Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Messaggi di Marzo 2021

 

Il sospetto viene

Post n°458 pubblicato il 28 Marzo 2021 da je_est_un_autre

Attacchi concentrici indesiderati mi assillano quotidianamente per propormi nuovi contratti con la rete elettrica. (Va bene, non sarò l'unico bersaglio, ma non avevo mai scritto "attacchi concentrici", soprattutto riferito a me stesso, mi volevo togliere lo sfizio).
Non so più come fare. Stanno aumentando.
Un tempo mi arrabbiavo. Urlavo tutta una serie di improperi, ma non sono così creativo, alla fine dico sempre quelle tre parole, dopo un po' mi annoiavo da solo. E comunque non serviva.
Ho provato col silenzio. Niente da fare.
Ho provato col riaggancio immediato bloccando immediatamente il numero, figuriamoci: "bloccarne uno per attrarne cento" è così che funziona, ho scoperto.
Adesso sono migliaia, milioni, miliardi.
Insomma, non saranno concentrici, ma il sospetto viene.

 
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Strega

Post n°457 pubblicato il 23 Marzo 2021 da je_est_un_autre

Mi è capitato ieri di leggere qualcosa riguardante il premio Strega, e mi sono messo a pensare al premio Strega. La Strega cui si fa riferimento nel nome è naturalmente il liquore, che in qualche modo sponsorizza il premio, e mi è venuto in mente che non ho mai visto nessuno bere un bicchiere di Strega. Non certo io, nemmeno nei tempi eroici, e sì che non mi faceva paura niente.
(Ricordo ad esempio di quella volta in cui bevvi un Alpestre - l'infuso alle erbe, non l'abitante delle Dolomiti. Era un bel po' di tempo fa, frequentavo la scuola di teatro e mi capitò di leggere un'intervista a Vittorio Gassman in cui raccontava di sè e di Salvo Randone, che all'epoca del loro mitico "Otello" erano soliti finire le notti dopo lo spettacolo al bar della stazione, per sorseggiare, diceva Gassman, "una simpatica menta alpestre". Quando lessi questa cosa ne dedussi che bere una simpatica menta alpestre doveva per forza far parte del processo di crescita di un aspirante attore, e così andai da Cesare - Chinatown prima di diventare Chinatown - e serio serio dissi:
"Ciao Cesare, vorrei una simpatica menta alpestre"
Cesare, dopo avermi fissato per qualche secondo, cominciò a ridere con i baffi che vibravano:
"Bàin mo it sicùr?! Un Alpestre?"
Cesare diceva solo così, Alpestre, doveva essere la confidenza di quelli che lavorano nel ramo.
"Sì, esatto, una simp...un Alpestre"
"Ahah! Mo pàinsa té. Saran vent'anni che non me la chiedono. Anche trenta! Ahah!"
e prese giù dall'ultimo scaffale una bottiglia impolverata, e si mise a scaldare una tazzina con questo liquorino sbiavdo, come si fa coi punch. Si beveva caldo, non l'avevo considerato. Pensa a Otello, mi son detto. Mi sono messo a sorseggiarlo pensando a Otello, ma faceva schifo uguale. Lo finii con Cesare che rideva ancora:
"Alàura, t'ela piasuda, la simpatica menta alpestre? Ahahah!").
Ah, comunque la notizia che ho letto a proposito dello Strega è che per la prima volta le candidate sono più numerose dei colleghi maschi. Mi sembra un bel fatto. Che non so se il liquore Strega sia a livello dell'Alpestre, ma il premio di sicuro è importantissimo, e a guardare l'Albo d'oro ci ritrovi la miglior letteratura del dopoguerra.
Bene così. La Morante e la Ginzburg vi aspettano. Salute!

 
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D'improvviso una notte ritorna e mi guarda

Post n°456 pubblicato il 19 Marzo 2021 da je_est_un_autre

Curiosamente, proprio nella notte appena trascorsa ho sognato mio padre. Avevo forse sentito qualcosa in merito alla festa del papà? Può darsi. O invece ha giocato un suo ruolo il film che ho visto ieri sera, dove il protagonista era nientemeno che Freud? Può darsi anche questo.
Com'è, come non è, era dentro a questo sogno pieno di stranezze.
La prima è che si andava a votare, una roba d'altri tempi. O almeno credo, che fosse una coda per andare a votare. Io ero assieme a, chi? non lo so, mi verrà in mente fra dieci ore mentre non ci penso, probabilmente. Comunque, arrivati alla scrivania dove prendono i nomi (mah) mi rendo conto che, appoggiato a una colonna, c'è mio padre che parla col suo amico Franco. Naturalmente è uguale a come me lo ricordo io, quindi siamo quasi coetanei. La cosa non mi turba affatto. Mio padre e Franco sono vestiti bene, sembrano rilassati, chiacchierano. Dico al mio misterioso interlocutore: ehi, guarda, c'è mio padre, te lo presento - ed è tutto normale, come succede nei sogni, sapete, il fatto che sia vivo, che abbia la mia età eccetera. Mio padre si gira e non mi riconosce. Gli dico: ehi, sono io. Ma lui niente. Fa una faccia strana, buffa, arriccia le labbra, mi sembra che voglia farmi ridere, ma non si ricorda di me. Io sono molto preoccupato per la testa di mio padre, per questa sua smemoratezza, e corro da mia madre, che nel frattempo è invecchiata, proprio come me. Io sono affranto, mi dispero addirittura, lei sembra tutt'altro che preoccupata.
Mi dice: vai tranquillo, Lorenzo.
Fine del sogno.

