Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Guarda, a dir molto siete in:

 
Citazioni nei Blog Amici: 135
 

Ultime visite al Blog

je_est_un_autreImperfettaDonnaelyravArianna1921cassetta2surfinia60SoloDaisywoodenshipamorino11bubriskaDizzlylisa.dagli_occhi_blubisou_fatalEstelle_k
 

Ultimi commenti

Non sono sicuro di aver capito: vuoi dire "pensa un...
Inviato da: je_est_un_autre
il 16/05/2024 alle 16:52
 
" Pensa un orfano!" volevo dirtelo in privato...
Inviato da: Dizzly
il 16/05/2024 alle 14:28
 
Ti abbraccio anch'io, Lisa.
Inviato da: je_est_un_autre
il 07/05/2024 alle 15:40
 
Ti abbraccio
Inviato da: lisa.dagli_occhi_blu
il 07/05/2024 alle 13:13
 
Caspita, eri anche più giovane di me. Sì, è una perdita...
Inviato da: je_est_un_autre
il 04/05/2024 alle 18:16
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« UtopieNelle stanze dei giorni ... »

Estati. Tipo a metà degli anni Settanta. Poi nei primissimi Ottanta.

Post n°94 pubblicato il 11 Giugno 2010 da je_est_un_autre

Seduto sulla tazza del cesso mi sentivo lontano da tutto. Mi piaceva stare lì.
Mi piaceva soprattutto stare solo nel fresco e spiare, con la tapparella quasi del tutto abbassata. Appena fuori, il ronzio di una mosca sul davanzale incandescente. A volte chiudevo gli occhi e tiravo forte su col naso.

Non visto guardavo la parete scrostata e inondata di sole della casa di fronte, che un tempo doveva essere stato un vecchio mulino. La casa aveva una specie di portico al pianterreno, e dalle volte pendevano ragnatele pesanti come stracci.
Lì sotto c'era il cadavere di quello che dicevano essere stato il mulino, niente più che un mucchio di ferraglia arrugginita che ostruiva quasi del tutto l'ingresso.
Dietro le finestre piene di polvere la casa appariva buia. Eppure in quel tugurio ci abitava una vecchia, sola.
Mi faceva paura, anche se sicuramente era del tutto innocua. Ricordo che a volte mia madre diceva: "A'iò vést l'Ada, in cu!", come fosse un evento - e in effetti non la si vedeva quasi mai. Quando la sentivo dire così ringraziavo di non essere stato io, ad incontrarla. Tanto, da là sopra non avevo nulla da temere.

Pensavo solo che era iniziata l'estate, che le ore erano lunghissime e che i giorni era impossibile contarli. Avevo come un senso di vertigine, a pensare a tutto quel tempo che era mio, che non sarebbe finito mai, e a quello che avrei potuto fare.

Quella era anche la stagione in cui mi sentivo forte per un amorino che poi non ebbe conseguenze, come succede per gli amori a otto anni. Lei era bella, sembrava un'indiana. Avvisai io il mio rivale, già in vacanza da qualche giorno, della scelta che ella fece, e che mi fu comunicata dalla sua più cara amica. Ricordo che scelsi una cartolina postale, mi sembrava più serio di una cartolina panoramica. Ponderai ben bene le parole, sapendo di procurare un dolore che purtroppo ritenevo inevitabile.
Lei, la rividi solo dopo tre mesi, se ben ricordo, per scoprire che avevano deciso di cambiarla di sezione a scuola e che quindi l'avrei vista ancora meno.
Ma che importava? Quello che contava era il successo di quell'estate. Mi bastava.

Anni dopo, adolescente impacciato, la incrociai sul lungomare di Cervia in una delle prime vacanze con gli amici. Era già una bellezza sfolgorante, naturalmente mi si seccò la bocca e non riuscii a tirar fuori una parola. Mi prese una sorta di paresi e non ricordo come uscii da quella situazione. Probabilmente i miei amici mi fecero rinvenire buttandomi dell'acqua di mare in faccia.
Che avrei potuto fare, a quel punto, di fronte ai loro lazzi? Protestare? Raccontare che c'erano state altre estati?
Macchè. Tutto inutile. Chiudevo gli occhi alzando la testa verso il sole, e tiravo forte su col naso.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Cipigli/trackback.php?msg=8934179

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 12/06/10 alle 00:56 via WEB
Io col naso che mi ritrovo se tiro su forte te la pulisco sul serio, casa tua. Mannaggia.
(Rispondi)
 
 
miele_perte
miele_perte il 12/06/10 alle 08:26 via WEB
prova a spolverare le lampade la prossima volta:-)
(Rispondi)
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 12/06/10 alle 10:18 via WEB
Chissà che non ne esca fuori un genietto, eh?
(Rispondi)
 
 
slippery.zone
slippery.zone il 12/06/10 alle 14:47 via WEB
glielo dico a mirella sai com'è contenta! :-)
(Rispondi)
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 12/06/10 alle 14:56 via WEB
Eh?
(Rispondi)
 
 
 
 
slippery.zone
slippery.zone il 13/06/10 alle 20:17 via WEB
mannaggia a libero quando sballa i commenti e il sincro fra botta e risposta.. pare jonesco :-) mannaggia.. non era in mportante, lascia correre, mirella è la ragazza che fa le pulizie a casa mia e spolvera.. baabbè...
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963