Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Messaggi di Novembre 2022

 

Oooplà!

Post n°531 pubblicato il 18 Novembre 2022 da je_est_un_autre

Dev'essere una faccenda dell'11. Nel senso dell'autobus. Solo sull'11 mi vogliono cedere il posto.
La prima fu una ragazzina, due o tre anni fa. Rimasi scioccato.
"Ma certo che no!" risposi offesissimo.
Poi l'altro giorno un giovanotto, sempre in un giorno di pioggia come la prima volta. La pioggia mi incanutisce? Chissà.
"Si vuole sedere? Le lascio il posto"
L'ho squadrato da capo a piedi.
"Senta un po', quel giovane! Le sembro così vecchio?"
"Come?" ha detto lui, togliendosi le cuffiette da giovane che aveva infilate nelle orecchie.
"Dico, se le sembro vecchio addirittura da lasciarmi il posto. Sa che questo non mi era mai successo? E' la prima volta" ho detto mentendo, aggiungendo poi "si rende conto della responsabilità?"
"No, è che...veramente...l'ho vista salire, un po' curvo, credevo avesse...non so...male a una gamba"
"Mi perdoni, ma se si ha male a una gamba si zoppica, non si va in giro curvi" ho contestato io "avete idee ben strambe sul perchè si vada in giro curvi, voi giovani".
E così detto mi son messo bello dritto di fianco al suo sedile. Peccato non aver visto la sua faccia quando alla fermata son sceso con un balzo agilissimo, dicendo "oooplà!".
Eh! 'Sti giovani. Roba da matti.

 

 
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Ancora in cerca d'autore

Post n°530 pubblicato il 12 Novembre 2022 da je_est_un_autre

C'è una compagnia di teatro che arriva alla spicciolata dentro la sala. E' prevista una prova.
Gli attori e le attrici chiacchierano: sentiamo discorsucci un po' banali, quelli abituali dei lavoratori a inizio giornata: una battuta, qualche risata; qualcuno, con addosso forse lo strascico del sonno notturno, siede in un angolo, gli occhi socchiusi.
Arriva il regista in teatro, batte le mani, esorta tutti ad iniziare il lavoro. Un'ultima attrice arriva di corsa, in ritardo. Piccola reprimenda, inizia la prova.
Poi, ecco, avviene l'imponderabile: sei personaggi, scuri, lenti, gli occhi grandi, figure d'un altro mondo, sbucano dal fondo della sala e avanzano verso il palcoscenico. Gli attori interdetti si bloccano. Il regista chiede spiegazioni: chi sono lor signori?
E l'uomo, quello che si presenta come "Il padre" risponde: "Siamo qui, in cerca d'un autore".
E' l'inizio di una delle opere teatrali più rivoluzionarie ed enigmatiche del teatro del Novecento. Rivoluzionaria al punto da causare un parapiglia di proteste e tafferugli, in occasione della prima del 1921 al Teatro Valle. Enigmatica perchè fondamentalmente irrisolta: vuoi per un finale non esattamente compiuto, vuoi perchè al centro del dramma c'è quasi un'ammissione di impotenza, coi Personaggi che si vedono vivere sulla scena e non si riconoscono.
Ecco: erano anni che Pirandello mi chiamava, e io sfuggivo perchè lo temevo, anch'io forse schiavo di un pregiudizio che lo vuole sorpassato, pesante, ripetitivo. Poi ho riaperto il libro e l'ho trovato vivo.
Sentivo che era l'anno buono. Come se non bastasse ho anche visto quel piccolo grande capolavoro che è La stranezza, e lì mi sono deciso.
Pirandello sia. I Sei personaggi siano.
Poveri allievi miei, fatevi forza!

 
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