Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Difendere o attaccare.

Post n°317 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da miraggiogranata
 
Foto di miraggiogranata

 Nel momento della disfatta, quando tutto sembra perduto, agli sconfitti non rimane che dividersi e scannarsi tra di loro.
Il deprecato Manzoni ce lo descrive con la metafora dei due capponi che, tenuti per le zampe da Renzo, vivi ancora per poco, si beccano provando ad azzuffarsi incuranti del loro destino segnato.
E' nella natura umana, non siamo solo noi vituperati granata ad esserne protagonisti, è la frustrazione seguente all'insuccesso che spinge a trovare sfogo verso qualcosa o qualcuno.
Verificate su di voi la veridicità di ciò che scrivo, ripensate ad una piccola contrarietà che vi è capitata, come ad esempio non trovare le chiavi della macchina.
Girate cristonando per casa perché nel solito posto non ci sono ed immediatamente, poco romanticamente, pensate a vostra moglie con le parole: “Ma dove c.... le avrà messe?”.
Cercate tragicamente di rivedere come alla moviola l'ultima volta che erano in mano vostra, e per disperazione, più che per ragionamento infilate la mano nella tasca di una giacca riposta nell'armadio, proprio quella che avete indossata la sera scorsa, nella quale miracolosamente si trovano le chiavi.
Vostra moglie poveretta non c'entra nulla ma è un colpevole diverso da voi che dovevate trovare, perché si tende sempre a trovare un responsabile per tutto, poi che sia del tutto innocente è solo un dettaglio.
Il Toro in questo momento è prostrato a terra, il tunnel nero nel quale si è infilato sembra infinito e la luce dell'uscita nemmeno si riesce ad immaginare.
Ma noi, anziché compattarci e stringerci, come le dita serrate in un pugno, ci insultiamo a vicenda dividendoci in un tutti contro tutti che non può far altro che accelerare una disonorevole disfatta.
Come dicevo siamo umani, non dei santi, per cui è normale che sia così, mi limito ad osservare che si faccia poco per cambiare questo stato di cose.
Possiamo disquisire all'infinito delle colpe, trovare un colpevole o cento colpevoli, ma per il piacere di parlare e dire la nostra, la situazione non cambierà neppure se le nostre tesi si dimostreranno esatte.
Odiare Cairo, dopo averlo osannato è fin troppo facile, è lui il generale con la greca e dieci stellette, è lui il primo responsabile di una guerra persa, è lui, non ci son dubbi che sia lui perché è lui che ha sempre prese le decisioni.
Tutte decisioni sbagliate, diciamo oggi, ma non ci sembravano tali al momento in cui le prese.
Difenderlo o attaccarlo non è il mio scopo, voglio limitarmi ad osservare la situazione, per quanto posso, in maniera lucida e razionale, come se tristemente non soffrissi per la stessa.
Cairo ha preso il Toro perché nessuno lo voleva, questo non possiamo e non dobbiamo dimenticarlo mai, se questo assioma non è compreso o non è accettato è inutile continuare.
Questo ci serve per comprendere che è controproducente volere la sua testa in assenza di altre da incoronare, a tutt'oggi non esiste anima viva con le potenzialità economiche che voglia la società Torino calcio.
Questa è la stortura e la cosa più atroce del calcio in generale, la passione, la fede, una parte importante della nostra vita, del nostro passato, dei nostri affetti, la deleghiamo a persone che, degnamente o no, ne dispongono a piacimento.
Il Toro siamo noi, affermiamo con ragione, ma noi siamo quel Toro che non c'è, quello dei nostri sogni, quello che è diverso per ognuno di noi, quell'altro non è il nostro, quello dei libri contabili e dei bilanci è di chi di noi non sa nulla ed al quale probabilmente, di noi nulla gli importa.
Detto questo possiamo osservare che non si cambiano semestralmente i responsabili del mercato, quelle poche figure dirigenziali che aveva assunte, tutto vero ma nessuno conosce i motivi di tali decisioni.
C'è chi a nostro parere, ha fatto bene come c'è chi per mancanza di tempo non ha potuto, come c'è chi non ha fatto nulla.
Sono state allestite delle squadre, in cinque anni, sempre diverse, sempre scarse diremmo noi oggi, ma è tanto inverosimile pensare che nonostante la pochezza tecnica non potessero raggiungere anche solo il minimo traguardo della salvezza?
Non era impossibile l'anno scorso, bastava poco, qualche punticino raggranellato alla meglio, qualche “disattenzione” arbitrale in meno, qualche “intervento esterno” in meno, il resto lo conoscete.
