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Impariamo dalla storia

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Gentile lettrice, lettore

Sia pure scavando nell’intricato mondo dell’informazione, sembra quasi impossibile ad oggi capire cosa sta succedendo all’Italia moderna come all’Europa.

Gli effetti devastanti delle Fakenews, sono un cancro della società moderna, costruito ad arte, non tanto per informare in modo falso, ma con un obiettivo ancora ben più sinistro, ovvero, quello di rendere la gente più insensibile all’informazione, più apatica, in senso generale diffidente ed incredula. Un “subliminale” invito a non ascoltar nulla ma a rimanere vicini ai vecchi canali di informazione da sempre utilizzati.

E quì si cade nella ragnatela della censura di regime, che da oltre 20 anni racconta proprio impiegando i media più ascoltati le proprie grandi bugie… che l’economia “va bene”, quando la realtà descrive ed attesta ben altro.

Il giornalismo seguendo una sorta di medesima “mano invisibile” ha progressivamente smesso di essere protagonista, a caccia dell’informazione per divenirne relegato ad un ruolo simile ma con parametri di libertà ed affidabilità immensamente più scadenti. Il giornalista di oggi, quasi sempre “può” dare una notizia se l’ establishment in ombra lo permette, se il governo lo gradisce e se non vengono lesi interessi direttamente agganciati alla direzione generale del giornale.

Ciò significa che una notizia, per passare deve essere filtrata da più interessi particolari che uccidono 99 informazioni su 100 e rimangono così, liberi di essere menzionati quasi solo i comunicati ministeriali, che corrispondono ne più e ne meno a bieca propaganda. Alcuni importanti giornali  si sono specializzati in questo tipo di proclami del regime UE spacciandoli per informazione.

Cogliamone un unico esempio che titola: Grecia al voto: se salva l’ Euro salva tutti noi scritto dalla conosciuta rivista Panorama.  Insomma, la causa del male viene descritta come la cura e sul finire dell’ articolo appare un interessante soluzione alla crisi del sistema Eurozona aggiungendo;  I mercati stanno aspettando la grande operazione, ovvero la “socializzazione del debito“, come la definisce Caselli. “Se non si arriva a un’unificazione della strategia di cura del debito, salta tutto“.

Ma i liberisti hanno fondato L’ Unione europea proprio sul concetto opposto, ovvero la diminuzione dello stato sociale ed il trasferimento del debito sovrano (debito pubblico) direttamente ai contribuenti perchè con Maastricht sono tutti i governi evirati dei poteri di gestione del debito e quindi il carico è già adesso fattivamente trasferito al prelievo fiscale sui cittadini.

Insomma, un giornale che titola trionfalmente inneggiando per una moneta sacra, negando ogni evidenza della realtà che si tratta del cancro europeo, aggiunge ciò che i mercati si aspettano, ovvero una socializzazione del debito altrimenti salta tutto. Allora è chiaro! L’UE non intende alleggerire lo stato sociale dei popoli, e a garanzia che succeda esattamente quanto scriviamo, ha tolto scientemente ai governi gli strumenti di gestione del debito e non tollera nemmeno aiuti di stato alle aziende acclamando l’ esercizio di inquinamento della pari concorrenza industriale internazionale, minacciando anche sanzioni al riguardo. I mercati si aspettano qualcosa quindi che non accadrà, perciò, non… un altrimenti, ma di fatto, salterà tutto!

Era sufficiente leggere un solo articolo di Panorama con la necessaria conoscenza per scorgerne il sicuro fallimento dell’Eurozona, ma cosa ancor più macabra, potrebbe fallire l’ economia reale degli stati ma non la BCE e quindi il sistema Euro continuerebbe a sopravvivere sulla pelle delle nazioni, a meno che non incomincino presto le prime defezioni nazionali, unica soluzione risolutiva ad estinguere l’ euro come moneta e strumento di coercizione politica invece che estinguere le economie dentro l’ Euro! Ormai la guerra è chiara: La sopravvivenza dell’ incostituzionale establishment liberista UE oppure la sopravvivenza dell’ economia europea. Le nazioni sono chiamate a rispolverare l’ artt. nr. 50 Del TUE e dover scegliere.

