Solo contro tutti

 Sarà questo che stiamo vivendo il momento peggiore della storia del Toro, o non abbiamo ancora toccato quel fondo, che pensavamo mille volte di aver ampiamente toccato?
Una squadra, la Squadra distrutta dal destino, la scomparsa prematura di campioni che erano il simbolo di una società, l'avvento di presidenti messi lì con il solo scopo di far scomparire il Toro dal panorama calcistico, personaggi di varia e dubbia moralità che hanno smantellato il Filadelfia ed impedita la sua ricostruzione.
Politici asserviti alla “famiglia cittadina” e cupole mafiose che da sempre hanno lo scopo di boicottare la sopravvivenza del Toro, fallimenti pilotati e retrocessioni pure, ora pure la voce di partite giocate per perdere, cosa e per quanto ancora dovremo e potremo sopportare?
Se poi oltre alle cause esterne ci mettiamo anche l'incapacità o l'inesperienza o l'ingenuità seguita dalla supponenza da primo della classe dell'attuale Presidente il quadro è completo.
E pensare che questo avrebbe potuto esser l'anno zero da cui ripartire in maniera proficua e credibile, di metter mano finalmente a quel tanto auspicato progetto che ormai ha prese le sembianze del sacro Graal.
Una serie B dura da digerire ma che se gestita con senno, capacità imprenditoriali e progettuali poteva esser il viatico ad un futuro migliore, si sta riducendo ad un incubo tanto inatteso quanto mortificante.
Un campionato da protagonisti in negativo contrapposto alle ragionevoli aspettative di inizio campionato, sconfitte a raffica che possono trovare spiegazione in molto, in tutto tranne che nella razionalità.
Perdere con squadre che hanno un monte ingaggi pari a due stipendi dei nostri indomiti guerrieri è cosa che deve far riflettere, oltre che farci imbestialire, perdere a Brescia, a Trieste e a Vicenza, e poi in casa con Padova, Modena, Crotone e Sassuolo lascia perplessi, troppo perplessi, non sta nella logica né del gioco né del destino.
Siamo ancora una volta col culo per terra ma non ancora sotto terra, forse ci andremo presto, forse ci rimarrà la testa fuori, è un'altra occasione da cogliere per operare chirurgicamente e togliere una volta per tutte il tumore che affligge questo nostro povero Toro.
In un articolo di non molto tempo fa scrivevo di ammutinati appesi agli alberi maestri, non esageravo, non è stato fatto allora e questi che cogliamo sono gli amari frutti ma, gli alberi sulla nave ci sono ancora, basta un po' di corda e un po' di coraggio.
Il problema sta tutto nella persona che risiede negli alti comandi dell'ammiragliato, se Cairo non è adatto al ruolo e non se la sente che deleghi comandanti esperti nella navigazione e nel comando per portare a termine quel lavoro “sporco” che và fatto per la stabilità della nave e l'approdo verso porti sicuri.
Noi tifosi siamo furenti, veder ridurre così una maglia gloriosa, una Storia che è leggenda da un branco di menefreghisti lavativi ci fa andare il sangue agli occhi, a qualcuno anche alla testa, tanto da farsi sentire in maniera molto energica.
Pur non condividendo gli atti violenti, vista la meschina situazione che è venuta a crearsi, non me la sento di condannare delle persone senza tener conto delle legittime e comprensibilissime attenuanti a loro discolpa.
Oggi i nostri eroi giocheranno a Cittadella una bella cittadina di circa 19.000 abitanti, in provincia di Padova e sono terrorizzati perchè contestati dal nostro tifo, incapaci di reagire come damine dell'800, con la mente bloccata da nevrosi ed isterie.
Questo diranno dopo i 90 minuti che neppure riesco ad immaginare diversi da tutti gli altri che li hanno visti non protagonisti, se la faranno sotto di fronte a dei ragazzi che corrono e si battono per la loro dignità e quella dei loro tifosi, e sul fatto che non riusciranno a portare a casa né un punto né una prestazione dignitosa, ...... potete scommetterci.......
L'augurio che mi faccio e che estendo a tutti i miei compagni di fede è quello di non vedere più indossata da simili personaggi la nostra Maglia, è quello di non dover esser più presi per la parte che celiamo nelle braghe dall'Italia intera, è quello di non mollare perché siamo l'unico ostacolo ad un crimine già preordinato.
Come sempre sarà dura, come sempre sarà difficile ma è il nostro destino, se non fosse così non saremmo noi, se non fosse così nel nostro petto non batterebbe un cuore granata.