5R Così scrivevano…

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oggetti scuola

FILIPPO DI TESSALONICA

Ant. Pal. VI, 62

(Una lamina di) piombo di forma circolare, per segnare il margine delle pagine, un temperino per affílare le canne dalla punta acuta, un regolo che procede diritto e la pomice che è lungo la spiaggia, pietra arida, porosa, del mare, Callimene dedica alle Muse, cessando dalla sua fatica, poichè la vecchiaia ha coperto d’ombra i suoi occhi.

DAMOCARIDE

VI , 63

Un disco di piombo colmo di tinta nera la quale genera le lettere, un regolo, custode perfettamente diritto dei calami, calamai della più mera onda grafica, canne ben incise, tagliate a mezzo sulle punte, una pietra ruvida, ordinamento che bene acumina le canne, donde viene alle consunte acuto morso, un temperino da penna, acuta estremità di piatto ferro, (tali) armi del proprio mestiere a te, Ermes, ha dedicato Menedemo, spossato da una caligine (che ne offusca) l’occhio antico: ma tu nutri sempre il tuo servo.

scuola

PAOLO SILENZIARIO

VI, 64

Piombo rotondo per segnare le nere linee, cote aspra (pomice) per calami (ancor) ruvidi e piatto ferro che affila le canne tagliate a metà (sulle punte) e regolo dispensiere di linea dal diritto tracciato e durevole inchiostro serbato in casellate cavità e temperíni per calami anneriti d’inchiostro sulle punte ad Ermes (dedica) Filodemo, poichè col tempo la rugosa palpebra ricade sugli occhi.

PAOLO SILENZIARIO

VI, 65

Piombo rotondo, che sa tracciare la via rettamente rasentando il regolo diritto, e acciaio duro che rode le canne, ma anche lo stesso regolo duce di linee non tortuose, e pietra scabra, dove il calamo aguzza il duplice dente smussato da così lungo scrivere, e spugna (che fu) profondo giaciglio di Tritone vagante sul mare, rimedio di calamo che erra, e teca dai molti occhi che serba l’inchiostro, e, in uno, ogni strumento dell’arte del ben scrivere, ad Ermes (dedica) Callimene che la mano tremante per la vecchiaia adatta all’inerzia, lontano dalle lunghe fatiche.

PAOLO SILENZIARIO

VI, 66

Piombo non umido (d’inchiostro) che traccia un cammino che non devia, nel quale ha radici la simmetria della scrittura, e regolo che dirige il disco di piombo e pietra porosa simile a spugna e calamaio di inchiostro che non svanisce, ma anche punte, dalla cima tinta, degli stessi calami dalla bella scrittura, spugna germoglio dell’onda, prato del liquido mare, e bronzo artefice di leggere canne, qui Callimene consacra alle Muse che amano il riso, ora che per la vecchiezza è infermo d’occhi e di mano.

GIULIANO PREFETTO D’EGITTO

VI, 67

Recando questo piombo che rettamente traccia un sentiero, che non piega, ai calami, e un regolo di piombo, auriga compagno di corsa (= che ne guida insieme il tracciato) e pietra tratta da una roccia assai porosa, (pietra) che aguzza il filo smussato del calamo, e, con gli stessi calami, l’inchiostro, sacri strumenti di misteri della voce umana, e lama dal taglio acuto del temperino, ad Ermes dedica Filodemo, poichè il tempo, oscurando la luce degli occhi, rese alla libertà la mano.

stili

GIULIANO PREFETTO D’EGITTO

VI, 68

Sono offerta votiva a te questo mio piombo rotondo, che traccia con i dischi linee per penne dal diritto sentiero, e il regolo che fornisce un modello diritto alla matita di piombo colorata, la pietra che affila i calami ben tagliati, e, con i calami, il vaso per l’inchiostro, per il quale il tempo alle generazioni future serba la voce di quelle passate; accogli anche il temperino di ferro, al quale il violento Ares con le Muse affida il proprio ufficio, o Ermes; son tue infatti queste armi del mestiere: e tu sostieni la vita dello stanco Filodemo, mentre la vita sta per lasciarlo.

FANIA

VI, 295

Il temperino che affila le canne, e la spugna che egli aveva per cancellare i segni dei calami di Cnido, per mercede, e il regolo diritto delle pagine, e l’opera dello strumento per levigare, e il calamaio pieno d’inchiostro, e il compasso per tracciare i circoli, e la pomice che pulisce, e il quadrello turchino che attenua la luce, questi strumenti della sua povertà, Acestanda, ora che ha raggiunto la ghiotta focaccia dell’impiego pubblico, dedica alle Pieridi.

Traduz. Lidia Massa Positano

5R Così scrivevano…ultima modifica: 2022-09-16T13:58:26+02:00da masaniello455