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Miti dell’UE da sfatare

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Written by borissmirnov 31 gennaio 2019

Gentile lettrice, lettore

Con un breve preambolo desideriamo ritornare ancora sul tema sia della propaganda che della assoluta disinformazione la quale regna su cosa sia realmente questa Unione Europea, approfondendo 10 miti che si raccontano, per aprire gli occhi sulla propria vera natura e cosa spinge i dirigenti di questa Unione nelle loro scelte.

Nella vita reale, nel commercio e nelle amicizie, è istintivo valutare l’ affidabilità nei comportamenti ascoltando con attenzione e mettendo ben presto da parte chi è disonesto sia nei rapporti personali che nel lavoro.

Se per istinto è facile diffidare del venditore abusivo nel parcheggio di un Autogrill, non è altrettanto elevato il livello di attenzione a difesa dalle false informazioni promosse da un semplice amico, oppure quelle provenienti dai canali informativi più ascoltati e dette da individui “scelti” per dare autorevolezza all’informazione.

Mentre all’ interno dei propri trattati, l’Unione Europea si rivela una macchina di distruzione dell’ economia come fenomeno di massa, completamente disinteressata alle genti che intende sfruttare, nella propaganda, essa viene dipinta come un amica, una madre ed una fonte di sicurezza per i popoli.

Vediamo in breve prima alcuni piccoli miti raccontati dagli europeisti che abusano dell’ignoranza popolare per ingannare nei salotti televisivi serali italiani:

1 L’Italia va male a causa dell’ evasione fiscale! 

Chi racconta simili cose eccitando odio contro alcuni ricchi furbetti (che non hanno bisogno di evadere per campare,)   non conosce sicuramente la storia dell’ economia italiana! Negli anni 80 la pressione fiscale era ca del 24% ed oggi è praticamente triplicata arrivando anche oltre il 70% su alcune attività economiche.  Con le tasse  tre volte più alte che in passato, allora l’ economia dovrebbe quindi andare benissimo.. eppure questo non accade. E vero invece il contrario ben rappresentato mediante il riferimento alla curva Laffer che dimostra che l’ aumento del carico fiscale produce un indebitamento dell’economia reale se oltrepassa certi livelli, generando anche un diminuito gettito fiscale a causa dei diminuiti scambi commerciali, ovvero l’ Inverso di ciò che sarebbe l’ obbiettivo dell aumento della pressione fiscale… l’ incasso di maggiori quantità di denaro.

Potrebbe un incasso da gettito fiscale del 300% aumentato ma evaso di un 10% portare meno finanze da una pressione fiscale del 300% inferiore ovvero tre volte minore pagata interamente? Impossibile! Da quì si evince in modo certificato che non è l’ evasione fiscale il problema italiano!

In quanto all’ evasione fiscale, in presenza di un governo che ha di molto superato il carico fiscale sopportabile per le aziende, essa è (furbetti esclusi) solo uno strumento di protezione economica per non rimanere tagliati da ogni forma di competitività ed inoltre per avere finanze sufficienti a poter portare avanti le attività aziendali anche perchè è sempre più difficoltoso l’accesso al credito. Ciò vuoldire palesemente che pagare veramente tutte le tasse allo stato attuale vuoldire entro 36 mesi far chiudere o costringere alla de-localizzazione dell’ l’80% delle aziende italiane, ovvero  una catastrofe economica!

E un paradosso italiano a causa delle regole UE, ma corrisponde ad oggi alla pura innegabile realtà: L’Italia va ancora avanti con l’ indispensabile ed obbligato  contributo dell’ evasione fiscale! 

 

Se l’ Italia esce dall Euro ed UE gli investitori stranieri abbandonerebbero il nostro paese

Ai tele-giornali ed alla radio si dice, si ripete ogni giorno più e più volte che se l’ Italia esce dall Euro gli investitori stranieri abbandonerebbero il nostro paese, creando  nell’ immaginario collettivo un inutile quanto dannoso senso di ansia come se la produzione industriale italiana dipendesse da fantomatici stranieri, i quali vedendo che si opera affinchè le condizioni per le industrie e di lavoro in Italia migliorino, in luogo che gioirne, fuggirebbero a gambe levate.

I giornalisti non lo dicono apertamente, ma con questa frase ” Se l’ Italia esce dall Euro ed UE gli investitori stranieri abbandonerebbero il nostro paese” l’ impossibile riescono a farlo credere a molti lettori ed ascoltatori.    

E possibile purtroppo, divulgare informazioni false anche dicendo la verità! Allora: vero o falso?  E vero! Se l’Italia uscisse dall’ Eurozona e dall’UE, molti investitori fuggirebbero,  e ciò è ripetuto ossessivamente o all’infinito da tutti gli organi di informazione schierati pro-EU,  ma… quasi nessuno spiega esattamente quali sono quegli investitori che abbandonerebbero realmente il nostro paese.

