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Debito pubblico: inganno politico o autentico problema?

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Gentile Lettrice Lettore

Scriviamo e ripeteremo un fondamento in economia, una massima che ha rappresentato la base delle leggi che regolano il mercato, la quale recita:  Giuste ed Etiche regole producono sempre ricchezza e benessere, mentre  politiche sbilanciate e regole capestro sono sempre causa di guerre e di crisi!

Purtroppo il rapporto debito pubblico-pil, ad oggi in Italia, da semi-sconosciuto parametro economico, come lo spread, o la meglio conosciuta inflazione, è tornato alla ribalta come un vero problema. Ci sono buone ragioni… che suggeriamo di esaminare con la dovuta attenzione per comprendere il reale concetto di debito a fondo, perchè comprendere bene un problema è la migliore base per riconoscerne realistiche soluzioni!

Molto interessante è quindi, il conoscere: Come si è arrivati ad un debito “strangolatore” delle finanze statali quando all’ origine questo era un debito addirittura utile allo sviluppo dell’ economia nazionale e del benessere dei cittadini, e vedremo la trasformazione di un debito praticamente virtuale, ovvero, lo stato emettitore di moneta propria, in condizione di puro debito interno, quindi una situazione monetaria assolutamente innocua o sotto controllo a motivo  sia del grande potere e gettito industriale statale, sia perchè libero creatore della moneta, quindi con pieno potere di esercitare controllo o modulazione sull’ andamento del debito!

Il controllo statale sul debito fino al 1980  (1981 legge Andreatta il primo attentato al governo  con lo scellerato divorzio del Min. del Tesoro dalla Banca d’Italia) era di fatto cosi forte che il governo era in grado di compierne un estinzione scaglionata o in extremis una completa estinzione, con unico contraccolpo in caso di estinzione completa, una grande emissione di liquidità che avrebbe inondato le banche e che avrebbe portato ad un grande aumento dell’ inflazione per eccesso di liquidità, ma proprio questa liquidità sarebbe tornata ben utile all’ industria ed al commercio se captata subito mediante un facilitato accesso al credito che se ben sfruttato  per l’ imprenditoria privata, avrebbe materializzato un enorme virtuoso volano economico  capace a far da freno anche all’ unico fantasma di allora che era l’ inflazione, e non il debito pubblico!  Comunque, una inflazione di una certa consistenza vorrebbe dire (evitando gravi eccessi), svalutazione competitiva, ovvero export assolutamente incoraggiato!

Ciò che abbiamo scritto  avvenne nella realtà  in modo molto simile sia pure non arrivando mai ad annullare del tutto il debito ma dal dopoguerra fino al 1991 mantenendone un rapporto debito-pil tra 25%  a ca il 95%,   ma migliorando in modo costante la condizione economica dell’ Italia con una tale forza trainante da far addirittura scomparire nell’ abisso di benessere ed industria fiorente, le perdite economiche causate da criminalità, corruzione, tangenti e sprechi…,  le fabbriche italiane letteralmente non trovavano chi assumere. Questo benessere aumentò fino a far invidia al mondo, fino a portare la nazione a Quarta potenza economica mondiale nel 1991, l’ anno prima del disastro di Maastricht!

In Italia storicamente, il rapporto debito-pil è spesso arrivato a livelli elevatissimi ed anche l’ inflazione è stata galoppante, tanto da creare dal 1861 una lira così svalutata che oggi, per ca 5 Euro ci vorrebbero ca ca 9.800 lire… eppure nessuno si è accorto di alcun problema, lo stato faceva il proprio dovere e favoriva sia se stesso che gli italiani.

Arriviamo alla nascita del debito pubblico ovvero il debito amico dell’ economia e del cittadino.

Il debito pubblico nasce praticamente con la nascita della Lira, nel 1861, a motivo di una politica economica dello stato famelica di liquidità monetaria a causa delle spese belliche, i costi dell’ unificazione italiana e la raccolta ed unificazione dei debiti dei vari ex regni e regioni accorpate al neonato regno d’ Italia, quindi è naturale che il nuovo governo mira ad attingere ai capitali liquidi prima degli istituti di credito e di conseguenza i risparmi dei cittadini italiani inutilizzati e depositati nelle banche o tenuti altrimenti “sotto il materasso”, alla fine del secondo conflitto bellico, poi,  era da parte dello stato quantopiù necessario sfruttare proprio ogni possibile risorsa economica per la ricostruzione. Lo stato offriva come oggi, una restituzione differita nel tempo addizionata ad un corrispettivo guadagno percentuale.

