Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Insieme a te.

Post n°245 pubblicato il 28 Novembre 2008 da miraggiogranata
 
Foto di miraggiogranata

Ciao Toro,
ti scrivo oggi, nell'imminenza del tuo compleanno, poco importa quanti anni hai, vivi da immortale e te ne freghi del tempo che passa.
Non passa invece, senza ferire, per noi che immortali non siamo e che forse neppure vorremmo esserlo, se non per stare insieme a te per sempre.
I tuoi anni sono un po' dei nostri anni, li abbiamo vissuti assieme, tra cose belle e brutte come una coppia affiatata e indissolubile.
La tua presenza è sempre stata costante nella mia vita, prima della mia stessa vita, io non mi accorgevo di te ma tu eri li non con me ma dentro di me.                      E' una questione genetica, è una questione di destino o di carattere, forse di fortuna, ma non poteva che andare così.
Ho da sempre il tuo colore negli occhi e la tua immagine nel cuore, in un intrico di emozioni che nessun'altro capirebbe.
Quando penso a te la mente esplode in mille ricordi, come un fuoco artificiale che parte verso il cielo, unico e solo e quando lo raggiunge, si apre in mille luci e mille colori che, sembrano squarciare la notte di festa.
Risento così la voce di mio padre leggere ad alta voce il Tuttusport del lunedi, quando il Tuttosport era ancora un giornale che non si prostrava senza alcuna dignità e orgoglio alla potenza della "famiglia".
Il tono gioioso che assumevano gli aggettivi, le parole che descrivevano una vittoria o quello deluso e amareggiato dopo una delle tante sconfitte.                
Pur assomigliandoci in qualcosa siamo molto diversi, mio padre ed io, lui amava condividere, far partecipi gli altri delle proprie emozioni, io le vivo in silenzio con me ed i miei pensieri.                Era dunque un rito per lui la lettura "in diretta" e mia madre, mentre riassettava la cucina, lo ascoltava o forse fingeva di farlo, perchè fosse felice, anche se mai una volta mi è capitato di coglierla disattenta, ad un suo commento o ad una sua riflessione.
Io piccino, forse giochicchiavo con qualcosa lì vicino, poi più grande, ero lì, fermo sulla pagina di un libro di scuola che per ore non veniva girata.                      Ascoltavo, fingendo di non farlo, fingendo di leggere delle righe delle quali poco mi importava, mentre la mente viaggiava in quelle descrizioni di reti sfiorate e parate impossibili.                        All'epoca non c'erano tutte le possibilità di immagini delle quali oggi disponiamo, qualche minuto la domenica sera tardi, poi, non rimaneva che girarsi il proprio film con la sceneggiatura di un giornalista e la colonna sonora della nostra passione.             Ero felice quando lo vedevo felice, felice per una cosa semplice e modesta, come un bambino che ricevesse un dono da poche lire ma con tanti sogni dentro.                  
E sognavamo insieme, anche senza condividerlo apertamente per colpa della mia innata, stupida, inspiegabile timidezza che non son riuscito a vincere mai.
Lui mi ha fatto sognare il Toro, io sono andato anche oltre e continuo a sognare, una musica, un ricordo, un'emozione, mi portano in un mondo tutto mio dal quale ogni tanto devo far ritorno.                  Non potevo che appartenere a questa Maglia perchè è la mia stessa pelle, perchè si è impossessata di me come io di lei e mi ha accompagnato in questi anni, in questa vita, divenendo parte della mia vita.
Mio padre mi  ha narrato il Toro fin da bambino ed io ho cercato, ho fortemente voluto narrarglielo quando ad un tratto lui è diventato un bambino, per un gioco del destino per il quale ancor oggi non riesco a capacitarmi.
Ho insistito, l'ho forzato, l'ho pregato che venisse con me ancora una volta allo stadio, e lui che ben comprendeva, senza però mai darlo a vedere, che sarebbe stata l'ultima mi disse di si, per farmi contento.
Siamo andati qui a Genova per una partita amichevole, sul far di una sera estiva che per me aveva il sapore di una notte imminente, che la mia parte razionale vedeva e che quella del sogno subito si affrettava a negare.                            Ho voluto esser là presto affinchè potesse assistere allo spettacolo della curva senza neppure perdere un attimo.                Ci siamo posizionati proprio al centro, nel cuore stesso del nostro tifo e il cuore granata ha battuto forte come mai, coprendolo con bandiere al vento e incitamenti che, io immaginavo, desideravo, sognavo fossero tutti per lui.                        Ricordi, emozioni, visioni, mi tornano alla mente nella lucida confusione della lucidità confusa degli anni che son passati e nella memoria che tende a farli sembrare immaginari anche se veri.
Solo di un periodo mi mancano ricordi, un periodo nero nel quale non sono esistito, morto dentro, con la disperata voglia di morire per il mondo, a causa di persone che di questo mondo son la parte peggiore.                            Ero orfano di Toro e di tutto, se non del dolore, un dolore che per mia fortuna è passato abbastanza presto, se presto si può dire del dolore che sarà sempre troppo e mai finirà presto.                  Mi accorgo che invece di parlare di Te e di festeggiarti, sto parlando di me e della mia vita, ma è la mia vita con Te e non posso immaginarla senza di Te.                   Dirti di me forse è il modo migliore per dimostrarti i miei sentimenti, e credimi non è facile per me esprimere i miei sentimenti, chiuso in una spirale, in un vortice di "vorrei e non posso" e di accelerazioni e frenate.
Di Te, della Tua Storia sappiamo e il mondo intero sa, di me so poco persino io e, in quanto al mondo, non gliene può fregare di meno.
Ho voluto ricordarti così, nell'imminenza del Tuo anniversario, con una piccola parte dei miei ricordi più cari, ne ho ancora molti nella mia scatola, e li custodirò, se la scatola sarà ancora tra le mie mani, per il prossimo anno, quando ancora una volta potrò augurarti.... Buon Compleanno Toro!
Toro

 
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