Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Volterra

Post n°235 pubblicato il 06 Agosto 2014 da je_est_un_autre

E' stata una giornata attesa, immaginata, lunga, estenuante. Iniziata varcando quei cancelli.
Per ragioni di sicurezza funziona così: tu entri alle 9 di mattina e fino alle 8 di sera, orario d'inizio dello spettacolo, non hai niente da fare.
Stai nel cortile dove è montato il palco, circondato da sbarre da ogni lato, e aspetti. Libertà di movimento limitatissima. Anche per andare in bagno devi chiamare un secondino - sempre gentilissimo, sempre di pochissime parole - che ti apre almeno un cancello e una porta.
L'ambiente si presenta in questo modo: un enorme cortile diviso in tanti piccoli cortiletti ognuno separato dall'altro da sbarre altissime. Vent'anni di attività della Compagnia della Fortezza all'interno del carcere hanno lasciato il segno, e così ogni cortiletto ha un nome letterario o teatrale: "Spazio Artaud", "Spazio Kafka" e così via.
I contatti coi detenuti sono pochi. Li guardi oltre le sbarre, ma l'effetto zoo mette a disagio. Più noi di loro, mi pare.
Pure, li abbiamo visti. Molti 41bis, molti fine pena mai, diversi a tempo, anche. Quello stesso panorama di sbarre ogni minuto di ogni ora di ogni giorno forse per sempre. Prima di mettere piede lì dentro non è che lo capisci tanto cosa possa significare.
Facevano l'ora d'aria. Qualcuno giocava a bocce, i più camminavano avanti e indietro come si vede nei film, altri facevano flessioni. La mattina un nero gigantesco in un cortile tutto per sè faceva un allenamento al sacco, quello dei pugili.
Ci sono anche alcune facce dure che dopo te le ricordi, e una concentrazione di tatuaggi mai vista prima.
La sera i detenuti si mescolano agli spettatori normali e vedono lo spettacolo. Ed è lì che salta fuori un lato inatteso, sorprendentemente umano. Sono, come dire, sono davvero senza filtri, come un pubblico di bambini.
Ti amano, gli piaci? Te lo fanno sentire eccome. Pestano i piedi, ridono, applaudono, fanno commenti a voce alta.
Non gli piaci? Te lo dicono, te lo urlano proprio, e lasciano la platea senza porsi problemi.
Per fortuna siamo piaciuti.


C'è una frase ricorrente, nello spettacolo: "Toni, sei libero". Ce la urlavano ridendo, con gli occhi accesi, mentre se ne tornavano in fretta alle celle, dopo lo spettacolo.
Noi, chissà se ci avevamo pensato fino in fondo.
Ma per loro, non è che non voglia dir niente.


 
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Commenti al Post:
vaniloquio
vaniloquio il 06/08/14 alle 18:31 via WEB
Una delle cose più belle che tu abbia mai scritto...immagino cosa sia il tuo teatro.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 06/08/14 alle 18:36 via WEB
Intanto grazie! Poi lo sai che se capitiamo dalle tue parti DEVI venire a vederci, vero?
(Rispondi)
 
 
 
vaniloquio
vaniloquio il 06/08/14 alle 18:41 via WEB
Certamente! non vi perderei per nulla al mondo.
(Rispondi)
 
mia.euridice
mia.euridice il 07/08/14 alle 07:42 via WEB
Sono felice che siate piaciuti, altrimenti vi avrebbero preso a sputi... forse. No, per loro qualcosa deve voler dire quel "Toni, sei libero".
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 07/08/14 alle 08:28 via WEB
Non sarebbero stati teneri, no.
(Rispondi)
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 07/08/14 alle 08:17 via WEB
Uhm...
Niente da dire in merito all'umanità che emerge da questo tuo bel post.
Mi permetto di ricordare agli "animi romantici" che se quei signori risiedono colà non è perché siano stati necessariamente "estratti a sorte".
Vittime lo sono stati altri che probabilmente non ci sono più.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 07/08/14 alle 08:28 via WEB
Ma dove sono queste anime romantiche che dici? C'è un sistema giudiziario, ci sono dei crimini che sono stati commessi, c'è una pena da scontare e io penso che sia giusto che sia così. Il post parla d'altro. Per una volta, per un giorno soltanto, volevo soltanto provare a rovesciare il punto di vista.
(Rispondi)
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 09/08/14 alle 10:30 via WEB
Pardon.
E' stata una manifestazione della mia "iper-prevenzione" verso il buonismo.
(Rispondi)
 
MarianneWerefkin
MarianneWerefkin il 07/08/14 alle 12:59 via WEB
Anche la "libertà" deve essere vissuta con i dovuti modi (senza nuocere a nessuno), per questo, in determinati casi, se la persona non dimostra una una "buona" gestione della propria sacrosanta libertà individuale, trovo giusto privarla di questo bene. Che spesso si da per scontato. Ho difficoltà ad attribuire un senso all'ergastolo, in quanto è solo e strettamente punitivo, e non riabilitativo. Sei fuori per sempre dai "giochi". Una pena invece a tempo determinato permette, in certi casi miracolosamente e se il tempo viene sfruttato in maniera costruttiva e con professionalità dagli operatori che lavorano con i detenuti, di sperare in un reinserimento sociale. Ovvero avere speranza in un domani migliore. Ciao carissimo.
(Rispondi)
 
 
MarianneWerefkin
MarianneWerefkin il 07/08/14 alle 13:01 via WEB
Naturalmente secondo il mio modestissimo parere.
(Rispondi)
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 07/08/14 alle 16:44 via WEB
Tu per me sei come un libro stampato, carissima Marianne.
(Rispondi)
 
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