Gentile lettrice, lettore.
Un cenno storico sulla nascita della Unione Europea, è indispensabile per aiutare a comprendere con che entità giuridica e politica hanno a che fare i cittadini europei.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, si incominciò a riprendere i rapporti diplomatici e commerciali fra le varie nazioni. Naturalmente la politica è, parte da sempre in causa anche negli accordi commerciali, insomma, si tratta di due cose che non possono considerarsi mai slegate.
Il GATT ( Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio) è un accordo multilaterale tra 23 nazioni all’ origine, firmato a Ginevra nel 1947. Esso è il primo trattato internazionale sviluppatosi nell’ immediato dopoguerra. Ogni nazione europea poteva farne parte seguendone i regolamenti, come anche uscirne se lo avesse voluto. A questo accordo sono seguiti molti altri, menzioniamo solo i più importanti e che riguardano l’Europa più da vicino.
Il WTO (OMC in italiano) Organizzazione mondiale del commercio, è una associazione basata su dei trattati internazionali con “liberi” partecipi al 2020 164 nazioni, che ha come mira (ufficialmente il miglioramento del benessere economico e commerciale) ma di fatto, esso ha una legislazione di tipo sovranazionale ed un potere coercitivo sui propri membri nel dirimere problemi commerciali. Esso opera specificamente per l’abolizione o la riduzione delle barriere tariffarie al commercio internazionale; a differenza di quanto avveniva in ambito GATT, oggetto della normativa del WTO, sono, però, non solo i beni commerciali, ma anche i servizi e le proprietà intellettuali.
Il WTO ha una sua vera e propria organizzazione come ente internazionale, inoltre è da comprendere bene il seguente fatto: il WTO ha assunto, nell’ambito della regolamentazione del commercio mondiale, il ruolo precedentemente detenuto dal GATT: di quest’ultimo ha infatti alla propria nascita recepito gli accordi e le convenzioni adottate.
I cittadini naturalmente non ne sanno nulla e nemmeno immaginano le conseguenze di un GATT, ( Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio) trasformatosi silenziosamente in WTO con mira specifica all’abolizione o la riduzione delle barriere tariffarie al commercio internazionale… che vuoldire, accordo internazionale in direzione opposta al GATT.
Ma se l’ accordo generale sulle tariffe doganali, è stato istituito per agevolare i traffici commerciali regolandoli da tariffe doganali, a mutuo beneficio per le nazioni, ovvero, per permettere un commercio libero, ma controllato in modo tale da non compromettere gli equilibri economi delle nazioni più sviluppate, aggredite dai prodotti offerti a prezzi stracciati dai paesi emergenti, come è possibile che un nuovo gigantesco accordo internazionale si orienti contrariamente ai principi etici ed equilibratori delle differenti economie, perseguito mediante la modulazione di equilibrati dazi?
Sempre nel dopoguerra, sono nate anche altre organizzazioni internazionali di tipo commerciale come l’ EFTA o AELS, nata a Stoccolma nel 1960 (Associazione europea di libero scambio partecipata perlopiù da paesi nordici) ed infine la CEE, ri-denominatata CE da Maastricht ed infine, dal trattato di Lisbona, la nuova denominazione in Unione Europea.
La differenza principale tra i trattati internazionali come il GATT o il WTO, è che i primi due sono liberi trattati fra stati, dal WTO coadiuvati inoltre, da una vera e propria struttura organizzativa istituzionalizzata di tipo sovranazionale, ma mantenendo i governi giuridicamente sovrani e che quindi vi partecipano e decidono liberamente sulla propria permanenza o meno. Nel caso dell’ AELS/o EFTA in inglese, ed anche della CEE , poi CE ed ora Unione Europea, si parla in entrambi i casi invece di organismi sovranazionali, ma mentre nell’ AELS, non vengono toccate ne le regole sovrane ne le monete di stato, nell UE, invece, letteralmente si sopprimono le monete nazionali, si sottraggono le banche centrali o di stato, e, interrotti i gettiti da produzione di moneta, si costringono i governi partecipanti a subire una vera e propria cura dimagrante da cavallo economica definita Austerity, appesantita dalla Spending review, e resa ulteriormente ancora più aspra dal Fiscal Compact e dall Europact, nonchè dal divieto agli stati di aiutare l’ industria nazionale e per ogni fabbisogno di stato, l’ imposizione di rivolgersi esclusivamente alla base finanziaria prodotta dal prelievo fiscale oppure al debito !
