Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Il loro Sindaco

Post n°103 pubblicato il 08 Marzo 2007 da miraggiogranata
Foto di miraggiogranata

Il Sindaco di Torino risponde a Urbano Cairo.
«Prima di chiedere uno stadio da 50mila posti, il presidente costruisca una squadra
in grado di riempirlo»

Anche Giraudo, anni fa, era sempre sul piede di guerra: "Porto la Juve via da Torino", "Rifaccio il Delle Alpi da un’altra parte". Almeno, però, annunciava progetti, dava idee».

Da La Stampa.it

                                                                              *****
Chissà se per fare il sindaco a Torino occorre avere la memoria corta, raccontare delle gran balle o essere suddito della "famiglia", probabilmente tutte e tre le opzioni assieme.                   L'unica cosa vera che dice il "compagno" Chiamparino è che l'amm. delegato della rubentus si lamentava e chiedeva o comandava più verosimilmente, ma a differenza di Cairo otteneva, eccome se otteneva ed ha ottenuto, vediamo cosa e come.                       La rubentus voleva assolutamente uno stadio di proprietà, e come da sempre sono abituati a fare, lo voleva praticamente gratis, ricordate il metodo Fiat?  Privatizzare i guadagni e socializzare le perdite, tenetelo sempre presente quando si parla di questi "signori".            I mondiali del 90' avevano fatto erigere lo stadio Delle Alpi e quello sarebbe andato benissimo ma non avrebbero potuto prenderselo così impunemente davanti all'Italia intera e soprattutto il Toro, che cosa avrebbe detto?                            Bisognava aggirare l'ostacolo, far combaciare ogni tassello con calma e pazienza, passo dopo passo.                       Cominciarono allora a denigrare il nuovo stadio, a dire che era in una posizione disgraziata, che fu uno spreco di denaro pubblico, che non poteva andare bene per il calcio, che i costi di manutenzione erano esagerati, insomma critiche su critiche tanto per abbatterne il prezzo.                          Fatto questo, e non fu difficile con la costante campagna mediatica delle testate amiche o asservite, fate voi, passarono alla seconda fase; Pressare le autorità cittadine con minacce di abbandono della città, con lamentele continue e con piagnistei che portarono il comune a sobbarcarsi i costi di manutenzione dell'impianto stesso.                              Ora rimaneva la terza fase "sistemare" l'ipotetica concorrenza del Toro che, a buon diritto, avrebbe potuto far valere la stessa richiesta e partecipare all'asta per l'acquisto.                       Con una strategia diffamatoria scandalosa stremarono gli allora proprietari e li obbligarono a vendere la società granata ad un loro uomo, che da quel momento dette loro campo libero.                                 Forse Chiamparino  ha dimenticato questo giochetto che portò il comune di Torino a vendere alla rubentus l'area della Continassa dove sorge il Delle Alpi a 5 € al metro quadrato contro i circa 70 di valore commerciale.                         Forse il Sindaco non ricorda neppure che contrariamente a quanto stabilito, lo stadio Comunale e non il Delle Alpi diventò la sede per l'inaugurazione delle olimpiadi invernali di Torino 2006.                  Così magicamente lo stadio che, per salvare la faccia avrebbero dovuto dare al Toro quale indennizzo per la "porcata" commessa, diventò oggetto della sovrintendenza alle belle arti, per cui non si potè ristrutturare come si sarebbe dovuto e  non si potè neppure abbassarne il terreno di gioco perché al di sotto ci sono nientemeno che le fascine incrociate.                                  Nel frattempo qualcosa accadde, e non sapremo mai come andarono le cose, Cimminelli fallì e la ristrutturazione a spese del Torino non si potè pù compiere.                    E' per questo che a Chiamparino oggi girano le "scatole" in quanto fu il comune che dovette sobbarcarsi l'onere dell'"opera" che dai 20 mln di € iniziali passò come per incanto a 50 mln, per una capienza di appena 27.000 spettatori, vale a dire il doppio del prezzo che la rubentus pagò al comune per uno stadio pienamente funzionante.                             Ora il "compagno" Chiamparino s'incazza con Cairo perché non vuole comprare  questo stadio fatto da altri, costato un prezzo fuori mercato e totalmente inadatto sia alla nostra tifoseria che al calcio stesso.                     Il "compagno" Chiamparino invece di incazzarsi con chi non  ha colpa, dovrebbe  portare alla luce queste scomode verità, dire per una volta chi comanda veramente nella sua città, non essere connivente col padrone di sempre, non inchinarsi al potere della "famiglia" e del suo sottobosco, essere per una volta nella vita dalla parte del più debole e per una volta nella vita essere davvero un "compagno" della gente e non solo un "compagno di merende".

 
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