In questi anni di crollo a picco delle economie, con un ca 30% dell’Industria italiana chiusa o de-localizzata, di crollo demografico… prima non si facevano figli perchè i soldi erano pochi ed ora gli italiani escono letteralmente dai confini nazionali in cerca di soldi, ovvero un posto di lavoro. Solo nella città di Londra ci sono così tanti italiani che numericamente formerebbero la sesta città italiana per popolazione. Non si tratta di piccoli problemi quindi ma di un esodo che continua senza tregua.  I famigerati comunicati ministeriali allontanano dalla realtà i cittadini spacciando proclami non meglio censibili se non come dis-informazione aggravata e giornalisti, colpevoli di non informare, i quali, al contrario di segnalare il grave male politico che uccide l’ economia, espongono fraudolentemente il problema così: “L’ Italia invecchia!” E utile quanto necessario che i migranti rimpiazzino i giovani italiani. Sì! Ad un Italia che muore per mano liberista si suggerisce  a tampone sociale di sostituirne la popolazione.

Non è uno scherzo! I giornalisti colpevoli di non informare mai sulle vere cause della scarsità di nascite, sulle vere cause della de-localizzazione aziendale e sulle motivazioni del perchè così un grande numero di italiani emigra, adesso che hanno perduto il loro ruolo di informare ma gli è ancora consentito quello di divulgare, addirittura tentano alla nazione di far digerire gli enormi problemi sociali ed economici italiani, con un “Invecchiamo” facciamo arrivare i migranti! Nulla di specifico contro i migranti, ma contro il sistema  finanziato con soldi UE alle ONG che li carica a poche miglia dalle coste Libiche e non li riporta sulla terraferma, ma con grandi navi compiono un lungo viaggio che termina nei porti italiani. E questo un salvataggio a dei naufraghi o somiglia più ad un traffico umano organizzato per destabilizzare il governo italiano?  Per convincere gli italiani a pietà i giornalisti sono obbligati, non a filmare le decine navi con dimensioni quasi “da crociera” che attraccano nei porti piene di migranti solo uomini, e le famiglie? fuggono dalle guerre ed abbandonano le famiglie? Storie quantomeno poco credibili. Si deve documentare  invece sugli instabili barconi sovraccarichi, che non fanno nulla nei numeri globali di immigrati, ma organizzati proprio per muovere a pietà. Per queste azioni di propaganda, dei migranti in carne ed ossa purtroppo muoiono realmente.

Insomma, una pura operazione di propaganda liberista in sostituzione di ogni necessaria informazione che aiuti a capire…

Ma arriviamo al dunque: Cosa può rompere questa cortina di disinformazione che impedisce ai giornalisti di informare, ai colti di aprire gli occhi ed impedisce ai salotti televisivi serali di documentare?

La conoscenza della storia!

Sì! poche corrette informazioni storiche  sono la via giusta per comprendere profondamente i problemi odierni, scavalcando ogni coltre di disinformazione e destabilizzante propaganda andando diritti al sodo e consentendo di crearsi le basi per solide certezze!

Se la propaganda dis-informativa opera per impedire l’ accesso alle informazioni che chiariscono le ragioni di economia-politica all’origine di questa crisi economica estrema, non possono fare altrettanto per cancellare ciò che i libri di storia raccontano sull’ inverso della crisi e le origini del miracolo italiano, ovvero su come l’ Italia del dopoguerra, quindi in condizioni di estrema fame, povertà e ristrettezze economiche, uscì non solo in pochi anni vincente, ma, dal 1945 al 1970 ca.(lo stesso venticinquennio da Maastricht  1992 al 2017)  l’Italia divenne da poverissima a forte economicamente, poi in ca un ventennio ancora, dal 1970 al 1991 l’Italia divenne addirittura la quarta potenza economica mondiale!

