Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Non ne usciamo più.

Post n°164 pubblicato il 13 Novembre 2007 da miraggiogranata
 
Foto di miraggiogranata

Questa volta è davvero finita, il fondo è stato toccato, la realtà, che tutti fino
a ieri avevano negata, è li a schiacciarci con tutto il suo peso.
Non c'è solo la morte di una persona  stavolta, c'è tutto un mondo di follia, di
illogica violenza che ha portato all'ennesima tragedia annunciata.
Domenica scorsa è andato in scena un dramma in tre atti che per due terzi 
aveva un copione già scritto.                             Certo, stavolta l'accadimento
eclatante
risiede nel fatto che un uomo delle forze dell'ordine spari ed uccida una per
sona in quel momento estranea ai fatti.                            Partendo da questo,
sono più di due giorni che ascolto tesi, punti di vista, pensieri ed argo
mentazioni in fotocopia.                               Se il poliziotto non avesse estratta
la pistola…..se non avesse sparato……….se non avesse persa la testa…….
non sarebbe accaduto nulla.                         Lapalissiano, logico, indiscutibile,
se non avesse toccata l'arma, il proiettile non sarebbe partito, ed ora  non ci
sarebbe un morto innocente da piangere, conseguentemente non ci sarebbe 
ro state ripercussioni violente.                   Premesso che non giustifico in nes
suna maniera l' autore di questo, che ritengo essere un omicidio preterinten
zionale, senza nessuna attenuante, perché non esistono, mi sembra però che
sia troppo semplicistico e riduttivo, ragionare in questa maniera.
Come alla moviola si vorrebbe far tornare indietro l'azione, riavvolgere il na
stro del tempo per farlo partire dal momento dell'intervento della volante.
Ma perché nessuno, per un solo attimo ha pensato di tornare indietro anco
ra un po', perché non voler "rivedere" la rissa e parlare delle cause che l'han
no generata?           Se è vero, come è vero, che se l'agente non avesse spa
rato non ci sarebbero state vittime, è altrettanto inconfutabile che se non ci 
fosse stata la rissa, non sarebbe intervenuta la polizia.
Ed allora, perché si son presi a botte gli equipaggi di due auto, ferme nel par
cheggio di un autogrill vicino ad Arezzo? 
Questo è il punto, qui è il nodo cruciale della questione, questa è la genesi
della tragedia, ho cercato finora notizie circa quell'auto nera che era lì anch'es
sa col suo carico di violenza, ma nessun esito, non importa a nessuno sapere.
Mi chiedo che Paese sia mai il nostro se non è possibile mettere la sciarpa 
della propria squadra al collo, senza temere di essere aggrediti, mi chiedo per
chè si rischi la vita per scendere da un'auto con la targa di un'altra città.
Perché è così difficile, qui da noi, che esponenti di tifoserie contrapposte, 
non dico, vadano abbracciati a mangiarsi un panino al bar, ma almeno si igno
rino?                 E' di questo che nessuno vuole parlare, ecco cosa si vuole na
scondere dando tutte le colpe al calcio, senza volersi assumere in prima per
sona le proprie.                   Con la tolleranza, il buonismo, il permissivismo ed 
il fiancheggiamento si è dato campo libero alla violenza, si tollera tutto, nelle
scuole, per le strade, tutto è lecito e nessuna paga mai.
Stavolta non ne usciamo proprio più, le persone e la loro vita non contano più
nulla, non c'è più il minimo rispetto, ci sono individui che fanno della violenza
l'unica loro ragione di vita e ne sono così orgogliosi da riprendersi col telefo
nino per poi mostrare le loro bravate al mondo intero.
Provate a dire a qualcuno di non imbrattare un muro con scritte, ditemi quan
ti ventenni lasciano su un bus il posto a sedere ad una persona anziana, guar
date quante ragazzine/i su un treno strapieno, tolgono i piedi dal sedile di fron
te, lo zaino col casco su quello loro vicino per far posto ad altre persone.
La panacea è vietare le trasferte, magari a gente come noi che andava a vede
re una trasferta del Toro a Parma, perché li si mangia bene, il biglietto nomina
le e il divieto di portarsi un panino in curva.
Ma questa è l'Italia dell'ipocrisia, dei professori denunciati dai genitori che 
danno un castigo ai loro fanciulli e del "son solo ragazzate", per cui in fondo
và tutto bene così, con i complimenti ad alcuni della generazione precedente
la nostra che ha allevato dei figli così e complimenti ed auguri a noi che siamo

riusciti anche a far peggio tanto da aver dei figli come i nostri.
 

 
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