Dopo “L’isola dei labirinti”, in cui ha rischiato di perdersi nei ricordi di un passato difficile da dimenticare, la nostra Autrice, Raffaella Di Costanzo, ha messo al centro dei propri interessi una casa, logicamente non quella del GF, ma la casa abbellita da…
“La bougainvillea rossa”
…una casa che apre i propri battenti a Corallina , a Perla, a Luisa, ma anche a Tommaso, Andrea, Valerio e a tanti altri, giovani e non, imprigionati ad un passato non facile e impietoso con chi lo rievoca.
Il romanzo si presenta, nella sua struttura complessiva, come una sorta di coro polifonico. Le voci narranti, molteplici per timbro, altezza, potenza evocativa, sul filo della melodia di ogni storia personale, si intrecciano e si integrano perfettamente.
Tra i protagonisti si è stabilito negli anni della giovinezza un legame fortissimo capace di sopravvivere anche alla morte.
Simbolo di questa profonda interconnessione è una pianta di bougainvillea rossa i cui fiori brillano al sole e, nell’immaginario di ragazzi, non appassiscono mai.
R. Di C.
Il primo “lavoro”
L’isola dei labirinti
di
Ho letto, quasi come si beve l’acqua cristallina da una fonte delle nostre sorgenti, le prime 50 pagine del manoscritto.
Il romanzo, pur elevandosi culturalmente con contenuti mitologici e scientifici che non è da tutti comprendere, percorre i sogni nascosti di una bimba ischitana legata alla sua terra ed alle sue tradizioni culturali.
Sogni, misteri, affetti, passioni, espressi dalla bambina con un’immediata forma dialettale (che, tuttavia, si fa ben capire ed apprezzare), rientrano in un presente pregno di ricordi infantili, ma che sembra (per ora) voler dimenticare gli anni della giovinezza e della maturità.
Si estende il ricordo per 56 momenti a volte commoventi, in altre pieni di miti indimenticabili, in altre ancora pronti a spingerti verso l’Isola per antonomasia, verso l’Ischia della bambina Raffaella.
Roberto Andria
L’inizio e… la fine