Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
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Italia Anno Niente (Seconda parte)

Post n°73 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da je_est_un_autre

Questo Paese perde i pezzi, i più giovani e migliori, e non si può negare che lo faccia con una certa allegria, o almeno spensieratamente.
Del resto, perchè stupirsi? Io stesso consiglierei a un giovane di andarsene di qui, se ne avesse la possibilità, e farsi un'esperienza altrove. Ma quella che si vede assomiglia sempre di più a una fuga.

Se la statura morale e civile di una nazione la si vede, fra le altre cose, dall'offerta culturale, stiamo a posto. Ancora peggio stiamo messi se diamo un'occhiata agli spazi.
C'è da sentirsi stringere il cuore, a mettere piede in certi teatri d'Italia. Va detto che almeno lì l'unità del Paese non è messa in dicussione. Da sud a nord c'è un'omogeneità nella fatiscenza che io giudicherei disperante, se non fosse che la sola parola "teatro" assonnolisce i più e quindi chissà, forse è anche vero che tutto questo è poco importante, e che i problemi veri sono altri. Del resto, non è molto che un noto ministro ha bollato come "parassiti" i lavoratori dello spettacolo, e a chi possono interessare le recriminazioni di un parassita?
E quindi se dobbiamo parlare al vento, facciamolo. Questo mi sembra un posto giusto per farlo. Una bella panoramica, volete?
La prima tappa è un'importante città dell'Italia Centrale. Il teatro si trova proprio sul corso principale, imponente sopra a certi negozi dal design molto curato. La facciata neoclassica trae in inganno, e racconta di splendori antichi e dimenticati. Dentro è come se uno strato di polvere avesse ricoperto tutto: i velluti rossi e gli specchi bruniti e i legni pesanti delle porte dei cessi (senza serrature e senza luce). Un po' peggio i camerini. I "camerini" sono uno stanzone immerso in un caldo soffocante, coi muri scrostati e senza uno straccio di tavolino dove poter posare le proprie cose. Sul palco, all'opposto, l'aria è gelida, specie dalle parti del proscenio. Ci spiegano che è per via del soffitto, danneggiato mentre veniva sistemata la struttura dello schermo cinematografico e mai più riparato.
La seconda tappa ci vede in una operosa cittadina nel sud della Lombardia, dove il benessere è più che diffuso. Il teatro è, ancora una volta, poco più che un cinema dall'aria dimessa, uno scatolone lungo e sordo. In platea, gli spettatori delle prime file sentono gli attori urlare come ossessi, mentre dalle ultime file li si capisce a stento. Nei camerini, una compagnia appena numerosa deve alternarsi a gruppi di due o tre per entrare a cambiarsi, perchè non c'è lo spazio materiale per muoversi. L'organizzatrice della stagione è una giovane davvero appassionata che organizza sempre un dopo-teatro, un rinfresco per attori e spettatori, in una sala adiacente.
"E' perchè mi rendo perfettamente conto che qui la situazione è quella che è, e io per quel che posso vorrei farvi stare bene" dice quasi scusandosi.
La terza tappa è quasi al confine con la Svizzera, in una località già premiata come virtuosa in quanto a raccolta differenziata, bella, ricca, pulita e civile.
L'auditorium, l'unico nella zona a proporre una stagione di prosa di qualità, è un buco microscopico con un palco corto e schiacciato, con  quattro bei termosifoni in bella vista sul fondale. E meno male che ci sono. In effetti tenerli accesi è d'obbligo nonostante il rumore che fanno, fuori il freddo morde sul serio, qui.
L'entusiasmo di un pubblico volenteroso ci contagia, e alla fine il Direttore artistico viene a salutarci con un abbraccio.
"State preparando un lavoro nuovo? Mandatemi tutto il materiale, nella prossima stagione dovrete essere qui, senz'altro. Anche se devo ammettere che non lo so, se ci sarà una nuova stagione. Qui è cambiata la giunta comunale, e i nuovi non ne vogliono sapere nè di costruire il teatro nuovo, nè di rinnovare la piccola sovvenzione accordataci fino ad ora. Ma io ce la metterò tutta: vi prometto che faremo il possibile".

Italia, anno 2010. Italia anno niente.

 
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Commenti al Post:
esperiMente
esperiMente il 10/02/10 alle 12:21 via WEB
In un paese allo sfascio la prima cosa ad essere sacrificata, dopo il buon senso, è la cultura.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 10/02/10 alle 12:42 via WEB
Tanto si sa, la cultura non serve a niente.
(Rispondi)
 
sednaa
sednaa il 10/02/10 alle 12:42 via WEB
Quando vado in città mi incanto sempre davanti ai muri tappezzati di manifesti che pubblicizzano spettacoli di cui ignoravo anche l'esistenza e rimpiango un po' il fatto di stare in un paesello sperduto (e di avere una certa pigrizia per gli spostamenti, lo ammetto). Però nel mio piccolo angolo, il teatro funziona abbastanza, il comune ci investe qualche risorsa e noi ci investiamo il nostro tempo e la nostra passione. In un paese di settemila abitanti, un'associazzione di più di cento persone che organizza spettacoli che toccano i vari generi artistici non mi sembra poco e consente di alternare ed integrarsi con l'offerta canonica che, anche se non può permettersi spettacoli di grido, non manca di proporre lavori interessanti. Insomma, per far vivere il teatro, secondo me, c'è bisogno un po' di tutti.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 10/02/10 alle 12:54 via WEB
Specie di qualcuno che vada a vedere gli spettacoli.
(Rispondi)
 
cloudonmyhead
cloudonmyhead il 10/02/10 alle 13:26 via WEB
L'importante è che si possa andare alla prima della scala a Milano, sfilando davanti alle telecamere di mamma TV.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 10/02/10 alle 13:34 via WEB
Ma una volta quelli non si beccavano le uova marce addosso?
(Rispondi)
 
