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Impariamo a capire davvero i dati economici raccontati in TV

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Gentile lettrice, lettore

Può sembrare forse ironico il titolo di questo breve vademencum o aiuto alla comprensione di cosa si dichiara alla TV e si scrive nei Giornali riguardo le notizie sui temi economici europei ed in prima linea italiani.

Eppure, poche semplici informazioni possono rivelarsi un grande contributo a capire la realtà dei dati tecnici del quale ormai il mondo dell’ informazione riempie spazi cartacei e di informazione televisiva.

In un contesto di rallentamento mondiale, l’ economia europea, sta andando a rotoli nonostante la tecnologia odierna ha raggiunto livelli ormai inimmaginabilmente elevati al servizio dell uomo, inoltre ca 500 milioni di abitanti europei fanno congiuntamente grandi sforzi in avanti contribuendo con il loro lavoro, la loro creatività, i loro redditi, le loro tasse versate.. e nonostante tutto qualche misteriosa forza sta agendo politicamente così sfacciatamente male da riuscire ad annichilire , a rubare,  a distruggere ciò che di buono le popolazioni con il duro lavoro siano riuscite a creare.

Una breve parentesi storica

Anche in Spagna, già nel 1500 si conoscono crisi economiche, principalmente causate dalla crescita demografica con un  agricoltura che non riusciva a soddisfare le esigenze alimentari e quindi una salita dei prezzi che causarono grandi difficoltà.

Ma cosa vuoldire  crescita se la crisi, nel 1500   è causata in Spagna dall” aumento dei prezzi  e poi crisi in Europa avvengono nel 1700 per la causa opposta, ovvero la diminuzione dei prezzi?

Le crisi economiche europee sono avvenute anche in era della rivoluzione industriale, ma quelle più antiche sono a con-causa del fenomeno di cattive annate agrarie causate dal vulcanismo insieme all’aumento demografico, e non per problemi monetari, inoltre durante la rivoluzione industriale, quindi già inoltrato 1700 è avvenuto anche il fenomeno dell “industrializzazione” del settore agrario, che in concomitanza alle annate agrarie nuovamente compromesse per i piccoli agricoltori, ha dall’altra parte causato il fenomeno allora nuovo opposto, ovvero un grande surplus produttivo, creando un vero tracollo dei prezzi a causa del surplus ed una insostenibilità economica quindi, del piccolo produttore con tecniche ancora arretrate, sia per le annate agrarie avverse, sia per la discesa dei prezzi causata dal fenomeno dell Industrializzazione.

A riduzione delle conseguenze di questi sconvolgimenti economici che hanno creato un rallentamento delle economie, sono state messe in atto le allora nuove politiche interventiste degli stati ovvero, modulando opportunamente nuovi dazi e dall’altra parte sostenendo gli agricoltori principalmente con sussidi di tipo assistenziale, cosa nuova all’ epoca… queste politiche sono rimaste praticamente invariate in Europa se non nella rimodulazione opportuna, fino alla fine del modello CEE che è stato l’ ultimo a funzionare davvero.

 

Cos’ è la crescita economica?

Sempre in ambito di una breve parentesi storica, la crescita economica è un oggetto di interesse  relativamente recente che si è venuto lentamente più affermando in epoca moderna; con l’avvento degli stati nazionali moderni e della nuova borghesia, infatti, si iniziò a calcolare che l’economia potesse crescere, producendo sempre più surplus, da impiegare nelle più svariate attività.  L’idea di una progressiva crescita del continuo surplus si accompagna naturalmente al progressivo abbandono di un sistema sociale basato sul latifondo.

In pratica,  si incominciò a contare la propria forza e ricchezza non più a partire dal semplice possesso fondiario ed il numero di persone ad esso legate come braccianti agricoli, ma  l’idea  che prese piede era che queste nuove ricchezze a matrice industriale,  potessero sempre aumentare o quantomeno in ogni caso evolvere, creando così in scienze economiche una autentica nuova branca o materia di studio.

