Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Bombe e seggiolini

Post n°90 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da miraggiogranata
Foto di miraggiogranata

Il famigerato decreto Pisanu, quello che doveva trasformare gli stadi in salotti, ha nuovamente mostrata la sua inutilità.                     Scontri durissimi, guerriglia urbana e stavolta c'è anche scappato il morto.                    Questo signore ha reso quasi impossibile l'accesso allo stadio alle persone perbene e non ha cambiato di una virgola la situazione dei violenti.                                           Ora i biglietti sono nominativi, ci sono procedure che scoraggiano anche i più pazienti.                                       Se un utente deve acquistare i tagliandi per dei famigliari o degli amici, deve presentarsi con le fotocopie dei documenti e redigere i moduli, se si usufruisce dell'abbonamento di un'altro, occorre fare il cambio del nominativo e, alle biglietterie dello stadio tutti in coda con la carta d'identità in mano.                              Però sabato sera, al comunale di Torino, nel breve tratto per raggiungere la mia entrata, almeno una decina di bagarini mi hanno proposto l'acquisto di biglietti.                                Ma allora qualcosa non funziona, se i bagarini  hanno acquistati i biglietti regolarmente, che nome hanno dato?                    E se su quel biglietto c'è un nome diverso dal mio, io come faccio ad entrare?                              E se i biglietti non sono stati comprati in maniera regolare, e sono tagliandi omaggio, chi li ha dati loro?                                               No è un gran casino!               Nessuno sa nulla e nessuno controlla…….loro.                               Noi utenti civili e corretti dobbiamo rispettare delle regole assurde, mentre chi le regole non le ha mai rispettate continua a non farlo, insomma quello che succede nella vita di tutti i giorni.                    Hanno installati anche i tornelli, quella specie di porte girevoli che si sbloccano solo dopo aver registrato elettronicamente il codice a barre del nostro tagliando e compare il nominativo, e allora di nuovo, documenti per vedere se corrisponde.                                    Ma non è finita, bisogna trovare il proprio posto che è numerato, altra idiozia se si pensa ad uno che entra leggermente in ritardo, deve farsi largo tra la gente, far spostare decine di persone per capire dove si trova quello a lui assegnato, e qualora riesca a trovarlo, convincere lo spettatore che lo occupa a lasciarglielo libero.                              Quale risposta pensate che riceva a questa sua richiesta?                                     Lo stadio ha perso almeno il 30% della sua capienza con la posa dei seggiolini con tanto di schienale, fatti apposta per stare seduti, immobili come al cinema, in un posto dove la passione, la tensione, la voglia di partecipare all'evento deve trovare il logico sfogo che si manifesta col saltellare, il gesticolare, il movimento automatico che prende i nervi.                                     Con tutto ciò hanno allontanato ancor di più le persone calme e le famiglie dagli stadi, non lo han fatto o meglio non lo hanno voluto fare, con i teppisti, i delinquenti che continuano a lanciare dalle curve ogni cosa, dai razzi alle bombe carta.                                           Il padre di quel decreto ha lavorato per le televisioni, per il calcio da salotto, per la teppaglia che va in trasferta devastando treni e mettendo a ferro e fuoco un' intera città.                                   Non si risolvono così i problemi, c'è tanta violenza in giro ed il calcio non c'entra nulla, è una scusa, un'opportunità, un pretesto da usare nel fine settimana, per far casino, per mostrarsi importanti, per noia o per disprezzo delle regole.                      E allora ci vogliono pene severe, coloro che si sono resi colpevoli dei reati, devono pagare, non si devono fare sconti, la guerriglia non dev'essere tollerata, è l'ora di mettere gli assassini in galera e permettere alle persone civili di andare allo stadio in maniera tranquilla e dignitosa.

 
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