L’Italia, tra fisco elevatissimo, burocrazia e costi energetici insostenibili, già da molto tempo ha allontanato i veri investitori, che sono coloro che hanno generato benessere, fatto circolare moneta e creato posti di lavoro. Questi investitori stranieri già da molto tempo sono fuggiti, sono stati però sostituiti da “altri” investitori, che invece traggono vantaggi dai problemi italiani, ma questo dettaglio non lo si racconta… e da quì nasce l’ inganno informativo siapure menzionando una cosa vera:

Gli investitori di oggi arrivati dall’ estero sono quelli che speculano sulle difficoltà italiane acquistando debito pubblico perchè offerto a tassi di interesse più vantaggiosi che altrove a causa dello elevato spread, causato dalle difficoltà italiane create dalle regole UE. Sono le multinazionali che sfruttano il Gap-economico tra Italia e Cina o India per arricchire a dismisura mettendo invece in ginocchio le imprese italiane obbligate dalle regole entro i confini nazionali, regole che permangono entro i confini che esistono solo per il prodotto italiano ma non per gli importatori stranieri, creando condizioni impari di lavoro… Queste sono “le nuove regole” imposte dall’Unione Europea!

Questo genere di investitori è sia sterile per l’ economia italiana che controproducente, ovvero utile solo all’ aumento del debito pubblico e all’ estinzione dell’industria italiana. Sono questi gli investitori stranieri che sicuramente fuggirebbero dall’Italia se si ripristinano le vecchie sagge e care regole economicamente sostenibili per l’ economia interna, ma.. proprio per questo, ritornerebbe così l’Italia uno stato nuovamente appetibile proprio alla vera imprenditoria straniera e non degli avvoltoi economici!

Insomma, il fuggi-fuggi generale di imprenditori stranieri non esiste, bensì proprio gli investitori stranieri (investitori: non-imprenditori) che insistono a scommettere sul fallimento italiano, lascerebbero il dapprima indifeso “bocconcino” Italia perche non più alla mercè di regole capestro europee.

Una economia alla quale si ripristinano la giusta protezione dai  mercati emergenti, un fisco equilibrato e regole sane o sostenibili, diviene di fatto un terreno ideale per attirare fresco capitale e nuovi investimenti, e non per far fuggire alcun imprenditore. Al contrario, una nazione senza protezione commerciale o con mercato libero, rimane terreno fertile solo per le aziende multinazionali con produzione in Cina o nel terzo mondo che invadono gli scaffali italiani, prelevando liquidità monetaria che costantemente esce dai confini italiani, affossando così sia il mercato interno che anche l’ imprenditoria locale, spiazzata da questa concorrenza sleale tra aziende italiane ed estere con condizioni fiscali, sulla sicurezza e stipendi totalmente sbilanciati e perciò semplicemente insostenibili per le imprese nel Belpaese. E proprio questa l’economia italiana di oggi.

Mentre la CEE permetteva condizioni sostenibili perchè il mercato era libero solo tra alcune nazioni e tutte con economie molto simili e compatibili, la nuova politica Europea (quella che ha sostituito i governi nazionali) non si occupa affatto del benessere dei propri cittadini, ma di fare grandi affari e ciò avviene perchè al governo sono arrivate le lobby economiche, che hanno sospeso le democrazie, quindi, a correzione, si necessitano non riforme, come la propaganda di regime istericamente insiste, ma del ripristino delle vecchie regole per tornare a un benessere popolare generalizzato.

 

3 A causa dei migranti migliora l’ economia oppure si deprime! 

In realtà nessuna delle due cose è vera, infatti in una nazione economicamente sana e libera da regole deflattive (le regole UE)  i migranti sopperiscono benissimo alla domanda di lavoratori delle aziende che altrimenti non riescono a soddisfare i cittadini locali. Detta così ad oggi suona in modo strano, ma la cosa succedeva in Italia realmente fino all inizio degli anni 90 (fino a prima di Maastricht) e quindi l’ economia beneficiava anche dall’ arrivo di migranti= +forza lavoro e nuovi contribuenti con tutto l’indiretto indotto che corrispondeva a maggiore gettito fiscale nelle casse statali, + immobili affittati (e venduti), più acquisti nei magazzini alimentari, di abbigliamento, di automobili, + clienti ai ristoranti, + contribuenti per i fondi pensione ecc .

Un eccesso di migranti in una economia florida, genera invece gia un primo problema, ovvero un abbassamento dei salari a causa della concorrenza della domanda. Infine, una migrazione incontrollata in una nazione economicamente allo sbando come in Italia (a causa delle politiche UE) può generare solo una grave destabilizzazione sociale e guerra tra poveri. Insomma nessun vantaggio da qualsiasi punto di vista lo si consideri!

4 L’Italia va male perchè non si fanno le riforme e l’industria non si rinnova!

Ecco un grande inganno congegnato dalla propaganda UE e spalmato in modo accurato nei salotti televisivi serali:

L’ industria, se si muta la condizione territoriale della propria esistenza, da florida (1991)  ad asfittica, (Maastricht 1992) senza sovvenzioni perchè vietate dall’ UE in quanto aiuto ad una concorrenza giudicata sleale, con il costo del lavoro in continuo aumento, quindi elevatissimo, con le energie più care ed un fisco divenuto paralizzante,  oltre che con i confini aperti alle economie emergenti che uccidono il mercato interno, prima di de-localizzare, attende, rallentando ogni processo di rinnovamento perchè esso comporta obbligatoriamente grandissimi oneri economici che le mutate condizioni politiche rendono non più economicamente appetibili.= Chiusura o de-localizzazione!

Ma cosa sono le riforme poi???  In realtà con il termine “riforme” si intende un qualcosa che ai cittadini rimarrà solo come generica informazione, ovvero “la riforma”.  Di fatto le riforme invocate dalla propaganda TV sono una esplicita diminuzione dello stato sociale, diminuzione dei diritti ai cittadini compresi quelli del libero accesso alla sanità pubblica in nome di una congiuntura economica che dovrebbe riportare l’ Italia un paese economicamente competitivo.

