In un post letto su Repubblica.it ho letto degli effetti perniciosi della ripetizione cui son condannate le nostre vite (con una leggerezza di troppo, visto che il suddetto post recita "ti alzi, lavori, mangi, lavori, dormi, ti alzi...nessuna prospettiva, nessun progetto" laddove quel "lavori" sarebbe già una prospettiva interessante, ma tant'è), una condizione che conosco bene.
Mi ha colpito soprattutto il titolo, una cosa come "L'effetto limbo sulle nostre vite". E a me è venuto in mente proprio il limbo, non quello di Dante, ma quello di Cesare, inteso come l'indimenticato barista della nostra gioventù, che ci serviva, in apertura delle nostre movimentate serate, questa vodka al limone chiamata appunto Limbo, il cui sapore, ripensato oggi, doveva essere abbastanza terrificante.
Però, ecco, quel che volevo dire è che lì l'"effetto limbo" non era poi così male.
Inviato da: je_est_un_autre
il 11/07/2024 alle 21:35
Inviato da: bubriska
il 11/07/2024 alle 16:48
Inviato da: je_est_un_autre
il 10/07/2024 alle 19:38
Inviato da: je_est_un_autre
il 10/07/2024 alle 19:37
Inviato da: Arianna1921
il 10/07/2024 alle 19:37