Il solo alchimista capace di cambiare tutto in oro è l’amore ,sortilegio contro la morte, la vecchiaia, la vita abitudinaria. E l’oro è quello dei sogni, che adoro, specialmente quelli ad occhi aperti. Per questo non ho bisogno di oppio. Ho un dono per questo, mi basta prenderlo quando è in fuga. Lui era il mio sogno, sempre davanti a me .Raggiungerlo, trascorrervi un momento all’unisono, quello era il miracolo. I sogni passano nella realtà delle azioni. Dalle azioni deriva di nuovo il sogno; e questa interdipendenza produce la forma più alta di vita nel mondo del sognatore dove c’è solitudine: tutte le esaltazioni e le gioie arrivano nel momento della preparazione alla vita. Volevo mordere la vita, ed esserne fatta a pezzi. Non ho mai capito perchè due persone cucite insieme da sentimenti che si rispondevano come un’eco emettessero una fosforescenza , come se ciascuno di loro gettasse sull’altro la luce riflessa del proprio sogno interiore. Frecce elettriche… attraversano il corpo. Un arcobaleno di colori colpisce le palpebre.
Una schiuma di musica cade sopra le orecchie.
È il gong dell’orgasmo.
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Faccio l’amore con un fantasma… e so che sei tu!
Lenzuolo di sopra.
Piegato con cura mi sono sistemato
tra la biancheria dell’armadio
Hai tirato fuori le lenzuola del tuo letto
e mi hai messo come lenzuolo di sopra
Sei scivolata sotto il copriletto
e ti ho coperta centimetro per centimetro
Allora siamo stati spazzati dall’uragano
e siamo caduti ansimando nell’occhio del ciclone
Adesso giaci bagnata di sudore
con lo sguardo perso nel cielo raso
e il lenzuolo di sopra
ancora aggrovigliato tra le gambe
Oscar Hanh
La più bella storia d’amore…
La più bella storia d’amore
L’ultimo suono del tuo addio,
mi disse che non sapevo nulla
e che era giunto
il tempo necessario
di imparare i perché della materia.
Così, tra pietra e pietra
seppi che sommare è unire
e che sottrarre ci lascia
soli e vuoti.
Che i colori riflettono
l’ingenua volontà dell’occhio.
Che i solfeggi e i sol
implorano la fame dell’udito.
Che le strade e la polvere
sono la ragione dei passi.
Che la strada più breve
fra due punti
è il cerchio che li unisce
in un abbraccio sorpreso.
Che due più due
può essere un brano di Vivaldi.
Che i geni amabili
abitano le bottiglie del buon vino.
Con tutto questo già appreso
tornai a disfare l’eco del tuo addio
e al suo posto palpitante a scrivere
La Più Bella Storia d’Amore
ma, come dice l’adagio
non si finisce mai
di imparare e di dubitare.
E così, ancora una volta
tanto facilmente come nasce una rosa
o si morde la coda una stella fugace,
seppi che la mia opera era stata scritta
perché La Più Bella Storia d’Amore
è possibile solo
nella serena e inquietante
calligrafia dei tuoi occhi.
Luis Sepúlveda –
Una nuvola innamorata…
Una nuvola nacque al centro di una grande tempesta sul Mar Mediterraneo,ma non ebbe neppure il tempo di crescere: un forte vento sospinse tutte le nubi verso l’Africa.
Appena arrivarono sul continente, il clima mutò: nel cielo brillava un sole vigoroso e , laggiu in basso si stendeva la sabbia dorata del Sahara, ma il vento continuò a soffiare, spingendo le nubi verso le foreste del Sud,poichè nel deserto non piove quasi mai.
Ma le giovani nuvole a volte sono come i ragazzi, curiosi , in crescita, ribelli, e cosi la nube decise di allontanarsi dai genitori e dalle amiche piu anziane per conoscere il mondo.