E evidente invece che per far ripartire l’Italia devono avvenire dei processi inversi da quelli delle televisivamente acclamate riforme: Ovvero il ripristino, sì, il ripristino della vera democrazia, il ripristino della libertà dall Austerity, Europact, Fiscal Compact imposti dall ‘Euro-setta, il ripristino della statalizzazione delle attività economiche strategiche ante 1981 ovvero Banche, Energie (Eni, Enel ecc), pedaggi (Autostrade ecc) Telefonia, Ferrovie… insomma ciò che già fu prima dello smantellamento della democrazia nel 1992 e dello smantellamento delle aziende di stato, incluse le partecipate ed alcuni monopòli, i quali, privatizzati, hanno tolto un enorme gettito economico alle casse statali per convogliarlo in poche miliardarie privatissime tasche, nonchè tolto allo stato un grande potere politico e capacità economica di gestione. Inoltre il ripristino della moneta sovrana e dell’ auto-determinazione economico-politica! Ripristino della protezione dei confini nazionali dalle economie emergenti (Cinesi, Vietnamite, Indiane ecc.) e del terzo mondo. Insomma, si parla di riforme proprio per fare il lavaggio del cervello ai cittadini negando loro la conoscenza che per fare andare l’Italia bene serve il ripristino dello stato sovrano! 

Il debito pubblico è il pesante fardello delle scelte economiche lasciate dai nostri padri.

Le politiche economiche dalla fine della seconda guerra mondiale sono state fino ai primi anni 60 del tutto protese al benessere collettivo. Specificamente riguardo un cambio di rotta sul debito pubblico, avvenne  con la liberista privatizzazione della Banca d’Italia nel 1981  (rapporto debito pil nel 1980 appena del 56%) che appesantì grandemente la macchina produttiva di denaro fresco, in quanto ora lo stato per ricevere denaro prodotto dal nulla doveva pagarne un interesse o signoraggio (come per la americana FED.) situazione non esistente fino a quando la banca d’Italia era controllata e di proprietà dello stato.  Il secondo guaio dalla privatizzazione della banca d Italia è che le banche spinsero (scusando una maggiore stabilità della Lira rispetto all’ inflazione) all’ approvvigionamento di liquidità del Ministero del Tesoro, sempre meno stampando nuova moneta, ma rifornendosi di liquidità dai mercati monetari, ovvero dal privato, iniziando quindi a creare debito vero!  La vera ragione delle banche, era di poter rivendere denaro privato allo stato a rischio Zero!  Da ragioni di tipo privatistico parte quindi un nuovo handicap del sistema monetario italiano.

L’ aumentato fabbisogno a causa del nuovo costo del denaro, dapprima inesistente, insieme ad una politica gestione spinta dalla Banca d’Italia che non voleva più nemmeno ritirare i BOT invenduti producendo denaro, il quale adesso “costava”,  per ottenere subito vendite praticamente complete di ogni lotto di titoli di debito e guadagni sia agevoli che consistenti, fece schizzare dal 1981 le rendite dei BOT del governo al di sopra del 22%,  quindi assolutamente appetibili in primis per gli investitori di professione ovvero le banche, ma anche per gli investitori privati che tra il 1981 ed il 1985 non compravano quasi più case (ed automobili)  causando la crisi de entrambi i comparti.. perchè conveniva di più comperare i BOT dello stato. La cosa causò sia un proporzionale aumento dell’ inflazione che iniziava a galoppare che un nuovo problema causato dal mancato ritiro dei titoli invenduti dello stato da parte della Banca d’Italia perchè adesso privatizzata,  ovvero: una dipendenza assolutamente nuova dai mercati che prima non esisteva. Insomma un guaio liberista anche se lo stato poteva ancora e voleva affrontarlo, infatti CRAXI aveva in mente un grande progetto di ristrutturazione e ri-dimensionamento del debito pubblico italiano ma questo non conveniva alle BANCHE!!!!

Oltre alla “gambizzazione”  del sistema monetario italiano causata dalla scellerata decisione dei banchieri di approvvigionarsi di denaro privato in luogo di stampare, lo stesso Giuliano Amato, al 1992 presidente del consiglio ammette che i politici utilizzarono l’ aumento del debito (ora ricavato dai mercati) per fini elettorali, insomma, l’ esplosione del debito pubblico degli anni 80/inizio 90 è un mix di errori in economia politica sospinti dalle banche ed errori econometrici, commessi dalla politica che ne faceva  a seguire, uno ulteriore ed ancora ben più grande, ratificando i trattati di Maastricht.

Con l’ Avvento di Maastricht e dell UE, sono poi stati tolti sempre dai liberisti proprio gli strumenti statali di gestione del debito, privatizzando le aziende di stato e partecipate, i pedaggi (le autostrade) le aziende energetiche, quelle delle telecomunicazioni ed alcuni monopoli, togliendo un enorme gettito alle casse statali, nonchè la privazione della moneta sovrana e della libertà politica o divieto di intraprendere politiche espansive (Austerity, Fiscal Compact, Europact)… adesso, se lo stato ha bisogno di denaro lo chiede in prestito alla BCE e deve restituirlo prelevandolo dai cittadini non potendo più produrlo. E facile giudicare da soli, che queste nuove regole producono solo vessazione fiscale e peggiori condizioni di vita, ma anche enormi guadagni proprio per la Banca Centrale Europea che senza produrre nulla di buono, mediante le “nuove regole” che strozzano le economie, incamera enormi guadagni.