Per far fruttare i soldi, il ciclo economico del debito di stato , consisteva per il cittadino nel prestito al governo acquistando buoni del Tesoro, quindi debito statale con il privato, inoltre,  il resto dei buoni emessi e non venduti, venivano in forma garantita, acquistati in blocco dalla Banca d’Italia, per mantenere così i tassi di interesse sempre a buon mercato, quindi, anche in caso di BOT invenduti. In questo modo i tassi di interesse li decideva lo stato e non risibilmente come avviene oggi, dai mercati.  Questo semplice sistema eliminava alla fonte già il problema dello spread! Si nota così,  l’ evidenza che il sistema UE ha evirato il governo di un basilare meccanismo di stabilità economica appropriandosene.

La Banca d’Italia pagava sempre con denaro creato o emesso a ragione dell’ acquisto del buono del tesoro, ovvero con denaro stampato a nuovo.

Sempre per far fruttare questi denari,  il governo compiva numerose opere pubbliche utili alla comunità: (Ospedali, Strade, ferrovie, scuole, caserme delle forze di sicurezza, acquedotti, elettrodotti, oleodotti) e migliorava molti altri servizi utili come i presidi medici H24, i musei, le poste, le telecomunicazioni, la ricerca universitaria ecc. ecc. oltre ad emettere debito con i cittadini, lo stato continuava regolarmente anche a stampare nuova moneta nei frangenti sopra-descritti, quindi impiegando un sistema di finanziamenti che può definirsi misto tra aumento del debito, minima tassazione, grande gettito delle aziende di stato ed emissione di moneta fresca o nuova moneta.

Il tornaconto economico da questa virtuosa economia ha avuto in realtà un triplo effetto benefico:  ha significato un facile e diretto guadagno per gli investitori o un mantenimento quantomeno del valore del denaro al netto, rispetto all’ inflazione (unico vero spauracchio dell’ epoca)  un beneficio per le banche che aumentavano gradualmente la quantità di risparmi disponibili per le loro operazioni, ma ha rappresento non “anche” ma soprattutto,  la messa in movimento di un immenso indotto lavorativo e produttivo che incise in modo grandemente positivo per il generale benessere del cittadino, creando lavoro, creando servizi, strutture… creando ricchezza!

Questa sinergica azione tra  finanziamento sia privato che pubblico,  industria privata coinvolta nell’ indotto a supporto di quella pubblica ed intervento statale continuamente proteso a nuovi progetti,  ha generato quello che in gergo economico si dice moltiplicatore virtuoso di benessere e ricchezza, a testimonianza storica che l‘ investimento a deficit  è assolutamente utile e benefico se in mano ad uno stato sovrano con moneta propria:

Si nota anche quì l’evidenza che l’ Unione Europea, togliendo questa sovranità monetaria ed imponendo regole come Austerity, Fiscal Compact ed Europact provochi esattamente l’ opposto  di quel che si dice volano di benessere e di ricchezza ovvero stagnazione, deflazione, depressione economica mediante  il freno, la zavorra, un vero stop all’ economia! Possiamo finalmente, sulla base di questi dati tecnici dare un significato preciso a queste politiche economiche: UE =  Depressione economica istituzionalizzata! 

E quì che si attiva l’ ultimo “distruttivo tentacolo” affossa economie dell’UE, quell’ imbuto economico che spinge mediante il braccio della legge (Maastricht) a riempire di denaro “gentilmente donato” alle casse della  BCE, la quale approfitta della stagnazione economica offendo volentieri proprio la medesima liquidità economica gratuitamente ricevuta in prestito, ovvero … a DEBITO!!! 

UE: La moderna fabbrica del debito imprestando denaro “gentilmente donato”  &politiche economiche deflattive“!

