Calciopoli non finisce mai. Nel mirino di Borrelli i direttori di gara della 'combriccola romana' per i loro rapporti con la società dei figli di papà. Intanto a Napoli è imminente la richiesta di rinvio a giudizio per 10 arbitri e 11 assistenti (inchiesta su Carraro, Moggi & gli altri)
Roma, 23 novembre 2006 - C'è un filone di indagine nel quale è stato ipotizzato il reato di frode sportiva all'attenzione dei magistrati Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, che lunedì scorso hanno concluso l'inchiesta sulla Gea, la società che si occupava degli oltre 200 calciatori in veste di procuratore. Il nuovo filone si riferisce all'attività di alcuni arbitri, quelli della 'combriccola romana', la cui posizione è stata anche oggetto dell'indagine fatta dalla Procura della Repubblica di Napoli.
Da questa procura sono stati trasmessi a quella di Roma una serie di documenti il cui contenuto, sorretto anche da testimonianze raccolte da Palamara e dalla Palaia, hanno fatto ipotizzare l'ipotesi di frode sportiva.
Intanto, sempre con riferimento all'attività della Gea, nel pomeriggio è previsto a Palazzo di Giustizia di Roma un incontro tra il pm Palamara e Palaia con Francesco Saverio Borrelli, capo dell'ufficio indagini della Federazione Gioco Calcio, il quale dovrebbe consegnare documenti.
da quotidiano.net
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