” Che cosa stai facendo?” la rimproverò il vento. “il deserto è tutto uguale! Rientra subito con noi, ci dirigiamo verso l’Africa, dove ci sono montagne ed alberi meravigliosi”
Ma, ribelle per natura, la giovana nube si abbassò planando come una brezza dolce e generosa fin sopra le sabbie dorate. Notò che una duna le stava sorridendo. “Buongiorno” disse “come si vive laggiu in basso?”
“Beh in compagnia delle altre dune,del sole e del vento, talvolta c’è un grande caldo,ma sopportiamo. Come si vive lassù?”
“Anche qui ci sono il sole e il vento, ma io posso passeggiare nel cielo e conoscere tante cose”
” Per me la vita è breve” disse la duna “quando il vento tornerà dalle foreste io scomparirò”
“E questo ti rattrista?”
“Beh, mi pare di non servire a niente”
“Anche io vivo qualcosa di simile. Appena arriverà un nuovo vento, verrò spinta verso sud e mi trasformerò in pioggia. Eppure, questo è il mio destino”
La duna esitò per qualche attimo poi disse: ” Sai che qui nel deserto,la pioggia viene chiamata ‘paradiso’?”
“Non sapevo che mi sarei trasformata in qualcosa di così importante” disse la nuvola , gonfiandosi per l’orgoglio.
“Le dune piu vecchie narrano che dopo la pioggia ci ricopriamo di erba e fiori. Ma io non so se sarò così fortunata da vivere questa emozione, poichè nel deserto piove assai di rado”
La nuvola esitò un attimo,poi si apri’ in un sorriso e disse: “Se vuoi, posso inondarti di pioggia. Ti conosco da poco ma mi sono innamorata di te e vorrei restare qui per sempre”
“Anch’io mi sono innamorata di te appena ti ho vista in cielo” replicò la duna “ma se tramuterai in pioggia la tua bella chioma bianca,finirai per morire”
“L’amore non muore mai” disse la nuvola. “si trasforma, e io voglio mostrarti il paradiso”
Poi incominciò ad accarezzare la duna con piccole gocce. Rimasero unite per lungo tempo, finchè apparve un arcobaleno. Il giorno dopo,la piccola duna era ricoperta di fiori. Le nuvole dirette verso il centro dell’Africa pensarono che quello fosse un piccolo lembo della foresta di cui erano in cerca e riversarono altra pioggia. Vent’anni dopo la duna si era trasformata in un’oasi che ristorava i viaggiatori con l’ombra dei suoi alberi.
E questo perchè, un giorno, una nuvola innamorata non aveva esitato a dare la propria vita per amore.
I pensieri che sfuggono…
I miei pensieri senza controllo.
A volta si guardava dentro e, con un pizzico di orgoglio riconosceva come continuasse ad essere capace a superare i tanti sconforti per continuare a mantenere la sua dignità di donna, la sua voglia di essere speciale. Le difficoltà non riuscivano a colpire la sua anima. Lei aveva chiuso in un angolo del suo cuore tutte le sue rabbie, i suoi rancori, le macerie delle false amicizie finite, le bugie che non aveva mai accettato .Senza nutrimento sperava che si sarebbe atrofizzata quella sua parte di cui non era orgogliosa, mentre lei dedicava tutta se stessa a coltivare la bontà e l’amore che avevano sempre riempito la sua vita. E nonostante tutto c’erano giorni in cui le mancanze si facevano vive, forse stati d’animo particolari, forse perchè a certe assenze non ci si abitua mai. E le tornavano in menti, volti, voci lontane a cui guardava, a i quali non sarebbe stata più capace di stringere la mano, ma allo stesso tempo non riusciva a mandarli via dai suoi pensieri. Capiva allora che anche quella parte anomala del suo cuore avrebbe continuato a vivere con lei.Era una donna forte, ma non fatta per le convenienze e le circostanze ,di fronte alle quali diventava fragile, tuttavia senza paura di mostrarsi vera nella sua libertà di scegliere. Era una lotta dura da vivere, giorno dopo giorno in lei, in quel cuore che allo stesso tempo amava , odiava e non riusciva a perdonare.