Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Messaggi di Marzo 2017

 

Ti faccio un nastro

Post n°296 pubblicato il 18 Marzo 2017 da je_est_un_autre

Ho venduto uno spettacolo, ma lo spettacolo non esiste ancora.
Non è l'unico campo, il nostro, dove funziona così. Solo che qui si tratta di farsi venire un'idea, e non è mica che la trovi dappertutto, un'idea.
Mi è stato commissionato, questo spettacolo, per inserirlo dentro una rassegna che coinvolge le biblioteche della zona. Si fa tutti gli anni, questa rassegna, e ogni anno ha un tema diverso.
Quest'anno il tema è "Il viaggio". L'anno scorso era "Il gioco".
Sono temi abbastanza duttili, così uno riesce a farci rientrare dentro di tutto. Uno vuole parlare, chessò, di arte? Bene, si inventa una roba che si chiama "Giochiamo coi colori", et voilà. Oppure quest'anno c'è il viaggio epperò uno vuole parlare di cucina? Ecco sfornata la conferenza "Cucine del mondo" e il gioco è fatto.
A me la biblioteca di qui ha consigliato un viaggio nella musica. La bibliotecaria è una mia vecchia conoscenza e mi lusinga a modo suo: "Ne sai a pacchi, di musica, beh, almeno di quella roba  strana che ascoltavi tu in quegli anni là, rompevi le palle a tutti quando eravamo giovani, e poi hai degli aneddoti, inventati qualcosa, su, forza, non stare lì a poltrire. Tempo due giorni e voglio titolo e presentazione, forza, hop!".
Per adesso ho trovato il titolo. Il titolo è "Ti faccio un nastro".
A me sembra un buon titolo, ha un che di delicato, è come un regalo. Naturalmente il nastro di cui si parla non è un nastro per i capelli, ma un nastro inteso come cassetta stereo, musicassetta, chiamatela come volete.
Adesso devo trovare due righe di presentazione, abbastanza generiche da poterci far rientrare una cosa che ancora non c'è e chissà quale piega prenderà.
Queste righe sono in fase di elaborazione, ma so che potrebbero concludersi con qualcosa come: "...un viaggio nel gotico emiliano, da Cà di Sola di Castelvetro a Sassuolo passando per Nonantola, con un paio di puntatine a Modena e Bologna e addirittura a Londra, che non siam poi mica dei provinciali. A tutti gli intervenuti sarà distribuita, come gadget, una cassetta originale degli anni '80 dalla collezione personale dell'autore".
La locandina, naturalmente, dovrà essere in un rigoroso B/N.

Bòn, è quasi fatta. Adesso basta solo scrivere un'ora di spettacolo, e ci siamo. Che vuoi che sia.

 
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Pillole per non far morire il blog/12: Il bricolage

Post n°295 pubblicato il 11 Marzo 2017 da je_est_un_autre

Son talenti. Uno ci nasce, così.


Proprio una giornata perfetta. L'aria limpida, gli Appennini ben visibili, il Cimone ancora innevato, laggiù. Il terreno soffice, l'erba nuova che comincia a spuntare, le mie scarpe da lavoro quasi comode, soprattutto quasi nuove. E' in giornate come queste, che mi esce fuori l'anima del ciappinaro.
("Ciappinaro" è una parola bolognese che si attribuisce alle persone abili a svolgere i più svariati lavoretti, gente che con grande duttilità passa agevolmente dal sostituire una serratura a riparare lo sciacquone. Qualcuno ne ha fatto un mestiere. 'Cosa fai?' 'Il ciappinaro').
Tipo stamattina sono sceso in giardino per sostituire una semplice fascetta di metallo. Questa fascetta collega il tubo dell'acqua al motorino del pozzo.
Come dicevo, mi sono messo anche le scarpe da lavoro. Mi piace mettermi le scarpe da lavoro, quando scendo in giardino.
Ho recuperato cagnetta, pinze, cacciavite e ci ho dato dentro come solo io.
Alla fine il risultato è che la fascetta è ancora traballante, il motorino del pozzo è bruciato e nell'aprire il coperchio del pozzo per vedere se qualcosa non andava mi sono caduti gli occhiali e li ho pestati. E rotti, naturalmente.
Ah, sì sì, son proprio un ciappinaro coi fiocchi, io.

Però gli Appennini sono così belli, il terreno è così morbido.
Just a perfect day.

 
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