Come si calcola la crescita?

Il calcolo della crescita si distingue dall’ economia dello sviluppo per l’attenzione esclusiva agli aspetti quantitativi e alla formalizzazione, a discapito dello studio degli aspetti istituzionali, storici, etici, antropologici che condizionano i processi di sviluppo. (Fonte: Treccani)

La crescita economica rappresenta la misura della crescita della ricchezza complessiva di un paese, ma non tiene conto né della distribuzione della ricchezza né della distribuzione delle sue variazioni positive o negative.

Parametri ingannatori pur descrivendo la verità:

I parametri sul calcolo della crescita, abbastanza ambiguamente includono la creazione e/o movimentazione di merci e prodotti,  in quanto lavorati oppure detenuti – posseduti in Italia da società straniere, nello specifico si intende, il prodotto delle multinazionali, sia esse con obiettivi commerciali fuori dai confini nazionali sia con le stesse proprie sedi fiscali all’estero.

Un altro dubbioso parametro inserito a supporto del calcolo della crescita è la movimentazione pura di capitali, la scelta di inquadrare questi movimenti negli algoritmi di calcolo è determinata dal fatto che essi effettivamente hanno un grande impatto sulla economia, ma i beneficiari reali sono… davvero pochissimi.

L’ influenza del prodotto industriale creato dalle multinazionali è  inclusa perchè rientra fattivamente sia nel ciclo di produzione di ricchezza, sia perchè i consumi ed attività industriali dell indotto nazionale sono un altro parametro impiegato a misurazione del tasso di crescita di una nazione, il problema, è che a fronte di movimentazioni enormi di merci e relativi interessi economici, dei guadagni reali netti delle multinazionali come dei loro prodotti (esportati) ne rimangono solo su questi grafici profonde impressioni, ma nelle economie reali, quasi non ve ne è traccia per i motivi soprascritti.

Si può quindi considerare il territorio nazionale, coma le base o substrato di crescita delle multinazionali, che nonostante producano un enormità di prodotto e ricchezza, con il metodo dello sfruttamento, lasceranno proprio il substrato impiegato, impoverito in luogo che arricchito.. proprio come avviene per lo sfruttamento estremo in agricoltura, il quale impoverisce gradualmente i terreni coltivati con il metodo intensivo. Mentre i grafici indicanti PIL e crescita dichiareranno parametri a gonfie vele, nelle strade e tra la gente si vedrà povertà e ristrettezze.

Oltre all’ imbarazzante contributo che gonfia i grafici del PIL e della cosi chiamata crescita provveduto dalle multinazionali, lasciando però sul territorio segni quasi non tangibili,  anche i grandi movimenti di capitali, per il fatto che hanno un impatto diretto sociale sull’ economia, vengono computati alla creazione dell algoritmo della così definita Crescita economica.

Per essere più chiari, se in uno stato africano operano 10 Multinazionali le quali pagano salari da 20 dollari mensili e non tasse in quanto aventi sedi fiscali fuori dallo stato, inoltre con uffici vendite fuori dai confini operativi di produzione,  i grafici di quella nazione sulla crescita ovvero sul P.I.L. saranno davvero lusinghieri, (gonfiati) ma visitando il medesimo paese come turisti, si verificheranno solo fame e povertà, apparentemente impossibili da incontrare a giudizio o lettura dei semplici grafici!

E questo in pratica l’ inganno dei calcoli econometrici a misurazione della crescita, il voler riportare dei grafici o delle statistiche che davvero misurano la quantità di beni e servizi che circolano essendo scambiati o compravenduti, ma tralasciando completamente l’ aspetto fondamentale non inserito, della effettiva distribuzione a rendicontazione  dei reali beneficiari di questi movimenti di merci e ricchezze.

Sulle privatizzazioni, ancora parametri corretti impiegati per ingannare. 