Questi numeri la dicono lunga sul grande potere della vera democrazia e delle politiche nazionali protese al benessere generale, ma per uno stesso automatismo inverso, la dicono lunga anche sugli effetti distruttivi del regime che ha oppresso l’ Italia dopo il 1991 ovvero l’ Unione europea dal 1992.

Se sulle ceneri del secondo conflitto l’ Italia raggiunse il pieno boom economico in un solo ventennio, si può già a priori certificare che il governo nazionale democratico ed i confini chiusi di allora hanno funzionato molto meglio della euro-terapia 1992-2019.

Qualche filosofo appone l’ eccezione che è più facile raggiungere il benessere economico da una condizione di start ovvero quando si necessita di una ricostruzione generale come quella scaturita dal secondo conflitto mondiale. Lo scrivente crede che in realtà è vero il contrario, infatti, dopo una guerra non è garantita nemmeno la piena occupazione e tantomeno il benessere ma fame e migrazione. Ma per rispondere a tono, prendiamo allora, ancora un altro ventennio lontano dalla guerra a comparazione con il ventennio di disastrose cure economiche targate UE

Il periodo 1970-1991 un ventennio lontano dalla distruzione della guerra, eppure Italia sempre più sù, fino all’ incredibile tetto di quarta potenza economica mondiale!

Qualche filosofo che definiremo bugiardo “folletto europeista”  ha posto l’ astuta osservazione… si benessere, ma… erano altri tempi!

E quì arriva la giusta riflessione: Gli stati arretrati e sofferenti, senza ne soldi ne diritti rimasti dentro la cortina di ferro del comunismo, erano altri tempi??? No! Stessi tempi ma altri governi e regole che sortivano gli stessi effetti che consegnano ai popoli le politiche dell’ odierna Unione europea! Il potere e gli averi in mano a chi gestisce il governo ed il duro lavoro ed i debiti… al cittadino!

Possiamo in sintesi estrema scrivere certi che non possa esistere al riguardo un serio contraddittorio, neanche proveniente dal più accanito degli europeisti:  Ogni periodo di governo italiano libero e democratico è stato incomparabilmente migliore del ventennio governato dall’Euro-setta che propina ancora oggi euro-falsità approfittando a piene mani del fatto che il cittadino non conosce la storia.. egli è agevolmente manipolabile  e.. intanto l’ economia Italiana continua con le cure-Eurozona ad andare giù!

Chi è giovanissimo non lo sà ma chi è già un uomo maturo si ricorda quando prima dell’arrivo del liberismo armato con l’ Euro si stava bene. E ancora così difficile da capire? Le concomitanze temporali leggendo la storia non lasciano dubbi… costantemente migliorando si è andati fino al giorno prima della firma dei trattati di Maastricht nel 1992, lo stesso anno della ascesa di nuovi partiti, di fatto antesignani del PD perchè con progetti di governo spiccatamente europeisti e con Amato (un comunista al governo) come presidente del Consiglio italiano, cosa del tutto anomala perchè dalla fine della Guerra è stata la Democrazia Cristiana sempre al governo.

Amato guida il primo governo dopo la firma dei famigerati trattati, il quale fornì i primi finanziamenti all’UE autorizzando un prelievo forzoso a tutti i conti correnti degli italiani del 6 per mille, portando l’ Italia non solo ad uno stop di aumento di ricchezza e benessere ma addirittura ad una prima fase di recessione. Il 1992 è anche l’ anno degli attentati Falcone e Borsellino. il 1992 è per chi avesse ancora dubbi sulle concomitanze temporali, l’anno della venuta del panfilo Britannia nei pressi di Civitavecchia per discutere sulle privatizzazioni, ovvero  sullo smantellamento liberista delle aziende di stato ed altri grandi gruppi. Subito dopo quel’ summit sul panfilo Britannia,  si iniziarono le prime grandi privatizzazioni delle aziende statali e partecipate (il decreto del 1992 nº 333 che ha trasformato in SpA le aziende di Stato IRI, ENI, INA ed ENEL;) togliendo allo stato ( e quindi al popolo) un enorme gettito economico, mentendo all’ opinione pubblica sulla necessità di simili operazioni. La FIAT decise un immediato inizio a de-localizzare la propria azienda in nazioni fuori dall’ Italia e fuori dall’ area allora CEE e comunque a posteriori risultate fuori dall eurozona (Polonia e USA) per citarne due. Loro… avevano già capito!