Da questi semplici dati si evince che in  ben due fasi è il liberismo che ha prima accelerato grandemente l’ aumento del debito ed ad oggi, impossibilitando lo stato a reagire, ha dato il colpo di grazia all’ economia… inoltre in modo assolutamente ingiusto ed arbitrario, lo vuole trasferire ai cittadini,  facendo propaganda truffaldina per fare sembrare che esso sia un eredità di passati governi allegri o spensierati mentre è un eredità a doppio filo compiutamente a matrice liberista!  

Chi ha sia firmato che poi ratificato i disgraziati trattati di Maastricht? Il Massone Giulio Andreotti, e poi ratificato il Governo Amato… proprio la medesima classe politica che truffaldinamente si serviva dell’ aumento del debito per fini elettorali

La globalizzazione, ed il mercato libero sono il futuro obbligato ed irreversibile al quale bisogna soccombere!

Questo è il “mantra” centrale che televisivamente propaganda l’ UE per tutelare i propri interessi economici a scapito delle economie europee.

Di fatto ad oggi esiste la prova del contrario, infatti, proprio gli stati nel mondo che non hanno applicato queste distruttive filosofie, progrediscono bene commercialmente. E normale che dall India si possano fare investimenti, ovvero portare i soldi nel loro paese, aprire aziende e far lavorare la gente, ma questo a loro conviene, invece l’ India protegge la propria economia con I dazi doganali che sono applicati  sulle merci importate in India! Insomma, venendo a conoscenza che anche l’ India protegge bene i propri confini per proteggere la propria economia, ci si rende conto che nei salotti televisivi italiani, lUE propaganda il mercato libero come positiva ed irreversibile formula, una assoluta truffa a stato e cittadini italiani? La verità è che confini ben chiusi e controllati, ma aperti solo a reciproci vantaggiosi equilibrati scambi commerciali, regolati da limiti e dazi, avviene che si elimina ogni sbilanciamento economico agli stati impedendo i noti problemi di oggi all’ interno dell UE. Ancora una volta: E necessario il ripristino delle vecchie e sagge regole economiche e non di ipocrite riforme!

7 Il prossimo futuro iper-tecnologico e cibernetico toglierà milioni di posti di lavoro! 

Questo è un futuro scenario mondiale ed italiano assolutamente plausibile e preoccupante, ma ad una condizione: che governi ancora il liberismo più sfrenato come avviene oggi nell Eurozona, ovvero, potrebbe veramente succedere che la tecnologia non è più a servizio dell’ uomo ma in sostituzione all’ Uomo per interessi privati di pochi privilegiati. Mentre estremizzando il concetto, se lavorassero solo le macchine togliendo agli uomini il lavoro, proprio le macchine non genererebbero consumi umani, la cosa scatenerebbe quindi un crollo della produzione per un non-profitto a produrre dell’ invenduto, ovvero, un crollo verticale dei consumi e del senso di un simile futuro formato da milioni di disoccupati.

Invece, in uno stato sovrano, con moneta propria e politiche a tutela de popoli, questi apocalittici scenari non potrebbero avvenire: Per esempio, delle giuste norme applicate a tutela dei confini nazionali possono nascere per tutelare il lavoro umano e una equilibrata ripartizione della ricchezza pur consentendo all’ imprenditore di arricchire in proporzione ai propri sforzi ed ingegno: Inoltre le dogane sono anch’esse posti di lavoro!  Per esempio  le Autostrade oggi-semi automatizzate potrebbero ritornare mediante una norma di legge ad occupare i casellanti= posti di lavoro, cosa molto gradevole oltre che funzionale… e non si dica che non ci sono i soldi… Le ferrovie iper-automatizzate potrebbero convertire parte del personale a servizi interni ed esterni al treno (ristorazione-Bar ecc.) = ancora posti di lavoro!  In realtà in un futuro stato sovrano, in luogo che tartassare fiscalmente le aziende come fa ad oggi l’Euro-dittatura e costringe di conseguenza i governi, potrebbe alle aziende iper-tecnologiche applicare una legge che obbliga all’ assunzione di personale impiegando un aliquota numerica o proporzionale basata sulla quantità di capitale incassato al netto delle spese vive.

Si tenga presente che con questi scenari, se gestiti a favore delle popolazioni e quindi non deprimendo le economie, dovrebbero consentire, oltre ad un esistenza dignitosa, la rinascita proprio di molti antichi mestieri ri-mettendo in primo piano una sana agricoltura come valore aggiunto libera da deleteria chimica ed automazione-estrema: E cosa nota che il benestante si fa fare le scarpe a mano e non compera quelle industriali, consuma il formaggio super-biologico di una micro-azienda che porta le vacche a pascolare e non chiuse a vita e riempite di cibi OGM.  Quindi sartoria, calzaturiero, servizi benessere, lattiero caseario,  eccellenze eno-gastronomiche ecc non solo immuni dalla cibernetizzazione, ma direttamente concorrenti vincenti perchè vi è presente il sapore, la firma, il lato umano! Sono i liberisti da eliminare  quantomeno dal governo ed influenze più o meno occulte e non le macchine a sostegno del lavoro umano, loro sono il pericolo perchè vogliono la schiavitù generale ed una incontrollata gestione del mondo cibernetico. Lo stesso automezzo può essere impiegato per fare una comoda vacanza al mare, oppure impiegato da un assassino a Parigi per investire decine di persone. Non è mai la macchia responsabile o causa del problema, ma il suo utilizzo, un valido aiuto mediante una oculata gestione oppure strumento di prevaricazione economica e sociale!

