Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Abbiamo ciò che vogliamo.

Post n°275 pubblicato il 28 Maggio 2009 da miraggiogranata
 
Foto di miraggiogranata

Non dobbiamo meravigliarci, non dobbiamo lamentarci e neppure protestare se veniamo trattati così.
Abbiamo ciò che vogliamo, amiamo avere tutti contro, essere soli sempre e comunque senza apparentamenti, senza collusioni e commistioni, soli in un sistema che odiamo e che per questo ci odia.
Ci sentiamo un’altra cosa, rinchiusi nella riserva come i pellirossa, estromessi dal loro mondo con la forza della prepotenza, resistiamo ma paghiamo a caro prezzo la nostra resistenza.
Il calcio per noi non è quello di adesso, fatto di “cempion lig”, di anticipi, di posticipi, di televisioni e vagonate di soldi, e per far guadagnare qualcuno (i soliti) bisogna entrare a far parte dell’ingranaggio, chi non si adegua, viene tagliato fuori.
Noi vogliamo esser fuori da tutto questo e ci hanno accontentati, il sistema è quello mafioso e non fa prigionieri, spietato nella sua brutalità mascherata da subdoli, viscidi sorrisi.
Chi si prostra e ci convive se la cava, ed è premiato con le poche briciole che il potere lascia cadere a terra, chi per orgoglio e dignità non accetta è finito.
Forse pensate che io stia esagerando o che stia parlando per rabbia e delusione, ma, guardatevi intorno, provate a seguire un qualsiasi programma sportivo televisivo, sfogliate le prime dieci pagine di un quotidiano sportivo, vi accorgerete come il sistema sia congeniato in modo che tutto giri intorno alle squadre del potere.
Le altre?   Comparse, o scomparse dalla scena perché non servono, non devono interessare, devono solo servire per giocare il sabato sera, la domenica pomeriggio o sera coi padroni e possibilmente perdere.
Zitti, senza fiatare, sodomizzati calcisticamente consapevoli che protestando, la stessa pratica verrà loro riservata senza neppure l’ausilio di pomata lenitiva.
Il potere, i soldi, l’arricchimento è solo questo il calcio moderno, è un misero spettacolo solo finalizzato a questo,  con lo sport non c’entra niente, con la passione, con l’amore e la poesia non c’entra niente, noi lo sappiamo, noi è da tempo che lo diciamo, forse da troppo e forse a voce troppo alta, per questo dobbiamo pagare.
I leccaculisti dei potenti, delle grandi, si usa dire, oggi ridono e ci prendono per il didietro, poverini non sanno che quando verrà per loro il momento di difficoltà, perché statene certi, quel momento presto verrà, il potere non farà loro sconti e l’esattore mafioso sarà lì a bussare alla loro porta.
Alla fine di questo articolo, forse il lettore potrebbe pensare di leggere che io sia felice di esser tifoso di una squadra che militerà in un campionato diverso, lontano da questi miseri papocchi, no non lo scriverò perché non sarebbe vero.
Io sono triste invece, ma non è questo il motivo, lo sono per questo stato di cose, per questa sottomissione senza dignità, per una non reazione contro un regime totalitario che con un po’ di coraggio crollerebbe come il muro di Berlino, che per decenni credevamo incrollabile ed invece si è mostrato più fragile che mai.
Sono tre sole le squadre del potere, non ci vorrebbe molto ad abbandonarle al proprio destino di ricche, lasciarle ad inventarsi un campionato con le squadre europee o mondiali, umiliate in una separazione che finalmente diventerebbe di fatto, per poi dar vita ad una competizione nuova, più povera di affari, di soldi, di ricchezza ma forse più ricca di passione, correttezza e pulizia, e forse a quel punto anche noi avremo un trattamento paritario.
Resistere è esistere!

 

 

 
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