In pratica gli archi temporali di ascesa dell’Italia alla ricchezza ed al benessere sono inquadrati insieme ai fattori politici del tutto coincidenti allo sviluppo del benessere e determinanti coincidenze sul cambio del passo politico, concomitanti invece allo scatenarsi della crisi, essa ormai permanente, come permanente è la gestione liberista UE. Il cancro permanente non può, per assoluta concomitanza temporale, chiamarsi in altro modo che Maastricht!

Con la sospensione delle democrazie nazionali, la perdita della moneta propria e degli strumenti per regolare il debito pubblico, il crollo dei confini con libera circolazione delle merci non CEE ma provenienti dalle economie emergenti, diretta causa della sofferenza industriale italiana ed europea, c’è stato così, un integrale cambio di regole, di molto distanti dalle vecchie leggi interventiste e protezioniste degli stati nazionali. Ancora una assoluta concomitanza temporale: l’applicazione di questi nuovi parametri economici che ha portato immediatamente i grafici economici ad avere un vistoso segno – (meno) .. si è accesa la luce rossa dell’ allarme economico!

Sarebbe sciocco immaginare che ai vertici dell’Unione Europea non si siano accorti subito dei vistosi segnali economici negativi nei più disparati comparti produttivi e dei consumi. Al contrario, loro hanno sempre visto, ma questi sbilanciamenti economici non sono il frutto di politiche sbagliate, in quanto gli sbagli non si fanno intenzionalmente e quando si vedono i risultati negativi si cambia subito, ma l’ Unione Europea prosegue invece diritta sulle medesime proprie politiche distruttive che in realtà sono solo l’ obbligato ed inevitabile effetto collaterale di precise linee di governo convenienti proprio all’ estabilishment che arricchisce indebolendo le economie nazionali.

Lo scrivente è sicuro che di queste regole ne possa agevolmente convenire qualsiasi serio economista, sul fatto che siano palesemente deflattive e contro il principio del benessere generale… eccetto per ovvie ragioni, Carlo Cottarelli l’ ex economista di regime e Michele Boldrin sui quali solleviamo seri dubbi sulle proprie reali capacità o competenze. La sospensione delle democrazie non ha portato ad una gestione sovranazionale, ma ad una condizione di sovranazionale totale libertà d’ azione dei liberisti, i quali esercitano il loro illegittimo potere solo per spremere bene tutte le nazioni, con particolare dedizione all’Italia.

Che questo nuovo sistema non funzioni si vede molto bene, la “malattia” si chiama liberismo UE al governo aggravato dalla sospensione delle democrazie.

Facciamo un altro esempio di come opera il sistema liberista sulle economie e sul benessere collettivo, in tempi non sospetti ovvero negli anni dai 50 ai 70 in Italia, quindi liberismo all’ interno di una al momento sana democrazia: Quali danni ha potuto arrecare alla nazione anche se non portare l’ intero stato alla deriva come avviene con il regime UE oggi.

Una interessante storia!