In un mondo iper-tecnologico ricco( per es. Dubai) lo stato interviene affinchè ogni cittadino abbia di cui vivere, anche non lavorando, cosa esclusa dalla filosofia e da ogni sistema economico a matrice liberista.

Insomma, anche in futuro la protezione dello stato e della cara vecchia democrazia sarà un elemento salvifico imprescindibile per la vita di milioni di persone. Ancora una volta in più quindi, per scampare dalla forma più aggressiva di questi futuri scenari,  non “riforme” ma ripristino di vera democrazia e stato sovrano! 

Arriviamo ora ad un grande mito diffuso dall’UE.

8 L’Unione tra gli Stati nazionali europei è garanzia di pace. Una pace che dura da oltre settant’anni.

A tale riguardo è necessario chiarire che l’ unione europea ha avuto per oltre 50 anni, degli stati completamente separati, liberi ed indipendenti, con economie del tutto libere ed autonome che hanno portato fino a prima dell inizio dell’ unione monetaria ed apertura dei confini dal 1992, molta prosperità, venuta a mancare proprio a partire dall’ inizio delle regole applicate all’ unione degli stati.

In quanto a 70 anni di pace, fù il deterrente del terrore di una guerra atomica a frenare possibili escalation belliche e le “grandi ali” della N.A.T.O.  La pace non è assolutamente dipesa da nessuna unione perchè semplicemente non esisteva, nonchè nel 1957 i trattati di Roma sulla futura unione, sono stati firmati in bianco e prima della nascita dell’ UE nel 1992 esisteva solo la C.EC.A.  e poi la C.E.E. che erano rispettivamente  un istituzione che gestiva accordi e commerci multilaterali di alcuni prodotti come l’ acciaio ed il carbone, tra gli accordi c’ era anche l’ abbattimento dei dazi doganali per quei prodotti. Più tardi si estese il commercio libero in una forma quasi integrale.

A chi scrive 70 anni di pace “pace” dobbiamo inoltre rammentare  Nel novembre del 1956 l’invasione sovietica dellUngheria. La primavera di Praga nel 1968. La rivoluzione in Romania nel 1989. La guerra dell’ ex Jugoslavia nel 1991. La guerra in Kosovo nel 1996, La guerra in Libia nel 2011 (eserciti europei) e la guerra in Ucraina nel 2014.   Di quale pace scriverebbe la propaganda europeista? E di quale prosperità scriverebbe se questo benessere è stato raggiunto e mantenuto proprio da paesi indipendenti e confini ben chiusi, (Italia quarta potenza economica mondiale nel 1991)  mentre  a partire dalla apertura dei confini con Maastricht 1992, aumento costante di disoccupazione, deflazione, de-localizzazione industriale dove non c’ è l’Euro insieme alla migrazione di privati cittadini!

L’Unione garantisce non solo pace, ma anche prosperità.

Altra assoluta menzogna propagandata dagli europeisti consultabile sul sito di+Europa per esempio, che tenta di spiegare che il boom economico italiano coinciderebbe con l’esistenza della Comunità (poi Unione) europea, fondata nel 1957 assieme ad altri cinque Stati. La catastrofe economica ripetiamo, parte solo dal 1992 con i Trattati di Maastricht!

Per comprendere bene come e dove si annida la menzogna della propaganda EU, è indispensabile capire realmente cos’è l’Unione Europea. Dobbiamo quindi scrivere in sintesi, come si è formata e da cosa proviene.

La C.E.C.A. era un organizzazione internazionale precisamente nata da un accordo siglato a Parigi nel 1951 per il commercio del carbone e l’ acciaio e per quanto riguarda la C.E.E. che più avanti la succedette, si occupò dell’ abbattimento dei dazi doganali, che avvenne anche per molte altre merci aprendosi con il Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, e Germania Ovest. In pratica la CEE ingloba le CECA in un accordo per aprire le dogane al libero scambio tra quegli stati membri europei.

Questi trattati di libero scambio sono nati ed attuati in maniera intelligente e progressiva negli anni, e non sono stati fonte di desertificazione industriale ne di ristagno dell’ economia. C’è da aggiungere che l’ apertura solo parziale e progressiva negli anni e con stati dove le economie sono molto simili (nessuno stato europeo ha un’ economia come in Vietnam) non si crearono grandi sbilanciamenti economici con fuga di popoli e migrazioni di aziende, lo testimonia il fatto che l’odierno esodo aziendale è quasi per la totalità a partire dal 1992 e diretto in regioni che non adottano l’ Euro come moneta come anche non membri dell’ ex CEE.

E invece cosa nota che tutti i parametri economci europei sono collassati proprio in coincidenza con la firma di Maastricht, che ha dato il potere legale a quei liberisti, non solo di aprire le economie anche al terzo-mondo causandone per le imprese italiane il collasso,  ma a quei miliardari è stato donato il diritto di battere moneta, è stato donato un potere tolto agli stati di gestione del debito pubblico ed è stato anche donato il potere adesso, di legiferare sui popoli in sostituzione dei governi legittimamente eletti.

