Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Un secolo di Storia e di Leggenda

Post n°73 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da miraggiogranata
Foto di miraggiogranata

Il 3 Dicembre 1906 non prendeva vita semplicemente una società gloriosa, una squadra di calcio, forse il calcio stesso, nasceva uno stile di vita, un modo di essere, una fede, una storia, una leggenda.                Nasceva il TORINO!!!!                   La storia è conosciuta da tutti, la biblioteca granata è ricca e in questi giorni si trovano dispense e articoli scritti per l'occasione, ma cosa è nato veramente in quella birreria di Via P. Micca a Torino?                        Perché questi cento anni di una società calcistica sono un evento?                      Perchè questa Società è diversa dalle altre?                 Perchè una squadra di calcio non è solo una squadra di calcio?                       Potrei scrivere pagine intere, lo hanno fatto e lo faranno altre migliaia di penne, prima e dopo di me, ma nessuno riuscirà a spiegarlo compiutamente, perché non ci sono spiegazioni logiche, perché la leggenda, perché un sentimento, perché  l'amore sono indescrivibili.                       Il Toro và oltre la ragione, si mischia con la rabbia del debole contro il forte, si perde nell'eterna lotta contro il destino avverso, sprofonda nella tristezza di un magone, nel sogno, e nell'utopia, nel mito e nella poesia.                     Certo quei signori in abito scuro, con i colletti inamidati e la bombetta in testa, i baffoni e lo sguardo severo, mai avrebbero immaginato di dar vita ad un fenomeno di tale portata.                                 Il loro desiderio era  semplicemente quello di mettere insieme undici persone per giocare a questo gioco nuovo, inventato dagli inglesi, forse ispiratisi all'antico calcio fiorentino.                        Invece forse perché la congiunzione astrale di quella notte era particolare o perché proprio il destino volle così, furono i padri di un pezzo di storia del nostro Paese.                            Il Torino affonda infatti le radici nella storia italiana, ne scandisce i tempi, ogni evento politico e sociale lo vede protagonista, il Toro c'è sempre nel bene e nel male, da cento splendidi e tragici anni.                          Era il Grande Torino quando l'Italia si riprendeva dalla guerra, devastata dai bombardamenti e dalle lotte fratricide, ridandole la fierezza e l'orgoglio,  facendola sperare con la  forza che esprimeva, con l'esempio positivo dei suoi Campioni.                           Era il Grande Torino che scomparve, così come i sogni scompaiono all'alba, ma lasciano assieme alle lacrime quella voglia di rivalsa della vita sulla morte, e l'Italia intera lo pianse, ma non dimenticò quei valori  e seguì quelle orme che la portarono alla rinascita.                                   Era l'Italia del boom economico quando il Toro era la prima squadra sponsorizzata, con quella "T" di un'industria dolciaria sulla maglia, dove qualche anno prima era cucito lo scudetto; Il Filadelfia con i cartelloni della pubblicità sopra le gradinate, segno dei tempi moderni che spingevano forte.                          Era il Toro di Ferrini e Meroni nell'Italia della contestazione e lo scontro sociale, quando il Torino rappresentava la parte più debole, quella del lavoro, la rivincita della squadra operaia per sorte e per desiderio, contro quella ricca del padrone.                             Era il Toro di Pianelli quando prendevano piede i rapimenti e il nipotino del grande Presidente ne fu una vittima.                       Venne poi la caduta della cosiddetta prima repubblica che, assieme al P.S.I. spazzò via il presidente Borsano che, alla luce dei fatti, è scontato che non fu il dirigente più disonesto del calcio italiano.                  Così fino ai giorni nostri, con lo scandalo pallonaro che ha appena scoperchiato il pentolone di schifezze dei poteri di sempre, che purtroppo hanno legati alla Nostra splendida Storia personaggi del calibro del duo Cimminelli-Romero.        Questo è il Toro con tutti i personaggi che non vanno citati per non rischiare di omettere nessuno, con la grinta, con la voglia di lottare e di battersi sempre e con chiunque e non importa come andrà a finire.           Con l'orgoglio della maglia sudata, con il cuore e l'umiltà, senza compromessi ed inganni, stando in piedi anche se percosso e sanguinante, con la clava e la poesia come sempre è stato.                           Auguri Caro Toro, in cento anni hai dato a generazioni intere, a milioni di persone come me lacrime e sorrisi, passione e senso di appartenenza, il coraggio di stringere i denti e andare avanti, quello che una squadra di calcio non riesce a dare, ma tu non sei solo quello e non lo sarai mai.                 Non pensare solo a  vincere ma sii quello che da sempre sei, noi ti vogliamo così con l'orgoglio che ci rende fieri, con il coraggio che ci rende forti, con l'unicità che ci rende unici.                                                            Mille anni ancora Vecchio Cuore Granata!

 

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