Il settore bancario dell’Eurozona (categoria 1) detiene la metà del debito pubblico italiano. Si tratta del risultato inevitabile prodotto dall’art 123 TUE comma 1 che impedisce ai Governi di finanziarsi tramite ricorso diretto alla banca centrale. In altre parole, questo debito nasce a fronte di emissione di moneta fiat – creata dal nulla – che la banca centrale ha prestato alle banche commerciali affinché queste sottoscrivessero titoli del Tesoro.

A livello di settore bancario aggregato (BCE + Bankit + banche commerciali) possiamo affermare che la moneta impiegata per acquistare i titoli del debito italiano è in larga parte frutto di nuova emissione. Tale moneta avrebbe potuto essere immessa dal Tesoro sia direttamente con biglietti di Stato che tramite una Banca Centrale ad effettivo controllo pubblico (come era la Banca d’Italia in passato). Ancora una conferma, che ciò che è stato smantellato dalle occulte forze UE, era il sistema economico italiano, che funzionava realmente!

L’ economia nazionale per definizione ante-Maastricht,  oltre che alla nascita di un enorme indotto industriale privato, la nascita di importanti aziende e servizi strategici in mano statale creava un enorme gettito economico proprio al governo ( Le energie, i pedaggi, le banche statali come il Credito Italiano oggi Unicredit ecc)  con uno stato continuamente rafforzato economicamente e quindi  senza difficoltà a ripagare i prestiti con un minimo interesse. Una cosa che risulta quasi dimenticata è il fatto che lo stato, negli anni del boom economico, ha svolto direttamente anche funzioni imprenditoriali non solo con le aziende di stato, ma anche con molte altre società partecipate.  In pratica, lo stato, fino a prima di Maastricht, è sempre stato in grado di ripagare e di gestire il debito senza soffocare per nulla l’ economia privata, ma non solo, questo meccanismo misto di finanziamenti e continui investimenti economici a deficit, ha reso l’ Italia per l’ enorme forza economica che andava acquisendo, il terrore delle economie mondiali, sia per il florido funzionamento del mercato interno, ma anche perchè la svalutazione della Lira riusciva vincente proprio con i mercati esteri. Il Made in Italy era sinonimo di qualità ma anche di tecnologia avanzata  e di convenienza!

Questa è in sintesi la ricetta “del  miracolo economico italiano” ma questa esperienza economica, avviene oggi non in Italia, bensì in  Cina, in Inghilterra, in America ed in Giappone, che attuano buona parte di queste regole, cosa che i politici italiani ben si guardano dal parlarne… dall’ informarne. E necessaria la censura su questi dati, perchè è prioritario per loro rimanere al governo e difendere in maniera occulta ancora gli interessi dell’ UE…!

Da qui nasce “la nostra personale credenza” che questa “mano nera” dell’ alta finanza, letteralmente in preda a convulsioni per il grande successo italiano, considerandolo immeritato perchè prodotto da un popolo giudicato mediocre ma fortunato… a motivo esclusivo delle ottime politiche economiche interne di derivazione “De-Gasperiana”, che le davano quella marcia in più, abbia voluto specificamente bloccare l’ avanzata economica italiana, consentendo una sorta di rivincita tedesca, uscita invece economicamente perdente da ben due conflitti mondiali.

Lo stato aveva molte forme di finanziamento a parte la convenzionale leggera tassazione, aveva vari monopoli di energie e servizi che rendevano un gettito monetario enorme (pensate solo alle Autostrade oggi privatizzate con un fatturato di ca 200 milioni di Euro al giorno…)   lo stato poteva emettere nuovo denaro… e lo faceva! 

La pressione economica dagli anni 50 fino agli anni 80 è stata solo ca. del 24,5% o inferiore, ma crediamo ci siano dei macro-errori di calcolo ad oggi divulgati da varie agenzie di stampa, e propinati per i poveri ascoltatori dei noti telegionali, i quali continueranno ancora a non conoscere la verità, perchè si falsificano completamente i dati sulla reale pressione fiscale italiana menzionando un ca 42%  dichiarato per evitare grida allo scandalo e questa è una abitudine tutta italiana, come quella di diminuire la magnitudo dei terremoti, per estromettere i cittadini da importanti clausole di salvaguardia economica che scattano solo al superamento di una precisa magnitudo sismica, e come viene falsificata anche la rilevazione delle temperature e dell’ inquinamento per evitare blocchi del traffico o la sospensione dell’ obbligo di svolgere alcuni lavori e servizi . In realtà la pressione fiscale reale si dovrebbe attestare intorno al 70% per alcune attività, e questa non è una barzelletta, ma una scomoda verità che pochi enti onestamente dichiarano, come Confindustria-Emilia.