E da notare con attenzione perchè la cosa ha un profondo significato che aiuta a capire cos’ è realmente l’UE: Sia per la C.E.CA. che per la C.E.E e si impiegavano gli stessi palazzi, le stesse sedie di quello che adesso è il parlamento europeo. Non avendo praticamente cambiato nemmeno indirizzo, dovrebbe risultare abbastanza agevole comprendere chi governa realmente oggi a capo dell’ Unione Europea.

10 La nuova moneta si deprezzerà del 30% e non si esporterà più all’ estero

Altra trovata pubblicitaria della propaganda UE è quella di spaventare con svalutazioni monetarie… ma.. lo sapevate che l’ Euro, dal 2007 al 2016 si è svalutato di ca il 30% eppure non si viaggiava  a targhe alterne  e non è mancata l’ energia elettrica alle case.. insomma non è successo nulla! Allora è chiaro che lo spauracchio della svalutazione viene manipolato per preoccupare la gente.

Per le esportazioni, è necessario rendersi autonomamente conto che proprio il concetto di libertà dalla subalternità all’ Europa, significherebbe una marcia in più negli scambi internazionali.   Per esempio: la Svizzera è uno stato più piccolo dell’Italia ed è fuori dall Euro ed Eurozona, eppure essa ha più accordi internazionali in essere che riguardano il libero scambio, che l’ intera Unione Europea.

L’ economia non soffre per gli scambi commerciali internazionali, ma per lo scellerato abbattimento delle dogane, così da dover obbligare alle aziende ed imprese italiane a sopportare senza protezione alcuna, l’ offerta commerciale da paesi come l’ India, la Cina, il Vietnam, i quali producono con costi immensamente ridotti e con meno regole, cosa la quale produce semplicemente lo stritolamento dell’ economia italiana.

Questo libero scambio senza protezione per gli stati che lo subiscono (in India esistono i dazi a protezione dell’ economia interna come anche in Cina) , naturalmente conviene ad alcuni amici dell Unione Europea i quali per mezzo di queste scellerate regole si sono immensamente arricchiti del tutto a scapito di intere economie nazionali. Insomma una legge sbagliata crea l’ esodo delle imprese italiane che si accodano per uscire dai confini nazionali, per raggiungere nuove nazioni e.. fattore decisivo.. le quali non abbiano l’ Euro come moneta nazionale. Chi fa quindi chiudere o fuggire gli imprenditori italiani? Il governo italiano, il quale ha dapprima sottoscritto queste regole che rappresentano un vero suicidio da un punto di vista economico e ad oggi ancora (si spera ancora per poco) perchè esso consente che queste leggi continuino a distruggere l’ economia nazionale.

Ma allora, cosa è in realtà successo con l’ avvento dell’ Unione Europea?

 

E stata sospesa la democrazia!

Per… consentire a dei burocrati che fanno sempre ed ancora le stesse cose, ovvero di continuare a farle: proteggere e favorire gli interessi di alcune Multinazionali e del cartello di banche BCE. Ma non più come prima, da subalterne come furono agli stati sovrani, ora, al governo o per meglio dire, ora,  autentici padroni d’ Europa. Sì! Mercanti con la propria merce da vendere prodotta nelle nazioni dove non costa nulla la mano d’ opera e non ci sono quasi tasse, ora padroni dell’ Europa. Il massimo per il capitalismo liberista, avere i commerci e poter fare le regole… ed è per questo che crollerà con certezza assoluta l’ Unione Europea, il loro smodato attaccamento al guadagno senza regole farà crollare le economie europee, se l’UE non si dissolve in anticipo e si ripristina di nuovo il modello CEE  escludendo il commercio libero con i paesi emergenti e del terzo mondo, con i governi nazionali non più subalterni ma di nuovo liberi e sovrani a protezione delle economie.

Sul modello esatto della super-banca Lehman Brothers, insiste invece l’Unione Europea… la più grande delle bancarotte mondiali! Anche loro avevano spinto durante il governo Clinton a modificare nel 1991 la legge Glass-Steagall Act  legge varata dal Presidente americano Roosevelt stesso per bloccare le mani dei liberisti ovvero le banche americane durante la crisi del 1929 impedendo che le banche d’ affari potessero continuare ad attingere alla liquidità delle banche tradizionali e impiegare i capitali dei risparmiatori per le loro pericolose speculazioni. Tolta questa giusta legge dai liberisti, avvenne il gran guadagno delle banche d’ affari e poi, al termine della bolla speculativa, il grande crollo, ancora ben organizzato dai liberisti per spalmarlo sul governo americano, i propri cittadini e sull’ economia reale americana con ripercussioni che raggiunsero anche l’ Europa.

All’ Unione Europea, gli stessi atteggiamenti nei confronti delle giuste regole, causeranno il reale crollo delle economie, e con il default degli stati, la BCE che non fallirà perchè ha poteri di governo, proporrà dei prestiti alle nazioni in cambio di ulteriore cedimento di sovranità!

Con l’ Unione Europea è stato dato vita ad un sistema bancario – governatore che non può fallire anche se sbaglia tutto, un organo che si rafforza lucrando sulle debolezze economiche degli stati. Anche se sottrae i beni a tutti i popoli, anche se li vessa illegittimamente.. se facesse fallire l’ economia reale che venisse assorbita integralmente dalle casse della BCE, essa non cesserebbe di esistere, perchè per un anomalo e anti-democratico statuto è praticamente immune dal fallimento. E da sottolineare l’ estrema pericolosità sociale di un organo dedito in modo conclamato a se stesso, che non può essere eliminato dal voto popolare e non fallibile perchè avente poteri sovrani.

