Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Messaggi di Ottobre 2017

 

Strada Maggiore

Post n°310 pubblicato il 29 Ottobre 2017 da je_est_un_autre
Foto di je_est_un_autre

Per me, uomo di campagna trapiantato spesso e quasi stabilmente nella città, una cosa bella sono gli incontri che si possono fare.
Tipo: l'altra sera nel centro di Bologna ho incontrato Palacio! Chi è? diranno i meno accorti tra voi. Ebbene, meno male che ci sono qua io: è dunque, questo Rodrigo Palacio, semplicemente il giocatore di calcio che ha raddrizzato e dato un senso alla stagione di quella squadra che da troppi anni galleggia senza successi in campionato e che porta il nome glorioso di BolognaFC.
Ora, io in quei momenti lì divento come un bambino.
Per dirvi com'è andata: l'ho incontrato all'inizio di Strada Maggiore, a pochi passi dalle due torri. Un gran bel crocicchio per incontrare cotanto campione, ho pensato. E', questa Strada Maggiore, una bella e nobile e antica via (credo la citi anche Dante) e lui se ne stava lì, sotto un'arcata dei portici, e chiamava un taxi. L'ho riconosciuto di spalle (non è difficile: è completamente rasato tranne una tipicissima treccina che gli ha regalato anche il soprannome e che quando giocava come avversario me lo rendeva un po' antipatico e mi faceva pensare: ma nessuno che te la tiri, quella treccia lì? adesso, guai a chi gliela tocca) ed è saltato fuori il novenne che è in me: 'io adesso DEVO dirgli qualcosa!' E infatti mi sono avvicinato e gli ho balbettato qualcosa del tipo, 'ciao grande campione', oppure 'grande Palacio', o 'vai sei un grande', o addirittura (e mi vergogno ma potrei averlo detto per davvero) 'semplicemente grazie', non lo so, non mi ricordo. Lui si è girato, mi ha sorriso e mi ha detto ciao. Ecco, sono i momenti in cui rimpiango di non avere uno smartfòn per farmi un bel selfie con lui (l'ho detto che divento scemo, con 'ste cose). Chissà come l'avrebbe presa se gli avessi detto: scusa Rodrigo, mi aspetti qui un minuto che corro a casa a prendere la mia macchinetta digitale? E comunque così, ha salutato e se ne è andato. Che poi mi sarebbe anche piaciuto mettermi lì a fare due chiacchiere con Palacio, parlare di calcio, di cucina, di film che abbiamo visto, che ne so, ma insomma si vedeva chiaro che aveva da fare.
Cioè, capito il calcio come ti fa diventare? E se si pensa che scrivo 'ste cose dopo tre sconfitte consecutive del Bologna, si vede proprio che il mio è un amore cieco.

ps.: dimenticavo. In due di queste tre partite, Palacio non c'era perchè infortunato. Niente è per caso.
p.p.s.: cosa c'entra la foto? Niente, in effetti. Ma è la mia vita di questi giorni, e Spike doveva entrare per forza anche qui.

 
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Spike

Post n°309 pubblicato il 07 Ottobre 2017 da je_est_un_autre

Ci si può ancora sorprendere. A cinquant'anni realizzi che ti sta succedendo sempre di meno, ti stai abituando a questo sonnolento disincanto, e poi capita che ti devi occupare di un cane per un certo periodo.
Trattandosi di un animale già di suo piuttosto problematico che ha paura praticamente di tutto, ovvero ad esempio non sopporta i bambini, i palloni, i rumori, i clangori, le serrande, le transenne, gli assembramenti, gli uomini con la barba, le donne coi baffi, il mare d'estate, la montagna d'inverno e un po' di altre cose che non starò a dire, ecco, avevo qualche ragionevole timore che avrebbe potuto trattarsi di un periodo infernale. E invece.
Ho scoperto - sembrerà una cosa ovvia, ma per me non lo era affatto - che occuparsi di un cane è molto diverso dal frequentare anche spesso una casa dove quel cane vive di solito. E' come se lo avessi visto veramente per la prima volta. E non è solo perchè quando rientri dopo essere stato fuori mezz'ora ti fa delle feste come se fossi stato via un anno, no, è qualche cosa di più sottile e profondo, che ha a che fare con la fiducia e la protezione, certo, ma è uno di quei casi in cui le parole non sanno assistermi del tutto.
E comunque ci si sorprende, va mo là.
Che poi del resto, nemmeno io vado matto per il mare d'estate.

 
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