Non che abbia molto senso tutta questa cosa (anche se Freud ne avrebbe da dire, son sicuro) però mi ha fatto piacere vederlo.

 
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Sono io, quello?

Post n°455 pubblicato il 17 Marzo 2021 da je_est_un_autre

Mi sa che mi sto innervosendo. Io che di solito sono mite come un agnellino, adesso mi basta niente e perdo le staffe. Non ero mica così, prima.
Tipo stamattina sono stato all'Eurospar. Ho fatto un po' di spesa e, al momento di pagare, mi sono accorto che la cassiera aveva conteggiato una busta di funghi che non avevo comprato io. Gliel'ho fatto notare, e questa, la cassiera dell'Euroflemma, ci ha pensato su un po', guardando la busta e la coda che si andava formando:
"Ehm...sì...forse è del signoreee...dopo di lei...."
"Eh, già. Beh, mi ridia i soldi che le ho dato in più, diamo la busta al signore e siamo a posto"
Ma la signora dell'Eurotranqui ha fatto no con la testa:
"Ehm...no...deve andare al punto all'ingresso con lo scontrino eeee...la mia collega le ridàààà...i soldi" e detto questo ha preso la busta coi funghi e chissà per quale ragione l'ha passata ad un collega che si è dileguato. Col corpo del reato. A quel punto il signore dietro si è risvegliato da un certo torpore che all'Eurozzz evidentemente prende a tutti e ha cominciato ad urlare:
"I MIEI FUNGHI! I MIEI FUNGHI! FERMI TUTTI! QUEI FUNGHI SONO MIEI! MI APPARTENGONO!!!"
Al che mi sono sentito di dire al signore:
"Non la faccia tanto lunga che per adesso i suoi funghi li ho pagati io" e così detto sono andato col mio scontrino al famoso punto all'ingresso, dove ovviamente nessuno mi degnava di uno sguardo.
"Scusate? Scusate, sono qui per farmi ridare i soldi, c'è stato un errore, ho pagato dei funghi che appartengono a quel signore sovraeccitato là in fondo e...". Niente. Zero. E allora lì mi si è gonfiata la vena.
"E' mezz'ora che aspetto per riavere i soldi di quei funghi, mi volete ascoltare!?".
E lì si gira uno dell'Eurosimpa:
"Ehi, ehi, calma, ci vuole della calma, stiamo lavorando"
Così ha detto. Ci vuole della calma.
Ecco. Mi sono visto come da fuori mettermi a litigare con questo, con la gente che si girava a guardare, proprio il genere di situazioni dalle quali mi sono tenuto alla larga per cinquant'anni ed eccomi lì a battibeccare con questo, ma il punto è che ho avvertito una cosa davvero inedita per me, e cioè che in quel momento ero CONTENTO di litigarci, provavo una soddisfazione malata a mandarlo a quel paese, e io non lo so, ma mi sembra che prima non l'avrei fatto.
Alla fine è arrivata una ragazza, ha guardato lo scontrino e mi ha dato i soldi. Ho guardato il prezzo dei funghi e ho contato gli spiccioli che mi ha dato. C'erano due centesimi in più.
Forse mi temono già.

 
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Limbo

Post n°454 pubblicato il 11 Marzo 2021 da je_est_un_autre

In un post letto su Repubblica.it ho letto degli effetti perniciosi della ripetizione cui son condannate le nostre vite (con una leggerezza di troppo, visto che il suddetto post recita "ti alzi, lavori, mangi, lavori, dormi, ti alzi...nessuna prospettiva, nessun progetto" laddove quel "lavori" sarebbe già una prospettiva interessante, ma tant'è), una condizione che conosco bene.
Mi ha colpito soprattutto il titolo, una cosa come "L'effetto limbo sulle nostre vite". E a me è venuto in mente proprio il limbo, non quello di Dante, ma quello di Cesare, inteso come l'indimenticato barista della nostra gioventù, che ci serviva, in apertura delle nostre movimentate serate, questa vodka al limone chiamata appunto Limbo, il cui sapore, ripensato oggi, doveva essere abbastanza terrificante.
Però, ecco, quel che volevo dire è che lì l'"effetto limbo" non era poi così male.

 
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