Il problema  è che a fallire sarebbe solo l’ economia reale e non la BCE, se non si pone termine per tempo a questo governo liberista.

La cosa passa quasi inosservata, ma fino a prima della firma di Maastricht, nonostante fossero già i liberisti a spingere per queste regole economiche, erano i governi a dirigere, gestire e se serviva… a correggere le economie. Un esempio tra gli ultimi attuati dal governo italiano a protezione della propria economia è stato nel 92 con  l’ Uscita dell’ Italia dallo SME!

Adesso la situazione è completamente capovolta: I liberisti che negli anni 50 fino a fine degli anni 80 hanno fatto accordi, cartelli, piegato leggi che venivano dal protezionismo dei rispettivi stati, oggi sono al governo. Avete capito bene, adesso sono loro, gli industriali dell’acciaio, le multinazionali del farmaco, le multinazionali semenziere ed… i banchieri!

L’ Unione Europea, (formata dalla cordata di banche e multinazionali interessate a mantenere i confini aperti) alle economie asiatiche, indiane e del terzo mondo, non certo per il bene dei popoli, ha costretto i cittadini ad adottare dei parametri economici per allinearle agli standard ben più bassi ovvero quelli dei paesi emergenti, infliggendo regole di strozzamento degli investimenti, dell’ annientamento del welfare e le ben note Austerity, Fiscal Compact ed Europact. Questa “cura dimagrante”  per rendere l’ EU più snella o concorrenziale in questo scellerato gioco al ribasso.

Lo scrivente non crede però a queste improbabili ragioni della competizione. Ciò vorrebbe dire il cercar di vedere sempre un fin di bene anche in mezzo al male. No! Quì c’è solo il male:

Lo scrivente indica invece che l’ Unione Europea ha inflitto queste terapie deflattive per preparare gli stati a pagare un altro conto: Il trasferimento del debito pubblico, ovvero debito dagli stati sovrani, ai liberi cittadini. Perchè? Due sono le ragioni: una, perchè ha tolto gli strumenti stessi agli stati sovrani di gestione del debito e non li ridarebbe mai indietro, ed i mercati e le banche li rivogliono i soldi. La seconda ragione invece è nell’ interesse economico diretto della BCE a mantenere il debito, potendo essa creare denaro dal nulla e potendo essa gestire il debito, ha adesso voluto trasferire questi debiti ai cittadini per poter averne in-direttamente una rendita di ritorno con anche gli interessi.  (Governi indebitati con i mercati= prestiti di stato richiesti alla BCE e restituzione dei denari da parte dei cittadini mediante vessazione fiscale) Con questo trucco la BCE Guadagna ed i cittadini si ritrovano ora un nuovo debito senza averlo mai sottoscritto ne dei quali siano i responsabili.

Gli italiani le chiamavano truffe queste ma dopo il lavaggio del cervello dei telegiornali, hanno incominciato a chiamarle politiche economiche. Si comprende meglio ora il grande potere delle regole sbagliate che arricchiscono i liberisti ed impoveriscono i cittadini? Il grande problema è che questo governo liberista non fa solo questo ai cittadini, ma ha impostato un intero sistema economico su questo genere di regole, ed è solo così, che nonostante quasi 500 milioni di abitanti e famiglie che lavorano, l’ economia italiana ed europea dei non-privilegiati ugualmente va indietro e non più avanti.

Proprio come fanno le banche, per statuto, lucrando sugli interessi di denari non propri! Le banche non esisterebbero se non ci fossero debiti e la BCE è una banca! Non è solo occupata ad imprestare denaro, ma anche a creare debito, che per essa vuoldire creare domanda. Oppressione economica da debito per il tessuto sociale europeo =  grandi guadagni e prosperità per la BCE!

Il piano più probabile UE, è la sospensione dell’ acquisto del debito pubblico italiano (e di altri stati) o sospensione del QE, perchè la BCE non si accontenta del guadagno da interesse nonostante non faccia alcuno sforzo a comperare il debito, essendo essa forte di miliardari contributi annuali degli stati, e potendo produrre nuova moneta. La BCE mira ben più in alto: Mantenendo gli obblighi a far scendere il debito pubblico,  adesso possibile solo mediante una nuova ancor più gravosa pressione fiscale, la quale condurrebbe le nazioni (Italia in prima fila) ad una completa insostenibilità dell’ economia e quindi obbligandola (pena il default economico)  ad una richiesta di accesso al credito alla BCE o al fondo monetario europeo, il quale concederà prestiti non semplicemente a fronte di un pagamento con gli interessi, ma a fronte di una ulteriore cessione di sovranità!

Se all’ inizio l’ UE ha corrotto i governanti scavalcando i popoli, ora, mediante il debito può costringere gli stati ai propri diktat! In pratica si impiega la forza o la leva della crisi per raggiungere i propri obiettivi, che con evidenza non vertono al proprio termine, ma alla cessione di potere sovrano. Carl Schmitt (pensatore nazista) molti anni fà, sosteneva già questi princìpi compreso quello di creare le crisi per poter sospendere le democrazie e dirigere in modo diretto. Altrettanto il prof. Mario Monti (ex  commissario europeo per il mercato interno) sostiene questa medesima ideologia!