Il neoliberismo mira all’ acquisto delle aziende che offrono servizi essenziali.

Si è sentito molto parlare in Tv e nei giornali di privatizzazioni delle aziende di stato adducendo il parametro corretto, che esse erano in perdita e spiegando che la gestione (proprietà) privata avrebbe migliorato le prestazioni delle aziende privatizzate. Ma la realtà è che il bilancio aziendale in perdita è frutto di politiche economiche statali, le quali sfruttano queste aziende per assumere  proprio quando c’ è crisi economica, compiendo una azione anti-ciclica, a protezione dei cittadini più disagiati o disoccupati, divenendo organicamente imprese ad esubero di dipendenti, ma pursempre non licenziando. Inoltre i prezzi dei servizi forniti dalle aziende di stato, sono davvero calmierati, a tutto vantaggio dell intera società di cittadini, esempi pratici erano l’ ENEL nazionalizzata, che aveva prezzi davvero bassi, le FS (Ferrovie dello stato) con biglietti per il treno davvero super-economici o alla portata di chiunque (oggi costa meno  viaggiare in auto)  ed i prezzi dei carburanti, negli anni delle nazionalizzazioni (periodo Mattei) l A.G.I.P. offriva alla pompa i carburanti ai prezzi più bassi d Europa.

Allora, cos è davvero la privatizzazione della azienda nazionale? Prima di tutto è un furto di ricchezza pubblica ovvero di aziende costruite dalla comunità dei cittadini, in seconda fase,  l’ azienda privatizzata annullerà l’ esubero di dipendenti licenziando, bloccando inoltre ogni altra azione socialmente utile. Alzando anche i prezzi  di prodotti e servizi per produrre redditi privati in luogo che vantaggi sociali, semplicemente, si avrà una azienda performante che produce reddito ai proprietari, e che non svolgerà più funzioni socialmente utili ne per i lavoratori ed il rincaro dei prezzi renderà l’intero sistema  meno competitivo.

Non è un caso che in Italia dopo le privatizzazioni, ci si trovi i prezzi dei carburanti, delle energie e dei pedaggi più cari d Europa, ad aggravio per tutte le aziende in competizione con l’ estero ed ad aggravio del potere d’ acquisto dei cittadini grandemente diminuito a causa di questi salassi economici prodotti dalle privatizzazioni su servizi statali essenziali.

Insomma, per impoverire i cittadini italiani, per anni i Media Mainstream si sono prodigati ad insistere sulla inefficienza delle aziende pubbliche, omettendo di spiegare le reali dinamiche economiche e soprattutto le intenzioni di spoglio economico  ai danni dei cittadini, nonchè di diminuzione di protezione sociale e prezzi non più protetti ma commerciali, a danno dell intera collettività!

 

Il paradosso della crescita e del PIL elevato in una nazione tendenzialmente impoverita

Sì!  Ai telegiornali si ode continuamente di crescita moderata, elevata, o rallentata ma sempre e solo di crescita si parla.

E bene fare mente locale sul significato dei termini come “crescita”. Perchè si parla tra i vari media sempre e solo di crescita.. che ragionando sul senso del termine.. se essa fosse stata da 27 anni pari a ZERO, (uguale a 0) non esisterebbero i problemi attuali italiani ed europei… ma una situazione di benessere invariata o congelata.. se non si cresce..  La realtà di regime impone che è un tabù parlare di recessione o della verità: Si chiama de-crescita!

Allora, dove è la crescita in realtà?

La crescita risulta in sintesi quindi da reali valori economici (anche Eurostat) ma essi,  fallacemente interpretati che misurano parametri come il reddito liquido numericamente o a  corpo unico oggetto di una miope contabilità, senza considerarne lo specifico destinatario finale o beneficiario ed inoltre senza considerare nemmeno la sua svalutazione o diminuzione del potere d acquisto dello stesso denaro negli anni.. così si possono indicare dei bei grafici che vanno sempre in sù, eppure si sà che gli stipendi unifamiliari oggi non consentono di sopravvivere alle famiglie ed una volta… invece sì!