Insomma, non tanto il carattere sovranazionale dei trattati si dimostra disastroso come effetti sulle economie degli stati, ma la specifica coercizione economica imposta proprio all’ interno dell’UE, insieme alle necessarie restrizioni imposte ai governi sulla spesa pubblica, semplicemente perchè si sono sottratti i maggiori gettiti economici agli stati, agisce da generatore di deflazione economica e soprattutto di nuovo debito!
La prova schiacciante sta nel semplice fatto che da Maastricht in poi, sia la pressione fiscale che i debiti pubblici di tutte le nazioni nell’ area EURO sono letteralmente esplosi.
Ultimo accordo internazionale partorito dall UE: il CETA definito senza mezzi termini una truffa per gli imprenditori italiani. Ma.. se accordi, trattati e leggi etiche fungono da catalizzatori di qualità, sostenibilità ed equilibrio del commercio, perchè, WTO, CETA, e trattati UE con il terzo mondo, spingono in senso contrario?
La deregulation economica, nuova filosofia Neoliberista.
L’ avvento del liberismo internazionale, sta amplificando il problema della deregulation finanziaria e commerciale, a fini propri speculativi. Alla crisi del 1929 ne fu messo in America, un freno dal presidente americano Roosevelt a questa libertà delle banche di compiere azioni economiche senza regole a protezione dell economia e dei cittadini, e per questa ragione, si creò la legge speciale Glass Steagall Act la quale permise la risalita dell economia americana fino alla creazione dello stato più ricco del mondo. Già dagli anni 80, negli ambienti universitari delle facoltà di scienze economiche, è ri-incominciata a serpeggiare la filosofia della de-regolamentazione sospinta da molti docenti, economisti che di fatto operavano come consulenti per enormi banche come la Lehmans Brothers, JP Morgan e Goldman Sachs. La azione culturale di questi economisti ha prodotto nel governo americano la decisione di de-regolamentare eliminando protettive regole a partire dal governo Clinton, compresa la soppressione della fondamentale e salvifica legge Glass Steagall Act. Il risultato fu che dopo pochi anni avvenne il più grande crack economico-bancario della storia con il fallimento della Lehmans brothers. Purtroppo sia il governo successivo Obama non ha ripristinato le giuste regole confermando come staff del proprio esecutivo ancora proprio gli stessi uomini delle banche, ed anche il governo Trump, faticano a ripristinare le giuste regole perchè i propri ministri sono continuo ostaggio delle eccezioni sospinte dalle lobby economiche al ripristino delle regole bancarie a protezione delle economie. Non finisce quì… le medesime lobby neoliberiste, sospingono le azioni che compie l’ Unione Europea (un governo delle banche) di de-regolamentazione del commercio, ovvero la scellerata apertura commerciale dei confini sopprimendone i protettivi dazi.
Il neoliberismo spinge in sostanza alla de-regolamentazione finanziaria e commerciale, per potere sfruttare appieno la propria posizione dominante, mantenendo vive schiavitù ancestrali, ancora ad oggi, e sfruttando appieno gli sbilanciamenti economici esistenti fra gli stati nazionali, aumentando a dismisura i propri surplus commerciali, ma creando come contropartita, forzature commerciali che provocano crisi economiche, chiusura di aziende, de-localizzazioni ed aumento della disoccupazione.
Quando un padre di famiglia dà regola di rientro a casa ad una certa ora e vieta il consumo di alcool al ragazzo che guiderà la vettura per il rientro… ma qualche malevolo, suggerisce che ciò non serva a nulla… è la parabola corrispondente alle regole etiche seguite da DE-regolamentazione bancaria= esplosione di crisi finanziarie, De-regolamentazione commerciale= esplosione di crisi economica globale!
Come ha operato l Unione Europea dal periodo CEE ad oggi?
I dazi dell Unione Europea sono assoggettati parzialmente agli accordi WTO ma è necessario precisare che la stessa Unione Europea si mantiene il diritto di applicare proprie tariffe o meglio… di toglierle del tutto. Per queste politiche economiche, non si svolge alcuna opera divulgativa, confermando che l UE, non è interessata a diffondere informazioni precise sui propri comportamenti. Allora facciamo noi un pò di luce o chiarezza a tal merito.