 
 
cloudonmyhead
cloudonmyhead il 10/02/10 alle 13:52 via WEB
Una volta. Quando ancora ci si poteva permettere le uova marce!
(Rispondi)
 
mia_euridice
mia_euridice il 10/02/10 alle 20:48 via WEB
Non è mica colpa loro se vi viene in mente di andare a fare teatro durante la stagione fredda. Andatevene in letargo e risbucate a primavera... Santo cielo, questi artisti! Tutti uguali. Pretendono, pretendono, pretendono....
(Oh, era ironico... non si sa mai).
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 11/02/10 alle 02:13 via WEB
Ron...zzz...ron...zzz...(yawn! ti ho presa in parola!)...ron...zzz...
(Rispondi)
 
 
 
mia_euridice
mia_euridice il 11/02/10 alle 18:38 via WEB
Ma russi?
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 12/02/10 alle 00:46 via WEB
Faccio tremare i lampadari.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
mia_euridice
mia_euridice il 12/02/10 alle 07:34 via WEB
Tutto torna.
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 12/02/10 alle 11:01 via WEB
Eh?
(Rispondi)
 
non.sono.io
non.sono.io il 11/02/10 alle 11:44 via WEB
Non si fa altro che aggiungere tristezza alla tristezza, squallore allo squallore, pochezza alla pochezza. Sarebbe giusto arrendersi, abbandonarsi all'impotenza e allo sconforto, consegnare il proprio Paese facendo attenzione ad impacchettarlo insieme al futuro, ai brunettiani dell'ultima ora. E invece no. Io ho fiducia in te, e in tutti quelli come te. Sbaglierò ma non di più di quelli che appoggiano questo governo di merda.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 11/02/10 alle 12:12 via WEB
E io ti ringrazio assaissimo.
Comunque credo i brunettiani da me non accetterebbero nemmeno un Paese impacchettato: per loro restiamo solo dei parassiti.
(Rispondi)
 
morganael
morganael il 11/02/10 alle 21:59 via WEB
a volte i parassiti resistono a tutto
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 12/02/10 alle 00:54 via WEB
E infatti siamo ancora qui! Ahah!
(Rispondi)
 
Annuska_84
Annuska_84 il 12/02/10 alle 11:45 via WEB
Ecco vedi... Che a volte le persone son meglio di quello che pensi, che c'è ancora qualcuno che si impegna, nonostante tutto, magari a stipendio zero o quasi. Allora mi viene ancora di più il magone... E la vergogna. Ma io non ne posso più di questo posto. Italia anno niente.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 12/02/10 alle 14:45 via WEB
Sono io il primo a dire che fai bene, Annà. E poi, mica hai comprato un biglietto di sola andata, no?
(Rispondi)
 
 
 
Friederich_Haarman
Friederich_Haarman il 13/02/10 alle 18:29 via WEB
pensa che forse è in atto l'idea di rimodernare i programmi di lettere: mi pare di aver capito che la Divina Commedia verrà sostituita da "Il Grande Fratello negli ultimi 10 anni". insomma.. che pretendiamo di più? io mi chiedo se tutti riusciscissimo ad arrivare lo stesso alla formulazione di un principio unitario, se noi riuscissimo a tirare fuori dal pus di cui è fatto il nostro paese e dalla malattia che lo compone o come compone gli altri un anelito di verità ed amore ed anche se tutti riuscissimo a tirare dio fuori dalle nostre tasche, forse ci sarebbe una speranza.
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 14/02/10 alle 11:37 via WEB
Ma anche senza amore, ma anche senza dio. Basterebbe un po' di buonsenso, e quel pocolino di lungimiranza.
(Rispondi)
 
 
 
Annuska_84
Annuska_84 il 17/02/10 alle 10:56 via WEB
No. Assolutamente no. Ho il ritorno aperto. Apertissimo!
(Rispondi)
 
CherryM00N
CherryM00N il 19/02/10 alle 16:33 via WEB
Un applauso! : )
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 20/02/10 alle 01:54 via WEB
Grazie!
(Rispondi)
 
cassetta2
cassetta2 il 13/05/22 alle 08:32 via WEB
Un tizio che conosco è stato a un incontro a teatro sul rapporto tra lady Gaga, l’arte e la cultura pop.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 13/05/22 alle 08:51 via WEB
Beh, di sicuro sarà stato interessante.
(Rispondi)
 
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