Proprio così!

La dolce favola della falsa crescita include lo stesso parametro Ingannatore:

La truffa Eurostat ed ISTAT le quali per insindacabili ignoti giudizi, includono anche le attività di movimentazione delle multinazionali straniere sul territorio nazionale con redditi finali ovviamente fuori dallo stato nazionale, che vengono ugualmente computati come PIL nazionale perchè operazioni economiche avvenute in Italia… una vera truffa mediatica legalizzata.

La metà della ricchezza globale si trova nelle mani dell’1% del mondo.

Così la metà del P.I.L.  sarebbe nelle mani ovvero nelle tasche dell uno per cento della popolazione nel mondo.

In questo modo, cambiando semplicemente parametri di calcolo la propaganda ha davvero sepolto la realtà che contabilmente esiste, ma circola su una corsia separata di privilegiati mentre il popolo langue..

Detta in modo semplice… Grafici benessere e PIL gonfi e botteghe e tasche dei cittadini vuote!

Insomma.. si può morire di fame.. ma i  grafici ed i metodi dicono che va tutto a gonfie vele! L’ Ilva ingrandisce? la Lamborghini venduta alla Volkswagen è adesso un orgoglio per gli italiani…?

L’ Irlanda ha cambiato le proprie politiche fiscali per attirare capitali, rimane il fatto che non è avvenuta alcuna rivoluzione industriale in Irlanda ma proprio sul famigerato calcolo del PIL incide pesantemente questo nuovo indirizzo economico-fiscale, il quale ha richiamato le sedi di centinaia di aziende solo per trarne vantaggi fiscali ed i propri capitali, così, non più aggredibili dal fisco, con effetti ben visibili ancora un a volta sui grafici, ma per i motivi già ampiamente chiariti appena percettibili nell’ economia reale.

L’ Italia ha un PIL nazionale ancora ragguardevole raggiungendo il Posto a livello mondiale, ma nelle tasche delle famiglie non si vede questo benessere. Cosa è che l’ informazione Mainstream evita di spiegare?   Semplicemente non si spiega che il PIL nazionale e pro-capite sono conti ben differenti, infatti l’ Italia raggiunge appena il 27° posto nel mondo come PIL pro-capite e le premesse per il futuro sono tutt’altro che incoraggianti.

 

Chi racconta le favole del PIl e della crescita sempre a gonfie vele?

Il fallimento europeo è una concausa di politiche economiche che considerano nullo l’ individuo e la piccola e media impresa, ma in favore di commerci internazionali sbilanciati progettati su specifici interessi, le politiche economiche della BCE incoraggiano il debito internazionale perchè in termini squisitamente bancari significa sostegno alla domanda economica che significa ricerca di clienti, insomma, è la metà del loro Business,  ovvero la BCE delegata secondo i trattati di Maastricht di gestire le politiche economiche europee, “crea domanda” con le sue manovre,( la domanda economica è debito) per garantire rendicontazioni attive alla banche centrali nazionali e private satelliti, derivanti dalla offerta a prestito di denaro sia ricevuto gratuitamente dagli stati contributori netti che stampato senza fare sforzi alcuni, nonchè senza nemmeno esserne garante in ultima istanza.

Si definisce questa emissione di denaro senza garanti, carta straccia, ancora una volta sostenuta dalla domanda ovvero dal debito che si definisce “domanda di liquidità” e incredibilmente dal più assurdo parametro che si sà essere ampiamente collaudato come funzionante ovvero la  fiducia!