Similmente agli inganni sopra-elencati, oltre all’ evidenza che l’UE ha semplicemente tolto ai governi gli strumenti economici di gestione del debito pubblico, che per questo adesso è divenuto un problema,  esiste anche una grande strumentalizzazione mediatica su questo tema, amplificata come eccellente paravento per nascondere un concreto e ben più sinistro problema che svela l’autentico fallimento dell’ Economia privata europea, che a causa dei parametri deflattivi imposti dall UE si è pericolosamente indebitata dopo Maastricht (quindi senza scusanti) e non il settore pubblico.  Leggete bene cliccando qui! 

Quando si coniò la moneta ovvero la Lira nel 1861 , furono accantonati a garanzia della valuta importanti quantità d’ Oro, ma nel corso del tempo si comprese che il valore del denaro non era indissolubilmente legato al valore dell’ oro all’ origine  accantonato a garanzia di controvalore, ma in tempi moderni, fino al 1991  è la fiducia nell’ economia sana della “azienda Italia” che ha garantito il valore della propria moneta, condizione economica dal 1992  impedita proprio dalle nuove regole UE ovvero le distruttive privatizzazioni per far mancare l’ enorme gettito finanziario allo stato, affiancate a deflattive regole come L’ Austerity, il Fiscal Compact e l’ Europact, tutte palesemente contro l’ economia sana e l’ eliminazione della moneta sovrana, togliendo fra tutti quindi, anche lo strumento economico principe per la gestione, o modulazione statale dell’ economia.

Nel 1991 l’ Italia ( anno prima della catastrofe di Maastricht) è la quarta potenza mondiale economica.  

Gentile lettore

Per ridurre il Belpaese a questo spopolamento industriale, a questa futura Grecia in pochi anni, nessuno ha cambiato l’ Italia, ma sono le regole economiche ad essere state cambiate: Si chiamano trattati di Maastricht e di Lisbona!  Il tumore economico italiano è ben identificato, si chiama  Unione Europea! Questo super governo maldestramente definito “unione” è quello che per mantenere saldamente il proprio potere, (ripetiamo) ha tolto al governo italiano ogni strumento politico ed economico per gestire il debito pubblico, per questo ad oggi è un problema. Adesso, pur di non restituire questi poteri, si impone al governo italiano misure di dissanguamento alle industrie ed ai cittadini mediante prelievo fiscale, potere di prelievo enormemente appesantito dai nuovi costi targati’ UE. Si badi bene, lo stato non può aiutare le imprese, e non può spendere a deficit, sarebbe concorrenza sleale… e così, per lealtà ad un mostro economico che tutela interessi stranieri, si preferisce mandare in default l’Italia mantenendo le loro disastrose regole.

Gli Stati Uniti d’America stampano moneta tramite la FED e ridono del loro debito pubblico. Il Giappone ha un rapporto debito pubblico/pil che supera il 230% (con debito praticamente tutto interno) e  va a gonfie vele… stampa moneta e ride dell’ economia impostata dall’ UE! Anche qualche serio economista se n’è accorto e lo ha scritto su Il Sole24Ore  

Per giustificare l’illegalità, (ripetiamo,) l’UE ha costantemente sfruttato la condizione dello “stato di necessità”, che secondo Carl Schmitt (pensatore nazista) autorizza a sospendere la costituzione e la democrazia. Lo stato di necessità è dettato dall’imperativo di salvare non l’ economia  come i media “disinformando” raccontano, ma bensì il sistema oligarchico. In questo caso, con il debito pubblico, l’UE ha creato ancora uno stato di necessità per l’Italia dimostrando di credere realmente in questi concetti nazisti,  manipolando il valore dello spread.  La BCE ha prima tolto gli strumenti economici al governo italiano ed adesso impiega lo spread come minaccia nel caso non vengano assecondate le politiche UE!