Le politiche e tariffe doganali UE rivolte all’ esterno dell Unione Europea, si definiscono: “tariffa esterna comune” (cosiddetta nomenclatura combinata – NC)
Importantissime per comprendere, queste due sconosciute lettere che sono “NC” perchè esse significano moltissimo, in quanto si tratta di una componente essenziale che costituisce il codice numerico doganale. NC individua il dazio autonomo (e cioè deciso in via autonoma dalla UE.) Sempre nel codice numerico doganale, si trova anche il dazio convenzionale (e cioè derivante dagli accordi internazionali stipulati dalla UE).
Ma da cosa è composta davvero, la TARIFFA ESTERNA COMUNE DELLA UNIONE EUROPEA?
Inizialmente la tariffa esterna comune, fu calcolata sulla base di una media semplice dei dazi di importazione dei quattro territori doganali (Germania Occidentale, Francia, Italia e l’Unione Doganale del Benelux) (Benelux vuoldire Olanda, Belgio e Lussemburgo. )
Ma.. la Comunità europea ha molti anni fà, preso attivamente parte ai diversi negoziati tariffari in seno al GATT, riducendo sempre di più il livello della Tariffa Esterna Comune sulle importazioni da paesi terzi. Insomma confini UE con protezioni sempre minori. Inoltre, molti paesi fra i meno sviluppati godono di un regime privilegiato di esenzione della Tariffa Esterna Comune per le importazioni nel territorio comunitario dei propri prodotti. Questi paesi appartengono a gruppi di paesi legati alla Comunità da accordi e convenzioni specifiche. Ma quali nazioni sarebbero quelle esentate dalla protezione della Tariffa Esterna Comune?
Ne menzioniamo alcuni per aiutarvi a capire: Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi, Repubblica del Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Etiopia, Eritrea, Gambia, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Haiti, Kiribati, Lesotho, Liberia, Malawi, Mali, Mauritania, Madagascar, Mozambico, Niger e molte altre nazioni del terzo mondo come anche localizzati nella menzionata area sub-sahariana del continente africano, nei Carabi e nel Pacifico, che sono stati controparte della CEE nella sottoscrizione della Convenzione di Lomé
Quindi assume particolare rilievo la Convenzione di Lomé. ma cos’è?
E un accordo apparentemente nato per incoraggiare gli investimenti privati europei verso i paesi poveri ACP e di favorire lo sviluppo industriale di questi ultimi. Grazie alla convenzione, il 99% dei prodotti industriali dei paesi poveri e del terzomondo (ACP) può entrare nel mercato CE in franchigia doganale e senza condizioni di reciprocità!
Insomma, con la scusa “di favorire” l’ industria in quei paesi, che invece rimangono sempre poverissimi, a conferma che non sono quelli i veri obiettivi conseguiti dalla convenzione, invece, sono le Multinazionali degli amici dell’ UE a fare enormi guadagni, produttori ed importatori in Europa, proprio da quelle nazioni ed assolutamente senza dazi!
La convenzione di Lomè, ripetiamo, prevedeva quindi, che il 99% dei prodotti industriali dei paesi del terzo mondo facenti parte dell’ accordo, poteva entrare nel mercato europeo in franchigia doganale e senza condizioni di reciprocità.
L UE ha rinnovato il medesimo accordo, ampliandolo a più paesi poverissimi, e denominato ora, accordo di Cotonou, convenzione trasfusa quindi nel nuovo Accordo (q.v.), firmato il 23.6.2000 per la durata di venti anni. Quindi questa convenzione è al 2020 ancora in essere, e ne si prospettava un ulteriore rinnovo per consentire alle multinazionali degli amici dell UE, di produrre ancora a costo zero, sfruttando politiche davvero schiaviste, ed importare dazi-free le loro merci in modo da affossare qualsiasi concorrenza esistente negli stessi mercati interni europei! Il nuovo accordo di Cotonou è infatti, stato siglato il 15 Aprile 2021
E chiaro adesso il problema?
L’Unione Europea non promuove la conoscenza di queste informazioni, ma si cela dietro a mille farraginosi ministeri, tassativamente ingannando i cittadini europei.
Sì, avete capito bene, l Unione Europea che si spaccia promotrice di : Lo scriviamo esattamente come lo propagandano loro..
- favorire lo sviluppo sostenibile basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia di mercato altamente competitiva, con la piena occupazione e il progresso sociale, e la protezione dell’ambiente
- lottare contro l’esclusione sociale e la discriminazione
- promuovere il progresso scientifico e tecnologico
- rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra gli Stati membri
- rispettare la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica
Queste sono le loro “belle parole” trascritte e linkate direttamente dal sito dell Unione Europea…
Noi vi abbiamo invece parlato dei fatti, che esaminati, evidenziano palesemente sfruttamento di popoli poverissimi nel terzo modo e commerci tanto sbilanciati quanto disonesti, sleali e senza etica, con le nazioni europee apertamente contro le loro economie!