E anche vero che le banche hanno i propri grattacapi, e perdite con i crolli borsistici, ma il fatto di detenere enormi quantità di azioni tossiche, in luogo che indirizzarle a cautelarsi con più sobrietà speculativa, le induce a creare condizioni  economiche che le permetteranno di assorbire fresche finanze nuovamente dall’economia reale e non da quella speculativa perchè già giunta “al capolinea”. Storicamente è questo il tempo, ovvero dove le banche per cautelare i propri disastrosi azzardi speculativi, vogliono aggredire i capitali e le attività dei cittadini mediante la leva della legge.

Piccoli esempi sono il progressivo obbligo all’uso sempre più massivo del bancomat in luogo del contante, non semplicemente un escamotage fiscale, ma una condanna al possesso ed all’uso di un conto corrente, ovvero detenere per obbligo in banca ogni propria liquidità a pena di non poterla altrimenti impiegare, =  Afflusso obbligato degli ultimi capitali freschi altrimenti indisponibili. Non si sottovaluti la pericolosità di queste tendenze visto che proprio l’ UE è un regime direttamente gestito dalle banche! 

Un altro esempio contingente ben più visibile è il MES che erroneamente si auto-definisce Meccanismo Europeo di Stabilità, ed invece salva le banche Francesi ed in primis Tedesche. Il fatto è già avvenuto con l ipocrita racconto del salvataggio della Grecia, erano le  banche tedesche coinvolte nella catastrofe Greca ed esse sono state salvate, non la Grecia, che si ritrova Povertà, nuovi debiti ed una obbligata pesantissima troika!    La storia si ripete… ed intanto  in TV si raccontano tante ma tante bugie per confondere l’ opinione pubblica!

Le politiche deflattive o cure dimagranti UE, per l Italia, rese necessarie a compensazione della  sottrazione, dei gettiti derivanti dalle aziende di Stato e partecipate, mediante le privatizzazioni,  servono ad ora, a stabilizzare un debito che deve permanere per mantenere a tempo indefinito il meccanismo di signoraggio bancario sulle nazioni, inoltre, la dipendenza dal debito rappresenta paradossalmente proprio la forza politica della BCE come principale strumento impiegato dall’UE per sottrarre gradualmente sempre più potere alle nazioni.. alla TV le chiamano riforme, ma esse consistono, per semplificazione, a cessioni di sovranità, altrimenti non si concederanno prestiti… questo è il trucco, ed in questo senso che la crisi europea perpetua, è di fatto, uno strumento necessario agli eurocrati per aggiudicarsi mediante la morsa del debito, sempre maggiori quote di sovranità.

L’ europa è governata da una banca e mediante propaganda, si è fatto di tutto affinchè non si sappia nemmeno dove ha sede la BCE, che non è Bruxelles ma Francoforte in Germania, a fianco della banca centrale tedesca e della Deutsche Bank, la banca privata più grande d’Europa!

I fautori di questi inganni i quali devono convincere che tutto va bene quando ciò, assolutamente non è vero, sono gli stessi ideatori dell’ Unione Europea, i quali hanno ordito la creazione di un gruppo privato di imprenditori che hanno sottratto alle nazioni, diritti civili, moneta sovrana ed anche il diritto alla autonoma gestione delle politiche economiche, aprendo i confini per fare i loro grandi affari affossando intere economie nazionali!

Il parlamento europeo serve solo a simulare scompostamente una democrazia, in quanto completamente privo del potere di modificare i trattati di Maastricht e privo del potere di gestire le politiche economiche, delegato direttamente alla BCE.

L’ Euro è solo lo strumento fallimentare impiegato per attuare queste politiche distruttive.

La funzione della BCE non è stata e non sarà mai di tipo ne sociale ne tantomeno orientato politicamente a coesione delle nazioni, ma puramente speculativo. La BCE è UNA BANCA!!!

Il PIL  e la crescita non possono avere la pretesa, ne servono per, analizzare la distribuzione reale di reddito e ricchezza.

Ovvero non serve più per misurare il reddito lordo, perchè se il PIL è prodotto nell’ intera nazione dal 10% degli abitanti.. vuoldire che l Italia e l UE stanno davvero in sofferenza per il restante 90% degli esclusi a beneficio di queste ricchezze.

