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Post n°586 pubblicato il 23 Novembre 2024 da je_est_un_autre
Ho visto uno spettacolo strepitoso. Mi ci hanno costretto, a vederlo, e mai costrizione fu così tanto benedetta. La spiego. Lavorando con gli allievi nei corsi del teatro, mi è successo coi miei regaz di (dover) andare a vedere questa cosa. Si chiama "Io che amo solo te" e mi costringe a fare un outing, e allora eccolo qui: non sono abituato a vedere due uomini che si baciano. Oh, là. Tant'è che, mentre in scena succedeva questo scambio di effusioni, io stavo un po' scomodo, sulla mia sedia, lo ammetto, spostavo il peso di qui e di là, mi grattavo una guancia, queste robe, sapete. Poi però, succede una cosa. Succede che lo spettacolo ti prende talmente tanto (la storia di due ragazzi che si innamorano) che non è più l'amore omosessuale la cosa che conta. Ai baci non fai neanche più caso, e sì che se ne danno parecchi. Perchè conta la storia d'amore e basta. Non è mica poco, sapete? Poi, da operatore per diversi gruppi di allievi che fanno teatro, mi sono fatto una domanda: ma come cazzo fanno ad essere così tremendamente bravi e veri, questi due ragazzi così giovani? Così, non so, autentici, ecco. Ok, il talento, ma accidenti. Nel mio piccolo, so che cosa vuol dire andare in scena per 40-50 sere. Loro sono più o meno a quel numero di repliche, e la freschezza, la verità e l'autenticità della loro recitazione era stupefacente. Quindi mi hanno anche costretto a farmi delle domande sul mio lavoro, e per quanto mi riguarda non chiedo di meglio. Posso solo ringraziarli. Voilà. p.s.: un plauso alla colonna sonora. Specie per i Pixies. Chapeau. p.p.s.: loro si chiamano bluestocking e vorrei mettere il link ma in questo momento non ci riesco. https://bluestocking.it
Post n°585 pubblicato il 16 Novembre 2024 da je_est_un_autre
Post n°584 pubblicato il 04 Novembre 2024 da je_est_un_autre
E' comparsa questa scritta, davanti alla casa di mia madre, che è poi dove torno anch'io nei fine settimana nella stagione dei corsi. Io me ne sono accorto ieri, non so quando sia stata fatta. Quando l'ho letta, mi sono chiesto: ma chi? ma cosa? Ho interrogato la Mother: "Mà, dov'eri il 6 luglio?" "Mo csa vùt ca m'arcorda!" (ovvero "Cosa vuoi che mi ricordi?") Difficile darle torto. Del resto anch'io non ho idea di dove mi trovassi, il 6 di luglio. Di sicuro non al mare. Piuttosto, quello che mi viene da chiedermi, su questa cosa, è: "Ma ziobonino, tipo o tipa: passi una bella serata il 6 di luglio, e ti viene in mente il giorno dei morti? E poi, ziobonino2, se proprio la devi scrivere, 'sta roba, scrivila in riva al mare, brisa dnànz a cà mi (*). O no?". Ma rob da mat. (*): non davanti a casa mia
Post n°583 pubblicato il 27 Ottobre 2024 da je_est_un_autre
Dunque. Dopo questo primo mese di convivenza con Icaro, è tempo di fare un primo, provvisorio bilancio. La prima cosa da dire è che Icaro piace tantissimo alle donne, che lo coprono di complimenti e baci. Si penserà che un cane non si interessi a questo genere di cose, ma allora perchè quando ha incontrato l'ultima educatrice, che con una voce piena di miele gli avrà detto dieci volte "Ma...ma tu sei uno STRAFIGO, Icaro, un vero STRAFIGO!", dicevo, perchè lui ha girato la testa verso di me con l'aria di chi ti sta dicendo "Ehi, sentito che roba, amico?". Sarà anche per questo che a me Icaro sembra un cane, come dire, felice? Scoppia di vita e di entusiasmo per qualunque cosa, con una particolare predilezione per i rotoli di carta igienica, le coperte, i calzini, le mutande, i burazzi, le ciabatte, le scarpe, i pupazzi (che dovrebbero essere le cose che lo occupano di più, ma probabilmente lui pensa "il mondo è così pieno di cose interessanti, perchè limitarsi ai pupazzi?"). A noi resta il compito dei recuperatori di oggetti a quel punto sbrindellati e umidicci. A volte, stremati, ci limitiamo ad osservare la casa, a quel punto trasformata in una terra di rovine. Se resta un po' di di energia, a volte ci limitiamo a un "No!", o "Metti giù!". Probabilmente lui pensa proprio di chiamarsi così. Me lo immagino che pensa "Che nome di merda che mi han dato, mettigiù. Non hanno fantasia". Poi, che altro? Ah, ecco: Icaro ha una incredibile velocità nell'addormentarsi e cominciare a russare sonoramente, per poi risvegliarsi ed essere iperattivo in meno di un secondo. Tutto questo desta in me la più profonda ammirazione. Socievole e affettuoso con chiunque, non ha nessun problema a farsi portare in giro anche da persone che ha appena incontrato (e che magari facendo questo ci danno una mano al mercato), ma non tollera in nessun modo di essere lasciato solo. La disperazione dei suoi guaiti, se anche lo lasci dieci minuti da solo per attraversare la strada e andare alla coop (dove NON può entrare) è ormai nota in tutto il quartiere, e spesso ci troviamo costretti a giustificarci con qualcuno che ci chiama al telefono: "No, ve lo assicuro, non lo stiamo torturando". Insomma, è un zinzello impegnativino, diciamo. Ma che bello che è. Del resto lui lo sa bene, che è uno strafigo.
Post n°582 pubblicato il 21 Ottobre 2024 da je_est_un_autre
Quando ero bambino, ma poi anche più avanti, da adolescente e da ragazzo, mi sentivo protetto. "La natura" pensavo "non ce l'ha con noi", e quando dicevo noi intendevo Bologna, intendevo l'Emilia: "il nostro è un mondo perfettamente sicuro". I guai esistono, mi dicevo, la tv li rimandava sempre: i terremoti, le inondazioni, ma queste erano faccende d'altri. Ecco qua: da maggio del 2012, da quella scossa, è cambiato tutto. I terremoti sono anche cosa nostra, le alluvioni non ne parliamo.
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Inviato da: je_est_un_autre
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