Enrico Mattei, nato nelle Marche ad Acqualagna il 29 Aprile 1906  ragioniere ed entrato tra le file della resistenza nel secondo conflitto mondiale e per i suoi meriti il governo italiano  gli conferisce la medaglia d’oro. Egli viene nominato commissario speciale all’Agip, allora una piccola  e non particolarmente fortunata compagnia petrolifera pubblica  fondata nello stesso ventennio che si occupasse di “cercare, acquistare, trattare e commerciare petrolio. A quel tempo era l’ unica in Italia  a parte le private  Edison e la Montecatini che vennero più avanti acquisite ovvero nazionalizzate, (come per la futura Enel che acquisiva numerose società elettriche private come la S.A.DE. e molte altre.)   Attenzione: e da osservare che nel periodo del Boom economico italiano, l’ atteggiamento del governo era quello di Nazionalizzare, ovvero statalizzare le aziende che per forza maggiore ricoprivano settori strategici dell’ economia italiana, per controllare i prezzi delle energie favorendo l’ intera economia nazionale,  che se rimasti in mano privata avrebbero potuto ben agevolmente consociarsi in “cartelli aziendali” e quindi non favorire il benessere pubblico ma se stesse, causando un vero e proprio danno economico nazionale oltre ad una diminuita competitività generale sui mercati commerciali internazionali.

Intanto, all AGIP,  a causa di moltissime ricerche petrolifere non andate a buon fine sia in Italia che in altre nazioni si pensava di mettere in liquidazione l’azienda.  (Si pensava di chiuderla.)

Il Mattei contattò il suo predecessore che era attivo negli anni del conflitto bellico in quale gli rivelò che era stato già trovato del metano a Caviaga, in provincia di Lodi. Trivellazioni al tempo sospese e documenti secretati nel timore che cadessero in mano nemica.

Quella del Mattei è una filosofia che prende il nome di “Neoatlantismo” e che al cartello dei petrolieri americani, inglesi ed olandesi (chiamati le sette sorelle) non piace – perché ci vuol poco a capire che questa strategia politico-economica sarà vincente. Vediamo nella sostanza qual’è questa vincente politica energetica del Mattei:

Mattei offre ai Paesi produttori di diventare suoi partner e si impegna a estrarre solo il 50% del greggio e a fornire le tecnologie nonchè a condividere (lo scrivente crede al 50%) anche gli introiti. Non guarda il terzo mondo africano ed allora mediorientale dall’alto in basso, ma come se si trattassero di pari – anche lui, una volta, era povero e in gioventù ignorante. Offre tecnologia, borse di studio, addirittura scuole di formazione a Metanopoli, la città che ha fatto edificare in Val Padana. E non truffa mai, perché Mattei è un venditore e sa che gli accordi capestro all’inizio fruttano, ma poi non fanno che crearti nemici. (Fonte: Thevision.com) (Fonte: Istituto LUCE)

Dopo la ri-scoperta ed inizio dell’ estrazione del metano a Cavica (Lodi)  a Cortemaggiore l’Agip trova il petrolio in Italia.

Chiude inoltre importanti accordi con lo Shah ( Scià) di Persia ed altri regnanti nord-africani, mai sazio di nuovi traguardi, chiude un accordo con l’URSS per ottenere “quantitativo molto considerevole di petrolio”, grazie al quale copre il 25% del fabbisogno dell’Eni e a un prezzo mai visto prima. È il colpo definitivo al cartello Anglo-statunitense.

Indìce un concorso per il logo e sceglie il cane a sei zampe che sputa fuoco. Lo slogan “il miglior amico dell’italiano a quattro ruote.” Dove non arrivano i metanodotti, porta il gas con le bombole; vende l’idrogeno derivato dal metano alle aziende di fertilizzanti, facendone crollare i prezzi del 70% e permettendo a chiunque di coltivare campi. Abbassa di molto anche il prezzo della benzina, che alle pompe italiane risulterà il più a buon mercato d’Europa. Sì! Avete letto bene, il più economico in tutta Europa!!  Nel 1952 fonda l’Eni e trasforma la vita degli italiani.

Il prezzo conveniente dei carburanti è stato una caratteristica dominante permanete anche nell’ economia USA per volere governativo, ed i risultati non crediamo necessitino nemmeno di commenti.

In quegli anni di pieno boom economico anche l’ approvvigionamento energetico era gestito in modo encomiabile dal governo del quale Enrico Mattei ne fece parte ma come braccio aziendale più che politico.

Enrico Mattei morì in un misterioso incidente aereo e c’è chi è certo che si tratti di un attentato con mandanti nel mondo liberista.

