Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Inviato da: je_est_un_autre
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Inviato da: je_est_un_autre
il 29/04/2024 alle 10:47
 
Sì, è vero, ero giovane io, ed era troppo giovane per...
Inviato da: je_est_un_autre
il 29/04/2024 alle 10:45
 
 

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Messaggi di Agosto 2023

 

Che serata

Post n°557 pubblicato il 22 Agosto 2023 da je_est_un_autre

Già è brutto di suo perdere una partita, ma uscire dallo stadio e incrociare il Salvini che si fa i selfie coi suoi fans, mentre tutt'attorno drappelli di decerebrati urlano "vai Matteo", ecco, è davvero più di quanto si possa umanamente tollerare.
Seratona.


 

 
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In questa specie di hangar

Post n°556 pubblicato il 10 Agosto 2023 da je_est_un_autre

Durante le vacanze di Francia sono stato, per via di certi intrecci di parentele, in una casa molto speciale.
Tanto per cominciare, si entra dal garage. Non ho visto altre porte d'ingresso, quindi ritengo sia l'unica entrata. Naturalmente, la prima cosa che si incontra è un'automobile, quindi per raggiungere le stanze della casa vera e propria bisogna passare tra la macchina e la parete.
E qui c'è la seconda sorpresa. Non c'è la parete e basta, no: c'è tutta una scaffalatura piena di libri. E anche sulla parete opposta ci sono scaffali pieni di libri.
Avanzando, il garage non finisce con un muro, ma con una tenda. Scostando la tenda, inizia la casa vera e propria.
E lì, il colpo d'occhio è notevole. Si tratta di un ambiente unico. Enorme. Altissimo. Deve essere stata un'officina, una rimessa, non ho capito bene. Trasformata con sapienza, in legno soprattutto.
Al centro dell'enorme "salone" una scala porta a un soppalco, che funge da studio, o qualcosa del genere.
E nelle pareti, lungo tutte le pareti, a destra, a sinistra, in fondo, anche lungo la scala dietro al corrimano: libri. Libri ovunque. Più in alto, dove non arriveresti a prendere giù dei libri, ci sono dei quadri. Arte contemporanea.
Nel salone, da una parte c'è un biliardo, e più in là un calciobalilla, di quelli veri.
E due gatti.

La padrona di casa, cortese ma senza fronzoli, mi ha servito dei fagiolini. Poi, forse vedendomi poco partecipe alla conversazione (e figuriamoci, col mio français très rudimental) ha preso giù un libro e lo ha messo lì, come dire: leggi, se vuoi.
Il libro era una lunga, velenosa, meditata e spassosissima "risposta" ad una semplice lettera con cui l'autrice del libro veniva lasciata dal proprio amante. Il quale, immagino, a questo punto vivrà sotto falso nome in qualche paese del centro America.

Ci sono anche delle case belle, in giro.

 
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Sarebbe un museo

Post n°555 pubblicato il 04 Agosto 2023 da je_est_un_autre

"AHO'! VIE' QQUA! O' SO CHE CCE STA' AAAFILA MA DDDOVEMO FA' AAAFOTO! T'HO DDETTO CHE DDEVI VENI' QQUA! VIE' QQUA!"

Si può essere più scontati di così? Dire su un social (ovvero la quintessenza dell'imbecillità) quanto stiamo diventando orrendi? Eppure, è quello che sto per fare. Siete avvertiti.
Ora. Parlo del Museo D'Orsay. Ma potrei anche parlare di altri luoghi che potrebbero e dovrebbero essere meravigliosi, eppure.
Il Museo d'Orsay, per chi non lo sapesse, è un posto sublime, una ex stazione dei treni riadattata mirabilmente a museo, ci hanno lavorato fior d'ingegneri, non è che la fai in due giorni, una roba così bella.
Nelle sale, ci sono soprattutto gli impressionisti, è famoso per quello, insomma è una raccolta, uno scrigno di tesori, ma c'è anche altro. Comunque.
Quello che mi ha scioccato (e non avrebbe dovuto perchè già so, come voi, come stiamo combinati) è che tutti, là dentro, ma davvero tutti (pensavo solo gli italiani che si sa che siamo i più talentuosi nel cretinismo) , cioè anche i belgi, gli inglesi, gli americani, i giapponesi, NON guardano i quadri, ma li fotografano. E basta, quello fanno. Tutti.
Lo ripeto: non guardano i quadri. Al museo.
Ci vanno, pagano il biglietto, e non guardano i quadri. Fanno la foto a un Monet e vanno via. Fanno mettere la moglie a lato di un Toulouse Lautrec, dicono cheese e via.
Io divento matto. Abdico dalla mia condizione di appartenente al genere umano.
Intendiamoci, non sono mica meglio di questi, eh? sia ben chiaro. Però insomma.
Andare al museo per fotografare un quadro di Van Gogh con di fianco la fidanzata (del fotografante, non di Van Gogh) a me sembra demenziale. E la cosa pazzesca, pazzesca davvero, è che tutti questi fanno le foto come se facessero QUELLO CHE SI DEVE FARE, e stanno bene così.
Bah.

p.s.: il romano che ho messo all'inizio del post ce l'ha fatta, alla fine, a mettere in fila la famiglia per la foto. Un duro lavoro, ma ce l'ha fatta.

 

 
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