Si tratta di una autentica deriva dal concetto di democrazia, accuratamente censurata nei veri metodi ed obiettivi, nonchè, un governo sovranazionale che ha azzerato il potere decisionale dei cittadini!
Questo è in realtà l’ Unione Europea: Un immonda organizzazione dedita ai propri commerci, che spende immense cifre per corrompere, propagandare e censurare la verità!
Le soluzioni naturalmente esistono.
A livello internazionale non è affatto sufficiente fare regole uguali per tutti,.. sarebbe troppo facile, ma quelle soluzioni che davvero funzionerebbero, sono invece le regole etiche, ovvero quelle che tengono in considerazione le reali differenze salariali, fiscali, di costi di materia prima e di produzione dei differenti Paesi.
La cosa è fattibile mediante l’impiego di algoritmi basati su una commistione di panieri, sia economici che di prezzi delle materie prime all’ origine che fiscali di tutte le nazioni partecipi, i quali individuino un sistema raffinato di dazi che permettano una circolazione reale della merce a condizioni di sforzo economico davvero simili per tutti i produttori e condizionate dal mercato in base a criteri di qualità produttiva e non più di mera convenienza di prezzo… che si sa.. in definitiva quando si tira su tutti i fronti per.. economizzare, questa azione vuoldire semplicemente togliere qualità.. durata.. sicurezza… togliere salute al prodotto alimentare… questa corsa al prezzo basso vuoldire abbassare la qualità del commercio ed anche dei salari, che significa abbassare la qualità della vita!
Non ci stancheremo mai di scrivere, che “saltimbanchi” e “giullari” televisivi e cartacei sono costantemente piazzati e bene pagati da chi ha interesse a produrre informazione che menta sulle reali cause della crisi che siapure a notizia non diffusa, è oramai una condizione istituzionalizzata, ovvero imposta mediante precise regole deflattive targate UE. In TV e nei giornali, invece, si incolperà la scarsa competitività delle aziende ( competere con multinazionali che operano nel terzo mondo esenti da tasse ed esenti da dazi??) Si incolperà gli immigrati che rubano il lavoro agli italiani ( negli anni 90 erano richiesti i migranti perchè c’erano più posti di lavoro che cittadini, inoltre essi contribuivano ad aumentare il gettito fiscale e.. comperavano case, auto e cibo italiani.) Si incolperà che il governo non fa le riforme ( esse consistono di fatto nella ulteriore diminuzione del welfare per risparmiare sui costi sociali, ovvero sull’ aiuto-assistenza e protezione ai cittadini, e nella ulteriore cessione di sovranità all’ UE.. seguendo le direttive europee) … si incolperà la recessione mondiale, si incolperà…
Tutto e tutti!
Purchè non si parli del problema centrale che consiste proprio nell’ Unione Europea, l’ organizzazione che si identifica chiaramente a sospingere le regole liberiste che distruggono le economie e che vuole la sparizione dei governi nazionali perchè essi, sono autentiche democrazie con mandato dai propri cittadini. I governi nazionali devono scomparire per il Neoliberismo, perchè essi sono l’ultimo impedimento a protezione dei popoli… protezione dal ripristino di una medievale forma di governo, dove non il popolo ma il ricco governa ed alimenta con la leva della legge la propria ricchezza, aumentando invece la povertà dei cittadini. MES.. ERF Austerity, Fiscal Compact, Europact, sono tutte leve legali a prelievo forzoso per arricchire loro ed impoverire il cittadino. Stiamo parlando del grande passo indietro.. compiuto dalla civiltà umana… la sospensione delle democrazie ironicamente definita Unione Europea, che di fatto realmente ripristina regole medievali, nel più totale silenzio mediatico…
Uscire dall’ Unione Europea e dall Euro, e contrastare il liberismo che condiziona e corrompe le istituzioni dello stato, ripristinando la sola forma di governo legittimata dal popolo ad esistere, la democrazia, sono condizioni imprescindibili per rimettere in cammino l’ economia italiana… il non volere affrontare questo problema… il non volerlo capire, significherà povertà e fame in futuro, per l Italia e per i propri cittadini!
© 2020 (Boris Smirnov)