Si dice che l Europa è ferma! L’ europa è “solo” serva della gleba di Banche e multinazionali. E l’Italia che somma  la corruzione politica di politici-zerbini UE che a turno, o a ruota inseguono le poltrone garantite dall’ euro-disastro schiavista e che schiavitù+corruzione nazionale= Italia indietro! INDIETRO!!!!

E abitudine ormai consolidata di visualizzare rassicuranti grafici con indici econometrici tendenzialmente positivi.

I grafici sul PIL e sulla crescita si trovano praticamente sempre in salita…. ed il governo italiano senza soldi deve fare manovre con la tassa sulle merendine e sulle confezioni plastiche per scampare dalla  disapprovazione dei bilanci e dalle sanzioni della commissione europea!

Il PIL è il Prodotto Interno Lordo che indica la crescita.

Il PIL va su, ma il Gettito fiscale va giù
Il PIL va su ma c’ è bisogno della manovra finanziaria
Il PIL va su, ed aumenta la disoccupazione
Il PIL va su e le aziende de-localizzano
Il PIL va su e in Italia crolla la vendita delle automobili
Il PIL va su ed oltre 300.000. italiani scappano all estero per poter vivere
Il PIL va su e le principali aziende italiane come Barilla sono vendute a stranieri o de-localizzate come FIAT come l ILVA oltre che vendute a stranieri chiudono

Cos’è che non va? Il regime UE prende in giro i cittadini ed il governo supino ripete pedissequamente le favole sul benessere descritte da eleganti grafici.

Insomma, il PIL e la crescita indicano costanti aumenti mentre le nazioni stanno andando verso la bancarotta con le gestioni UE e la loro propaganda ossessivamente imperniata sulla falsa lettura di grafici econometrici.

Anche in Francia storicamente ma in tempi più recenti, si sono sperimentate politiche economiche con la stampa spropositata di carta-moneta creando il fenomeno della iper-svalutazione della moneta stessa, che non è proprio crisi, nel senso che la svalutazione della merce è una cosa ben più pericolosa per gli imprenditori che a fronte di un prodotto finito, hanno sbagliato i conti finali sugli incassi possibili, fallendo per semplice calcolo matematico.

Nessuno suggerisce a magica soluzione di tutti i problemi  una produzione spensierata di grande liquidità e forte svalutazione, di esempi storici di implosione monetaria causata dalla stampa smodata di moneta ne esistono già molti, ma non è nemmeno utile illudersi ed aspettare che un regime, il quale non ha assolutamente a cuore gli interessi dei cittadini, (l’UE) faccia nulla ora ne in futuro per migliorare le cose. L’ uscita dall Unione europea e la ripresa di politiche nazionali oculate ed indipendenti sono passi imprescindibili se si vuol uscire da questo pantano di bugie e di dati manipolati nelle interpretazioni i quali negano la realtà!

In conclusione, gentile lettore, conoscendo meglio questi strumenti di lettura economici si spera sia nata forse una certa maggiore autonomia nel discernere i valori dei parametri raccontati nei giornali ed alla TV, ma lo scrivente consiglia, oltre all approvvigionarsi di fonti d’ informazione che non siano quelle Mainstream ovvero implicitamente di regime, anche a cercare fonti alternative da confrontare, ma soprattutto,  in luogo di aspettare la lieta novella al telegiornale proprio da un regime che non desidera che avvengano cambiamenti, ma con l’ obiettivo di illudere ancora per 27 anni (che siamo quasi fuori dal Tunnel),  è meglio quindi iniziare ad aprire la porta di casa per vedere con i propri occhi cosa sta davvero accadendo!

© 2019 (Boris Smirnov)

 

 

 

 

Impariamo a capire davvero i dati economici raccontati in TVultima modifica: 2019-11-11T18:07:00+01:00da borissmirnov