Ogni cosa ha la sua storia,anzi deve averla per forza… E

Nella vita di tutti i giorni è difficile accettare le cose per come si presentano; dobbiamo avere una spiegazione, quasi la vita fosse  un teorema matematico da dimostrare. Non per niente mi affascina questa poesia di Wislawa Szymborska dove, con l’acume ironico che  é una delle sue solite prerogative, analizza la molteplicità dei casi della vita , quasi per darci un misura di analisi.

Ogni caso
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
È accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì?
Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

Wislawa Szymborska

stupore.gif.crdownload