Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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I nostri primi vent'anni.

Post n°306 pubblicato il 11 Novembre 2009 da miraggiogranata
 
Foto di miraggiogranata

Era il novembre 1989 e in un bar di Rapallo nasceva il nostro Club.
Il Toro era in serie B, esattamente come oggi e se ci limitassimo a questa osservazione potremmo pensare che niente sia cambiato.
Son passati vent’anni ed invece è cambiato molto, è cambiato un po’ del nostro mondo, siam cambiati noi.
Noi che ci ritroviamo qui a festeggiarci, che ci ritroviamo qui a guardarci indietro, a ripensarci, che ci troviamo qui a ricordare chi non potrà più farlo assieme a noi.
Mi rendo conto che in un giorno di festa, nell’imminenza di un compleanno importante non ci dovrebbe esser spazio per la tristezza, ma son proprio i vent’anni passati insieme che rende pesante la loro assenza.
Si, siamo tristi ma convinti e determinati a proseguire un cammino che proprio loro non vorrebbero veder interrotto.                           Essere in serie B nel ventennale forse ha un valore simbolico, è l’attestazione della nostra incrollabile fede, è dirci che esserci nella gioia, nelle vittorie, quando le cose van bene son capaci tutti ma non mollare nei momenti difficili, quando tutto và storto e quando tutto hai contro, possiamo riuscirci solamente noi.
Siamo nati con uno squadrone, un lusso per la serie B, un po’ come oggi, se vogliamo credere ai pronostici e ai giudizi degli addetti ai lavori, che la storia si stia ripetendo dopo un ventennio?
La formazione di allora fu un riuscitissimo assemblaggio tra giocatori di buona caratura e campioncini del vivaio granata.
Una squadra che vale la pena ricordare perchè ha sbaragliata la concorrenza ma soprattutto perché vedere giocare e vincere in prima squadra i ragazzi del Filadelfia è il sogno che tutti abbiamo nel cassetto.
Baggio D, Benedetti, Bianchi W., Cravero, Enzo, Ferrarese, Ferri, Fimognari, Gallaccio, Lentini, Marchegiani, Martina, Mezzanotti, Muller, Mussi, Pacione, Policano, Porfido, Romano, Rossi E., Skoro, Sordo, Venturin.
53 punti, 19 partite vinte, 15 pareggiate, solo 4 perse, e tutte in trasferta, 63 gol segnati e solo 24 subiti sono numeri che non hanno bisogno di commenti, la nostra speranza è che come nel 1989, l’esito sia il medesimo.
“A Madrid come a Licata, fieri d’essere granata” era il motto del momento e il Club lo ha fatto proprio vivendolo in prima persona, organizzando trasferte in provincia come nei più prestigiosi stadi d’Europa.
I ragazzi di allora oggi son padri, i padri son diventati nonni, i capelli se ancora resistono in testa sono imbiancati ma le tessere si continuano a fare, la voglia di testimoniare la passione granata è ancor forte e quella di stare insieme non è mai venuta meno.
Queste mie righe non vogliono essere un elenco, una lista delle iniziative intraprese o delle manifestazioni organizzate ma solo una testimonianza di uno stare insieme per questioni di cuore.
Il Club del Toro è vivere il Toro in maniera più diretta, è un viaggio insieme verso lo stadio, è una partita vista in televisione con uno come te li vicino, è un sms di commento scambiato a cento km di distanza.
E’ farsi coraggio dopo una sconfitta, è ascoltare punti di vista diversi dai tuoi, son le interpretazioni delle partite in chiave più rosea che tentano di scacciare le nubi grigie che ammantano le tue, son le formazioni che mai collimeranno, son i miracolosi accorgimenti tattici che ognuno di noi dispensa ben sapendo che mai verranno presi in considerazione.
Non è facile essere del Toro, e voi tutti lo sapete bene, lo vivete ogni giorno sulla vostra pelle.      
Ma è anche così facile esserlo perché non ci sconvolge ormai più niente, perché lo viviamo nella maniera più normale, così come affrontiamo un destino dal quale non possiamo in nessuna maniera sfuggire.                       
Ecco il segreto della longevità del nostro sodalizio, abbiamo visti inaugurare altri club che hanno cavalcata l’onda del successo, li abbiamo visti sciogliersi dopo le prime disillusioni.
Noi invece siamo ancora qui dopo vicissitudini che hanno dell’incredibile, dopo situazioni che nate come una farsa stavano trasformandosi nel peggiore degli incubi, per poi divenire speranza, e sfociare in un sogno che troppo velocemente è svanito in un’alba precoce.
Ci siamo ora come c’eravamo vent’anni fa, e ci saremo ancora, nei momenti che torneranno ad essere fulgidi come al Toro spetta di diritto e qualora il destino non ce lo permettesse e ci fosse nuovamente contrario, peggio per lui, noi ci saremo lo stesso.

 
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