Dopo di lui chi a seguire, non porterà mai più avanti le politiche economiche del Mattei, ma si assoggetterà invece alle politiche dei cartelli del petrolio, con accordi sconvenienti o capestro, che portarono alla crisi petrolifera a metà degli anni 70, sulla medesima falsariga del rapporto odierno tra Italia ed UE, portando quindi i costi dei carburanti in Italia, dai più economici ai ben oggi conosciuti più cari!

La Banca d’Italia

E stata privatizzata nel 1981 dalla famigerata legge Andreatta (Banche ed assicurazioni si sono di fatto spartite la Banca D’Italia) e come nuove partecipate di maggioranza incominciarono ad opporsi all’ uso della Banca d’Italia come strumento di emissione di moneta fresca per pagare interessi sui debiti del tesoro e per comperare i titoli di debito emessi rimasti invenduti.
E Proprio in quegli anni a seguire, con il termine degli effetti positivi sul prezzo del petrolio causati dal Mattei, che si diede impulso ad un impiego non corretto dello strumento debito di stato, ma eccessivo e se concesso allo scrivente, smodato. ( Perchè adesso ci guadagnavano proprio le banche) e lo stato stesso pagava interessi sempre maggiori fino percentuali spropositate e tanto più a seguire da questa privatizzazione, fino a superare il 20%
La cosa si tradusse sì, in alcuni investitori spensierati e felici, ma allo stesso tempo un grande aumento del debito pubblico a matrice LIBERISTA e ben DUE grandi crisi: 1) quella del mattone, nel 1981-85 non si comperavano case perchè era troppo redditizio investire in BOT ed anche 2) Proprio la grande crisi automobilistica che causò la scomparsa di alcune case di produzione italiane come la Autobianchi e la cessione di proprietà in mano ad investitori stranieri per altre. La ripresa dell‘inflazione galoppante fu una sorta di terzo incomodo, oltre alla crisi dei due menzionati comparti produttivi.

L’ inflazione quindi, era il vero cruccio del governo italiano e NON il debito pubblico, divenuto ad oggi un problema invece, perchè (ripetiamo)  Maastricht ha tolto scientemente ai governi gli strumenti di gestione del debito legandone le mani in quanto lei ora deputata a risolvere la questione, ma ai piani alti di palazzo a Bruxelles intendono, al posto di gestire, ristrutturare o estinguere il debito, di trasferirlo ai cittadini designando la BCE a nuova fonte ricevente in modo sia pure indiretto finanziando gli stati con prestiti ed i cittadini i nuovi involontari debitori! Per chi non se ne fosse accorto, prima di entrare nella Euro-dittatura erano gli stati sovrani indebitati con i cittadini ed ora sono i cittadini indebitati con la BCE.

Una pura operazione speculativa affossa economie ma estremamente redditizia per la più economicamente distruttiva creatura europea, (la BCE), è avvenuta mentendo al popolo ignaro di questi  meccanismi, che esisterebbe un enorme debito da pagare.

In pratica, tornando alla storia: Il liberismo in azione all’ interno di una repubblica autonoma, ne sottrasse prima i benefìci petroliferi e poi creò due grandi crisi settoriali, il “Mattone” e l'”Automobile”. Crisi da non sottovalutare perchè per gli impegni economici dei cittadini italiani rappresentavano rispettivamente la prima e la seconda voce di spesa.

Eppure l’ Italia rampante nonostante il vistoso rallentamento economico continuava ancora a salire, salire.. salire in sù, fino a quando il liberismo* non ha messo fine in modo completo a questa fantastica salita per l’ economia nazionale.

