Solo contro tutti

Siamo a mercoledi,  ormai il domenicale boccone avvelenato è stato digerito, quel che è sempre stato.......è stato, ancora una volta e forse non varrebbe neppure più la pena di parlarne.               Ma lo faccio per rispondere a tutti coloro i quali, con argomentazioni da Azzeccagarbugli, hanno miseramente ed ostinatamente difeso la regolarità dell'episodio in questione.            Inutile dire che lo hanno fatto perchè era a favore della rubentus e che a parti invertite sarebbero saltate fuori le teorie opposte, ma questo tutti lo diamo per scontato.
Per maggiore chiarezza penso sia meglio partire, non dall'episodio in sè stesso ma perchè sia nata la regola che esaminiamo; il Fuorigioco.                      Nacque per un senso di lealtà sportiva, affinchè il gioco si svolgesse cavallerescamente, senza azioni vili e ingannevoli.                     Il legislatore, chiamiamolo così, ha pensato che nella metà campo avversaria, un attaccante non potesse mai trovarsi in una posizione tale da colpire alle spalle gli avversari, ma avesse sempre di fronte un difendente, oltre il portiere, che lo potesse affrontare, come in un duello leale.            In parole povere nessun attaccante può trovarsi solo davanti al portiere nel momento in cui un compagno calcia la palla in avanti, senza che l'infrazione venga segnalata.              Se diamo per scontata questa regola etica, se la riteniamo corretta, penso sia doveroso in ogni possibile situazione di gioco, salvaguardare il principio e l'obiettivo del legislatore. 
Ci sono state col tempo delle variazioni a questa norma, pensate ad arte per aumentare la discrezionalità dell'arbitro, che tradotto significa, fischiare a favore delle potenti e a danno delle provinciali.    E' nato così il fuorigioco detto "passivo" che scatta quando, un attaccante, anche se in posizione sanzionabile, non è ritenuto tale se, e sottolineo se, si disinteressa dell'azione in corso e non vi partecipa.
Fatte queste doverose premesse possiamo analizzare il caso che ci vede quali vittime sacrificali.                       Come si evince dalla foto qui sotto, il giocatore con la divisa da carcerato, che si trova nell'area di rigore del Toro, nel momento in cui un suo compagno lancia la palla in avanti, è completamente solo, ed in posizione tale da infastidire il nostro portiere.             In questo esatto momento il collaboratore di linea avrebbe dovuto alzare la bandierina e l'arbitro avrebbe dovuto fermare il gioco e decretare la punizione a favore del Torino.                    Ho sentite tesi ridicole tese a dimostrare che si trattasse di posizione passiva e che l'arbitro avesse capito che la palla non era diretta a lui.                         Ma come si fa ad asserire ciò se l'immagine lo mostra in linea diretta con la traiettoria del pallone, come hanno potuto in anticipo calcolare la velocità della sfera, il vento a favore o contrario che ne determina la parabola, tanto da capire che lui non l'avrebbe presa?                  Ma soprattutto ed è questo il nodo cruciale della vicenda, se ritenuto in posizione passiva, ovvero che non partecipa al gioco e si disinteressa dell'azione, perchè non si sposta verso il bordo del campo, per non intralciarla invece di correre verso la palla?              E' del tutto irrilevante se un nostro giocatore viene toccato dalla stessa quando questa scende, il fatto è che, per la famosa regola etica e per la regolarità dell'azione, l'attaccante non dovrebbe essere lì e trarre vantaggi dall'irregolare e ingannevole posizione precedente.  
Le cose mi sembrano chiare e solo la malafede e la disinformazione partigiana, hanno cercato di dare il crisma della regolarità alla solita truffa.           Vedrete che se dopo questo fattaccio, che guarda caso vede il Toro prenderselo ancora una volta là, dove agisce la carta igienica, queste situazioni non verranno sanate, ci saranno dei furbi che appofitteranno di questo precedente, e posizioneranno i loro avanti in posizione irregolare, per poi farli magicamente tornare in gioco.                         Perchè come diceva Moggi: "Le regole vanno interpretate", e a favore dei soliti, le regole si interpretano che è una meraviglia.