E difficile certificare quali sono le vere ragioni, delle scelte UE tutte a disfavore dei popoli europei..  noi crediamo però, che questa difficoltà persiste fino a quando si rinuncia a guardare le cose con gli occhi della realtà: La corretta lettura dei fatti economici è purtroppo, sia  semplice quanto macabra allo stesso tempo. La BCE, a parte il QE per l’ Italia ed i regali alle nazioni ancora non UE, finanziando agricoltura ed industria di chi ancora non ne è dentro l’ area Euro o eurozona e quindi ricevitore netto di finanziamenti europei, i quali risultano a fondo perduto per i privati beneficiari, ma in realtà sono computati a debito proprio alle nazioni definite ricettori netti di finanziamenti.  Tutto questo significa anche per le future venenti nazioni nell’ Eurozona, una preparazione economica imbottita di debiti e quindi di schiavitù economica.

Ma.. con quali soldi si indebitano le nazioni fuori dell’ area Euro? Mediante gli immensi introiti che la BCE riceve invece da tutte le nazioni partecipi definite contributori netti! Sì! Avete capito bene: L Unione Europea assorbe le finanze dei paesi contributori netti generando ristagno economico e li impiega per creare nuovo debito alle nazioni definite ricettori netti dei finanziamenti.

 

Cosa mai volevate aspettarvi dal governo delle banche?

L’ UE, non ha una vera e propria filosofia economica per l’ Unione, nel senso per i popoli, se non il continuare i vecchi commerci affossando le economie europee tenendo i confini ben aperti e, cosa ricevuta di recente, ovvero il potere, adesso si occupa in più, anche di prendere mediante vessazione fiscale, mediante contributi annuali, mediante sanzioni, creare deflazione e debito (per es. la Grecia) ecc e quindi, il grande disastro economico dell’ Eurozona è solo il naturale frutto di un bieco sfruttamento del tessuto sociale e delle economie costruite  dai cittadini! Sì, crediamo che sia inutile chiamare scienziati per analizzare e realizzare ciò che è già evidente: I vertici dell’ Unione Europea sono occupati esclusivamente ai propri interessi senza nemmeno considerare le conseguenze economiche ed umane per il popolo europeo e tantomeno italiano,  con questa particolare attenzione a mantenere proprio l’ Italia senza ossigeno economico affinchè non ritorni mai più competitiva ne con i tedeschi ne con nessuno.

Ma alla gente non interessa commerciare per forza con tutti, i popoli preferirebbero un economia semplicemente protetta da dazi e confini ed un popolo prospero, che invece adesso non esiste ormai quasi più perchè in nome di un ideale sicuramente meno importante (unire l’Europa) rispetto alla ricerca della democrazia e del benessere dei cittadini,  è invece in essere, un sistema governativo non-votato, contro le democrazie e contro i governi eletti dai cittadini, inoltre vige un fisco pesantissimo anche per le nazioni prospere, fiaccate ora dalle economie emergenti mantenendo le porte dell’ Europa semplicemente in modo sconsiderato e distruttivo aperte!  Insomma:  un macro-errore economico sotto gli occhi di tutti ma censurato dalle istituzionali fonti di informazione, non per favorire le popolazioni europee ma per favorire i commerci degli amici dell’ UE con le produzioni multinazionali in Cina ed in India ed i mercati in Europa.

Non si tratta assolutamente di una forma di ri-equilibrio delle economie internazionali riducendo l’ Europa più vicina al terzo mondo. I liberisti sfruttando le risorse naturali e la forza lavoro delle nazioni già povere e quasi esenti da fisco, le mantengono ancora povere ed i commerci invece con l’ Europa semplicemente sfibrano le aziende europee che non possono e non potranno mai reggere la concorrenza di queste multinazionali, neanche se l’ Europa diventasse sia socialmente che come stipendi un nuovo terzo mondo. Rimarrebbe ancora un fisco troppo elevato per poter competere! Insomma, una partita persa dall’ inizio all’ inutile prezzo di trasformare l Italia e forse anche tutto il sud dell’Europa in un nuovo terzo mondo!

Il liberismo UE mantiene la povertà nei paesi già poveri e porta povertà nei paesi ricchi e.. non ci si dimentichi mai che le regole sbilanciate portano sì grande depressione e povertà ai popoli, ma dall’altra parte, ai beneficiari di queste regole, immense ricchezze!

L’odierna Unione Europea è praticamente una Banca che si chiama BCE. Le banche vivono solo se ci sono debiti ed è quindi palese che il primario interesse di questa macchina di distruzione delle economie non sono  affatto i popoli ma mantenere i popoli e gli stati nel debito! Questa è la vera ragione delle sue politiche deflattive, creare debito ed imprestare il denaro arricchendosi ed indebitando, denaro della quale illegittimamente si è arrogata il potere esclusivo di produzione.

Naturalmente l’ Unione Europea non può raccontare simili cose ai propri cittadini, perchè si accorgerebbero, non solo del fatto che si tratta di una organizzazione contro le democrazie in senso politico, ma addirittura, di una organizzazione esplicitamente contro il benessere economico delle nazioni in quanto tali!

Quando si capirà che solo la libertà dall’Eurozona ed anche dall intero sistema dell’ Unione Europea, ripristinando  giuste già esistenti vecchie regole e la ripartenza della vera democrazia porteranno vero benessere in Italia ed in ogni altra nazione??

©2019 Boris Smirnov

(*Liberista leggere il glossario)

 

 

 

 

 

Miti dell’UE da sfatareultima modifica: 2019-01-09T00:24:30+01:00da borissmirnov