Italia quarta potenza economica mondiale nel 1991: L’anno prima della firma dei disastrosi liberisti trattati di Maastricht con lo smembramento (definito privatizzazione) dei colossi economici statali, privando lo stato (che vuoldire i cittadini) di un enorme gettito economico  delle aziende di stato (con i pedaggi delle autostrade inclusi tra le mille perdite),  la apertura dei confini ad economie emergenti e del terzo mondo che sfibrarono proprio le aziende italiane ed europee, la perdita della sovranità politica e monetaria, come della possibilità di controllo sul debito pubblico, creando un gravissimo bug gestionale allo stato italiano e per aggravare la situazione, l’immissione di un nuvolo di leggi con effetti palesemente deflattivi, (Fiscal Compact, Europact Austerity) i quali in luogo che migliorare i conti pubblici hanno bloccato l’ economia, aumentato in modo spropositato il carico fiscale a cittadini ed aziende, ed avviato un ciclo di de-localizzazioni industriali di massa per salvarsi da queste nuove regole… per fuggire dalla durissima prigione economica che si chiama UE!

Ancora una volta è stata fornita una semplice “pillola” di storia per aiutare a vedere con gli “occhi della conoscenza storica” il grande potere che ha il governo sovrano in una reale democrazia con integerrimi uomini di stato in azione per le politiche di sviluppo industriale e del benessere economico generale.

Abbiamo raccontato due storie vere che rappresentano ancora una volta la prova “Maestra” che un buon governo ed una reale democrazia mediante esponenti onesti e politiche accorte, possono condurre in tempi sorprendentemente brevi ad un grande benessere economico, addirittura esplosivo,  mentre è proprio il liberismo, nel caso odierno alla perfezione rappresentato dall’Unione Europea, la cancrena economica, ovvero un unione di Cartelli economici e non un governo dei popoli, i quali sono in grado di far fallire veramente qualsiasi economia. ( Hanno fatto tremare quelle dell’ USA) vedi la crisi causata dalle banche nel 1929 ed il fallimento della maxi banca Lehman Brothers che coinvolse governo e cittadini americani,  e stanno facendo fallire ai nostri giorni interi stati nazionali in Europa.

E necessario capire bene un principio fondamentale che riguarda chi dichiara di voler “cambiare” l’ Unione Europea:

Chi sostiene che vuol “cambiare” l’UE , sottace di non volere realmente un cambiamento, un ritorno all’Italia dei tempi d’Oro, si tratta ancora di imbonire i popoli cercando sempre di non affrontare il problema, oppure di non conoscere affatto la storia.

Chi conosce bene numerosi episodi storici che hanno portato fattivamente l’ Italia a grande ricchezza e benessere, non  può essere ingannato dai messaggi di propaganda dell’Unione Europea che acclamano ” gran forza nell’ unità delle nazioni”, gestendo invece proprio le politiche economiche internazionali senza proteggerne le proprie di economie ma affossandole e.. l’Euro, “la moneta forte che scaccia quella debole” la cantilena europeista per sottacere semplicemente che dei privati creando la moneta unica e le regole dei trattati di Maastricht, si sono  illegittimamente appropriati degli strumenti economici di un intero continente arricchendosi immensamente al grave prezzo di affossare l’ Europa.

La mancanza di “conoscenza della storia“, è  un grande male che rende l’uomo ancora oggi schiavo e non libero.

E colei che consente ad ignobili giornalisti, in luogo che informare, di divulgare “il dettato” imposto dai vertici EU per riuscire a distrarre i popoli, a far sognare il benessere che si racconta sia proprio lì, sempre alle porte, ma dopo più di 20 anni ancora non arriva semplicemente perchè non ne esistono nemmeno i presupposti… perchè nell’agenda degli interessi UE,  non sono nemmeno censìti i popoli…, coccolati invece da  rassicuranti menzogne con il televisore sempre acceso, la mancanza di conoscenza della storia, questa mancanza che mantiene nella piena schiavitù e nell’ ignoranza tutti i popoli che oggi guardano assiduamente i notiziari TV e leggono il giornale, illusi così di conoscere,… illusi di aver capito qualcosa!

©2019 Boris Smirnov

(*Liberista leggere il glossario)

Impariamo dalla storiaultima modifica: 2019-01-15T20:48:58+01:00da borissmirnov