Se è stato ben compreso ogni chiarimento fin quì, in estrema sintesi, il debito pubblico ad oggi è un problema solo perchè sono cambiate le regole economiche, insomma, l’UE ha creato il problema che in questi frangenti economici esiste veramente e che prima non esisteva! L’ Uscita dall’ UE corrisponde per semplicità, alla soluzione ideale!

La disoccupazione, ovvero  de-localizzazione dell’ imprenditoria in fuga dal fisco, il dis-investimento degli italiani e dello stato, la migrazione incontrollata o ben controllata per farla arrivare solo in Italia,  è  causata completamente dalle nuove regole dei trattati di Maastricht e di Lisbona, ovvero le politiche dell’ Unione Europea,  garanzia di sofferenza sociale e del mantenimento di salari bassi. In questo modo non possono essere così nemmeno sperate ricchezza e benessere, bensì certificate o garantite condizioni di povertà senza scampo.

Non crediamo alla teoria che gli italiani siano divenuti tutti dei pigri per eccesso di benessere, ma siamo invece del tutto sicuri che con le regole sbagliate, anche la migliore delle aziende, o de-localizza oppure chiude.

E importante, essenziale quindi, per comprendere dove si annida la grande truffa, il non dimenticare almeno il primo fondamento o principio sopra-menzionato in economia che ripetiamo:

Giuste ed etiche politiche o regole producono sempre ricchezza e benessere, mentre  politiche sbilanciate e regole capestro sono sempre causa di guerre e di crisi. E chiaro ora che cosa manca in realtà alla economia italiana?

L’ esame dei dati economici italiani non consente alcuna interpretazione! Questi dati sono sufficienti a far ben comprendere che l’Unione Europea, per produrre in Italia una tale crisi, disoccupazione, de-localizzazione e desertificazione industriale, sta adottando con dolo politiche e regole sbagliate!

E necessario uscire completamente dall’ Euro e dall’ Unione Europea e ripristinare la democrazia. L’ inerzia politica altrimenti, porterà certamente a soccombere!

Onorevoli parlamentari intellettualmente onesti, sappiamo che voi avete timore di un”baratro” economico, per l’ Europa e per l’ Italia, almeno il Ministro Tria così ne parla, ovvero di un uscita dell’ Italia che potrebbe portare tanti punti interrogativi all’economia italiana ed europea apparentemente senza risposte certe, ma in realtà state scegliendo il fallimento certo per paura dell’ ignoto… cercate proprio la Samarcanda economica ovvero fate di tutto per evitare un qualcosa che proprio lo scapparne così lontano, ve lo farà realmente incontrare, mentre vicinissima è la via d’ uscita ai problemi economici con un unica clausola essenziale: il passaggio obbligato per una singola strada, ovvero quella del ripristino delle giuste regole, quindi subito fuori dall’ Unione Europea chè è la culla,l’ emblema delle regole sbagliate e del distruttivo liberismo!  

Parliamoci chiaro: l’ Inghilterra esce adesso dell’ UE… credete che loro subiranno una catastrofe economica? No, loro no eh? L’ Italia ha una situazione molto diversa, ovvero ben più compromessa di quella inglese a causa dell’UE. Sarebbe questa una buona ragione per soccombere inerti???  E allora cosa aspettiamo???

I burocrati dell’Unione Europea non hanno avuto paura di fare le regole sbagliate e di affossare realmente intere economie, e voi avreste paura di ripristinare le giuste regole??? Il timore dell’Euro-estabilishment non è solo di perdere l’ Italia come pollo da spennare, ma di perdere i privilegi economici creati da questo sistema se esso scompare!

Preghiamo i parlamentari sinceri di ogni partito di schierarsi  per un Italia fuori dalla neo-liberista  Euro-dittatura  consentite che i libri di storia parlino di voi realmente, non come di vili euro-adepti ma come di coraggiosi liberatori! Vi preghiamo… fate presto!!

©2018 Boris Smirnov

Debito pubblico: inganno politico o autentico problema?ultima modifica: 2018-11-14T01:46:51+01:00da borissmirnov