Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Il fato, la fatalità ed il libero arbitrio.

Post n°208 pubblicato il 31 Marzo 2008 da miraggiogranata
 
Foto di miraggiogranata

Ma cosa è successo veramente ieri alle 13 in un'area di servizio nei pressi di Asti?           Versioni discordanti, il vero misto col falso, in un'altra domenica che lega il gioco alla morte, il divertimento al dolore, il tifo alla violenza.                       Come ormai troppe volte in questi casi, esce la retorica, il buonismo, il permissivismo ed il pietismo, con tutta l'ipocrisia di un paese vile quale il nostro.
Si tirerà in ballo anche il destino, la fatalità, almeno loro la colpa se la prendono senza poter ribattere, accollandosi il peso di una tragedia della quale non sono minimamente colpevoli.
Sarebbe colpa del destino se una persona, all'ultimo momento, avesse cambiato il proprio programma giornaliero ed in alternativa, avesse deciso di andare a vedere una partita di calcio.          In questo caso è il fato che fissa l'appuntamento con la morte, in quell'istante esatto, in un posto distante chilometri da dove il soggetto avrebbe dovuto essere, non si può scappare, non si può non esser presenti ad un incontro così.
Se la stessa persona avesse deciso con anticipo di andare a veder la partita proprio quel giorno, sarebbe stata una fatalità se uscito
dall'autogrill o dal proprio pulman col panino in mano, si fosse seduto sul muretto, ai margini della piazzola di sosta per mangiarselo in tutta tranquillità.                         Sarebbe stata una fatalità se, proprio in quel momento, un mezzo impazzito, sfuggito ad ogni controllo lo avesse preso in pieno.              E' libero arbitrio invece, se uno che va a vedere una partita, e, in un'area di sosta, vede fermarsi un pulman di tifosi avversari e poi insieme ad altri come lui, lo circonda e cerca la rissa, verbale o fisica, poco importa.
E allora che si dica una volta per tutte come stanno le cose, si abbia il coraggio di andare contro corrente, non si confonda la pietà con la colpa, non si facciano diventare i violenti dei martiri, non si diano più le responsabilità a chiunque per deresponsabilizzare chi colpe certamente ha.
E' dolorosa ogni perdita di una vita, di tutte le vite, non solo di questa che, come tante altre se ne sono andate in maniera del tutto cercata.                       Senza il coraggio di dire queste cose non se ne uscirà mai più.        Il tifoso scomparso, sarà certamente stato anche un bravo ragazzo, ma non certo un angelo della non violenza e della legalità.                 Aveva riottenuto il diritto di andare allo stadio da soli due mesi,  dopo un Daspo per scontri tra tifoserie risalenti al 2005.         Da tre anni infatti vedeva le partite solo in tv, dopo essere stato punito per gli incidenti del 6 gennaio 2005 quando i tifosi del Parma e gobbi si scontrarono addirittura sul terreno di gioco del Tardini al termine di una gara di campionato.
(guarda i video)
Bagnaresi, inoltre, in passato ha avuto anche qualche segnalazione e denuncia per
manifestazioni non autorizzate e occupazioni.
Militante della sinistra 
antagonista, era, infatti, attivo, nell'ambito dei centri sociali di Parma, che si riuniscono all'interno del circolo "Mariano Lupo".                       E allora basta col silenzio complice, basta nascondersi dietro il paravento del calcio, basta far diventare eroi tutti coloro i quali, invece, dovrebbero esser resi inoffensivi
e non nuocere più al prossimo.
Per ogni eroe fasullo ci sarebbero state delle situazioni da sanare, ma questo non importa a nessuno, le loro famiglie si ergono oggi a paladine della giustizia, in un orgoglio ipocrita e bugiardo. 
Felici del proprio figlio scomparso in maniera tanto eroica, perchè non si ricorderà come un delinquente ma come un martire, ma.... intanto lo hanno perso e lo hanno perso soprattutto grazie ai loro
limiti educativi.                       Paese ridicolo, ipocrita il nostro, sempre in mezzo al tira e molla di chi dice si e chi dice no, sempre alle prese con ammiccamenti e commistioni sciagurate, pronto a premiare anche il colpevole pur di mostrarsi fintamente democratico, fintamente liberista e libertario, fintamente progressista.
E' colpa del fato se uno "ci rimane", accoltellato da altri come lui in uno scontro non casuale?            Sarebbe morto "lamato" Vincenzo Spagnolo se vista la situazione si fosse allontanato, come ha fatto la totalità dei tifosi normali?              E' colpa del fato se Carlo Giuliani prende un estintore e con esso cerca di assalire un mezzo dei carabinieri?             Non è forse il libero arbitrio di costui che ha scelto di non lavorare quel giorno (se mai aveva un lavoro) per andare a devastare la propria città?
Ma questo viene taciuto, su tutto questo cala il velo, la nebbia della viltà, dell'ipocrisia, ammanta di silenzio il problema, e lo sposta su tutto tranne che su queste cose semplici.                   Leggendo queste righe penserete di me tutto il male possibile perchè dire la verità come si presenta, nuda e cruda è sempre scomodo, farà male anche alle vostre coscienze tacitate dal pensiero corrente.
Mi bollerete a vostro piacimento, perchè è sempre stato di moda mandare al rogo gli eretici i non allineati, chi si scosta dal pensiero prevalente, mi vorrete arso vivo da un fuoco che bruci assieme a me anche le mie parole e non ne lasci più traccia.
Son solo contro tutti, come da titolo e come sempre nella mia vita, ma voglio esser solo, non apparentatemi con nessuno, non datemi nessuna colorazione politica, non sono mai stato per nessuno, e contro nessuno per partito preso, anzi se devo esser sincero, posso affermare di odiarli tutti in egual misura.
E' la mia libertà di pensiero è la mia onestà di persona che mi fa dire le cose che penso, e che forse qualcuno di voi pensa, senza aver mai avuto il coraggio o la voglia di esternarle.

              
  

 
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