Lo stadio Delle Alpi non ha certo bisogno di presentazioni: è stato costruito in occasione dei Mondiali di calcio “Italia ‘90”, ideato secondo i più moderni criteri architettonici.
La storia del Delle Alpi è però controversa: la società costruttrice che ottenne l’appalto alla metà degli anni ’80,la romana SEPAM, incontrò varie difficoltà, tra cui l’agguerrita resistenza della famiglia Agnelli che non vedeva di buon occhio l’intromissione di una società romana nel “proprio territorio”.
Per questo motivo la SEPAM non ottenne alcun finanziamento dalle banche e finì in amministrazione controllata: lo sforzo per costruire il Delle Alpi le fu letale; lo stadio passò così in gestione alla Banca San Paolo che la girò in seguito alla città di Torino. Il costo di costruzione dello stadio è stato di 30 miliardi; oggi è stato valutato dalla provincia di Torino circa 250 miliardi.
Fin qui non c’è nulla di strano: una delle tante storie italiane di appalti, come ce ne sono migliaia in giro per lo Stivale. A noi il Delle Alpi serve, parafrasando Wilde, per capire “l’importanza di chiamarsi Juventus” a Torino… Vediamo perché.
Il problema riguarda lo spazio pubblico concesso dal Comune alle attività commerciali; facciamo qualche esempio: se un bar o un ristorante volessero mettere dei tavolini sul marciapiede, il costo annuo per lo sfruttamento del suolo pubblico sarebbe di 76,65€ al metro quadro; se invece il ristorante volesse aggiungere una veranda il costo salirebbe a 115,28€; un’azienda che volesse sfruttare il suolo pubblico per la propria attività economica dovrebbe pagare ben 613,20€ per metro quadro.
Questa è la regola del Comune di Torino e vale per tutti, a meno che tu non ti chiami Juventus: il 15 luglio 2003 è stata firmata infatti una convenzione tra la Juventus ed il Comune di Torino, in base alla quale la Signora acquisisce il diritto di edificare sul suolo del Delle Alpi (e di alcune aree adiacente; per chi è di Torino precisiamo: l’albereta di là da Corso del Grande Torino) e di essere proprietaria delle costruzioni per 99 anni. La forma giuridica di questo tipo di contratto è il diritto di superficie, regolato dalle norme del libro IV, Titolo III Capo IV del Codice Civile.
Manca solo il dettaglio principale: il prezzo fissato per la transazione è di appena 4,68€ a metro quadro!!
In conclusione la Juventus acquisisce, per soli 25 milioni di euro (peraltro pagabili in rate annuali per 9 anni), il diritto di costruire su 54000 metri quadri ciò che vuole e di esserne proprietaria per 99 anni: il progetto della società bianconera prevede la costruzione di una Multisala cinematografica, di un centro commerciale e di un museo sulla storia della Juventus, oltre che ovviamente di un nuovo stadio, più moderno e funzionale al posto del vecchio e grigio Delle Alpi, uno stadio inadeguato al freddo pubblico di Torino, dotato peraltro di una visuale pessima.
Per finire, vorremmo dare un’ultima informazione: questo progetto è stato votato sia dalla maggioranza ulivista che dall’opposizione di centro-destra; l’unico partito che si è da sempre opposto a questo regalo è stata Rifondazione Comunista.
tratto da http://fiorentina1926.giovani.it/diari/172672
Settembre 2006
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