E quest'anno? Non voi naturalmente, ma quasi all'unanimità i critici indicavano il Toro come protagonista, sulla carta non è una squadra inferiore a tutte quelle che ci hanno preso a pallonate finora, non è certo la migliore, ma come mai quella famosa carta è stata clamorosamente smentita?
E' colpa di Cairo se ha pagato e sta pagando stipendi da alta serie A a dei brocchi, ma perché questi brocchi non fanno il benché minimo sforzo per meritarli ed in ultima analisi, perché non se li decurtano rendendosi conto della loro incapacità?
Ha cambiato una dozzina di volte i tecnici in panchina, e io son del parere che gli allenatori siano i meno colpevoli, perché le risorse umane a loro disposizione non sono di prima scelta, ma siete sicuri che chi allena il Modena o il Sassuolo o il Cittadella abbiano tutti giocatori da nazionale?
Sono i meno colpevoli ma lo sono anche loro se non si è visto mai giocare dal Toro neppure un calcio semplice, elementare, scolastico, anche solo catenaccio e contropiede, o discese sulle fasce con relativo traversone, una marcatura a uomo almeno nella nostra area di rigore.
Roba facile da farsi, la insegnano ai ragazzini delle squadrette di paese, roba da serie B non da coppa dei campioni, ma perché non ci sono mai riusciti?
Confidavo in Foschi per il suo curriculum e per la sua vita spesa nel mondo del calcio, ma oltre a piazzare Barone, che ha fatto di buono al Toro?
Ha venduto Dzemaili, l'uomo che reputavo pedina fondamentale per il futuro della squadra, l'errore del secolo, ma si disse che fosse lui a non volere rimanere, a chi credere?
E data la partenza del giocatore, il buon Foschi chi altri ha trovati?
Di certo non ha saputo trovare giocatori semisconosciuti che fanno la differenza nelle squadre che ora comandano il campionato cadetto.
Se si è rimbambito tutto d'un tratto o non ha saputo fare il proprio lavoro, non è dato saperlo, ma i fatti sono li sotto gli occhi di tutti e di ciò, l'indifendibile Cairo che colpa ne ha?
Se poi fosse vera la storia di partite truccate e giocate per perdere, si può far ricadere la colpa sul presidente perché non ha messo delle figure societarie a diretto contatto con la squadra, questo è indiscutibile ma quanto è discutibile il comportamento dei calciatori che tali “prestazioni” mettono in opera?
E tanto per parlare di colpevoli che possiamo dire di noi stessi o una parte di noi, diciamo quella che più è a contatto con l'ambiente?
Neppure i tifosi son quelli di una volta, proprio come il Toro hanno persa l'identità, ora sono, e forse siamo tifosi normali, figli della globalizzazione che annulla le peculiarità.
Abbiamo tifato e incitati giocatori di grinta e carattere a prescindere dal loro curriculum oggi chiediamo campagne acquisti fatte di nomi grossi e grossi esborsi, fosse arrivato un Troianiello qualunque avremmo storto il naso e preso per il didietro.
Siamo la barzelletta d'Italia ed è logico perché avvoltoi e sciacalli son sempre in agguato pronti ad approfittare della situazione.
E' una rivalsa, è una fredda vendetta attesa da anni da chi sempre ha patito ed è stato geloso di una storia che avrebbe desiderato vivere e mai gli sarà possibile farlo.
Il Toro messo oggi in prima pagina per ragioni extra calcistiche fa comodo per far passare inosservate le prestazioni patetiche di altre entità cittadine, serve alla loro stampa per dire che la cacca è solo dall'altra parte, dalla loro trattasi di cioccolata dalla forma un po' più eccentrica.
Viene preso per la parte usata per i clisteri Cairo se tiene le conferenze stampa in un container dimenticando che nello stesso, la seconda squadra di Torino le ha tenute per lustri, è preso per la stessa per aver sperperati soldi per gli stipendi degli allenatori, è inconfutabile, ma si dica pure dei milioni che la rubentus ha buttati per Melo, Diego e compagnia.
Tutto questo per dire che le parole lasciano il tempo che trovano, che è il momento di resettare tutto, di tapparsi il naso e tifare perché il tanto peggio tanto meglio non ha mai pagato.
C'è da portare a casa la pelle, per capirci non andare in serie C e non pensare di andare in A, fatto questo, a campionato concluso si tireranno le somme, sperando di capirci qualcosa di più.
Con le faide, le divisioni, i “Io l'avevo detto” non ci si riuscirà e a quel punto per chi avrà difeso o attaccato Cairo sarà lo stesso, saremo tutti perdenti e sconfitti perché come sempre le colpe non avranno un padre ma molti figli.

 

 
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