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Date la colpa alla mia insonnia

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Post n°467 pubblicato il 30 Maggio 2021 da je_est_un_autre

Volendo esagerare con la sintesi, la vita da un certo momento in avanti diventa da un lato un continuo prepararsi alla fine, dall'altro un (faticoso, impossibile, continuamente frustrato) cercare di riprovare quel raro momento di pura, piena e ingenua bellezza che con buona approssimazione potremmo chiamare "felicità"; e che - credo - in molti si è vissuto, e per quanto mi riguarda si colloca in una certa fase dell'infanzia. Beh, per me è così.
Questo momento puro e perfetto per me coincide con un crocicchio di strade semivuote dai muri scrostati, a metà degli anni '70. Quando ci torno, in quel vicolo che sfocia nell'incrocio, ovviamente non sono veramente "là", nel senso "in quel tempo", perchè le strade, i muri, l'asfalto, l'odore, i colori, io stesso in primo luogo, tutto è un'altra cosa, ormai.
Infatti ci passo, se proprio devo, ma in modo impersonale, come se ci camminasse qualcun altro. Eppure, significa un qualcosa, quel tratto di strada di pochi metri, che per me conteneva tutto il mondo.
Per un po', la felicità ha avuto un senso.
Almeno credo.

 
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