… e all’improvviso capisco che per vivere, per sopravvivere, per tenere bada a tutte le incombenze quotidiane, per non soccombere alle paure, alle aspettative, per non demoralizzarsi a causa di insuccessi o imprevisti, per armarsi contro tutte le delusioni che ancora arriveranno, pronte a spezzare la corazza che credevamo di esserci costruiti come vecchie tartarughe che si portano la casa addosso, l’essenziale, l’indispensabile… è fare pace con se stessi. Guardarsi e dirsi: io mi perdono per ogni volta che ci ho creduto, per i miei fallimenti, per le mie visioni troppo grandi sulla vita. Fare pace, e addormentarsi dicendo: io ce l’ho messa tutta.
Tatiana Andena
Il tempo passa inesorabilmente e procura cedimenti nel nostro fisico e nel nostro intimo. Brutti pensieri sono all’ordine del giorno, ci basta stare un po’ da soli e senza una sponda di qualunque genere e siamo in tilt. Almeno per me, funziona così e mi rendo conto di come stia pagando un prezzo molto alto per la mancanza degli amici. Ecco, da quando Gianci è fuori gioco, noi tre rimasti orfani di lui, abbiamo perso le nostre cattive abitudini: ci vedevamo più spesso, eravamo soliti stare tutti insieme con le signore fuori a cena o a pranzo, oppure fuori per qualche gita in posti anche su al nord, insomma, il gruppo teneva ed era molto importante stare al cazzeggio insieme. Ora il sabato pomeriggio si va da Gianci (se non è ricoverato per controlli) e si passano due ore con lui per stargli vicino. Quindi a prescindere dagli amici, il PC dove passo la maggior parte del tempo quando non ho impicci medici di controllo, sta venendo sempre meno e da un po’ di tempo ho un chiodo fisso: mollare tutto e passare ad altro. Lo avrei già fatto ma purtroppo “l’altro” di cui parlo, non è reperibile. Mi salvo con i cruciverba ma non è una relazione, non è contatto fisico o virtuale, quindi quello che mi manca è relazionarmi con gli altri come abbia sempre fatto da ragazzino. Quindi senza contare mia moglie che non ha nulla a che vedere con le mie paturnie ed è presente quando può, al mio fianco, mi sta mancando tutto il resto. Soffro molto, non ho paura a nasconderlo e lei lo sa benissimo. Ma intanto sono a sfogliare le notizia e mi chiedo: perché ca**o io stia a perdere tempo per persone a cui basta postare una qualsiasi cazzata in bacheca e riempie i suoi tempi. Io no, avete ragione tutti con le vostre scelte ma io sono “diverso” e tutto ciò non mi basta e soprattutto, non mi diverte. Mi sento pugnalato alle spalle e non do la colpa a nessuno, mi esamino e mi dico: se vuoi star meglio caro Carlo, molla tutto e allarga i tuoi orizzonti. Vedrò cosa fare, certo così in queste condizioni non ce la faccio ad andare avanti. Tu avverti il…cristallo, io avverto gli…elefanti in un negozio di cristalli!
Buona serata mia cara e paziente amica.
Ma voi ve lo fareste impiantare un microchip in testa per aumentare le vostre capacità?