Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Una vita di spalle.

Post n°21 pubblicato il 05 Settembre 2006 da miraggiogranata
Foto di miraggiogranata

Domenica 3/9 mi sono recato a Genova per l'amichevole del Toro col Genoa.              Volevo vedere all'opera la squadra ad una settimana dall'inizio del campionato.        Quasi per scherzo, e come d'altronde faccio ogni volta che vado a vedere una partita, ho chiesto a mio padre, ormai quasi ottantenne, di venire con me.                  Con mio grande stupore questa volta ha subito accettato.                Erano anni che non assisteva ad una partita, forse venne una volta sul nostro pulman ma non ricordo con esattezza, certamente è stato contagiato dal grande entusiasmo che il Presidente Cairo ha saputo infondere in tutti i tifosi.                                 Siamo partiti col treno molto presto perché una persona della sua età non può andare di corsa e volevo prendermela con calma, dovevamo ancora acquistare i biglietti, e lo stadio è lontano dalla stazione circa venti minuti di cammino.      Tutto è andato molto meglio di ogni ottimistica previsione, mio padre ha camminato al mio passo e mai una volta ho dovuto sostenerlo, verso le 17 eravamo puntuali vicino ai cancelli d'ingresso con i nostri tagliandi in mano.                                         Ero soddisfatto della sua prestazione e di vederlo immerso nel colore della sua passione; affinchè vivesse con maggior intensità questi momenti l'ho portato quasi al centro della gradinata, sede del tifo più caldo.               Quando abbiamo preso posto già i tamburi davano il ritmo alla curva che man mano andava riempiendosi.                      Volevo che provasse le stesse emozioni che provo ogni volta che sono allo stadio, quel nodo che toglie il fiato e strozza le parole in gola, quella sensazione di forza e di paura, quel tutt'uno del cuore con le bandiere.                        In questo mi aiutavano i capi del tifo che in piedi sulla balconata e aggrappati ad un palo cantavano e facevano cantare la curva intera.                              Ogni volta che li vedo provo una grande ammirazione perché della partita non vedono nulla, col megafono in mano, con le spalle rivolte al campo, con la voce che dal tanto gridare diventa sempre più roca.              Ognuno di noi ha il proprio carattere io non riesco ad esprimere le sensazioni che provo con sfoghi liberatori, mi tengo tutto dentro e soffro in un silenzio nel quale vanno a morire le emozioni.        Loro vivono diversamente il loro sentire, proveranno certamente i travagli che ogni malato di Toro prova, ma hanno il vantaggio di liberarsi, di gridare, di scatenare le energie nervose che scoppiano nel cervello e nell'anima.               La partita non era importante ma non importava loro, incitavano la gente granata a cantare come fosse la finale di qualche mese fa, la stessa intensità, lo stesso calore, lo stesso impegno nel prodigarsi a far imparare a tutti l'inedito coro.                  Erano a poche decine di metri da noi e li guardavo mentre guardavo la partita, a volte mi pareva che anche loro lo facessero col braccio alzato come per sgridarmi del mio silenzio.                 Non hanno smesso mai, non un solo secondo di pausa, un sorso d'acqua ogni tanto, affinchè la lingua potesse articolare la parola, avvinti a quel palo e alla nostra Fede.                             La partita l'hanno vissuta di riflesso, guardando i volti della curva, dalle espressioni potevano capire dove fosse l'azione e la pericolosità della stessa, ormai sono abituati a questo.                                                Loro non sono lì per guardare la squadra, ma per non lasciarla mai sola, per non farla deprimere se le cose vanno male, per darle forza e coraggio in ogni momento, per farle sentire che il battito di quei tamburi è il battito di migliaia di cuori che le donano amore e le chiedono dignità.               Domenica prossima ricomincerà il campionato, mio padre sarà a casa a soffrire attaccato alla radio, quei ragazzi canteranno e grideranno anche per lui, aggrappati ad un palo in balconata, con la nostra gente di fronte e la loro stessa vita di spalle.

http://video.libero.it/app/play/index.html?id=915f52bb396bf3f5f98cf4c32e8d7bf1

http://www.youtube.com/watch?v=MYeS_J4vMwQ&NR

Settembre 2006

 
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