Essere giovani…

La gioventù non è un periodo della vita, è uno stato d’animo; non è una questione di guance rosee, labbra rosse e ginocchia agili; è un fatto di volontà, forza di fantasia. Vigore di emozioni: è la freschezza delle sorgenti profonde della vita. Gioventù significa istintivo dominio del coraggio sulla paura, del desiderio di avventura sull’amore…

E spesso se ne trova di più in un uomo di 60 anni che in un giovane di venti. Nessuno invecchia semplicemente perché gli anni passano.

Si invecchia quando si tradiscono i propri ideali.

Gli anni possono far venire le rughe alla pelle,

ma la rinuncia agli entusiasmi riempie di rughe l’anima.

Le preoccupazioni, la paura, la sfiducia in se stessi

fanno mancare il cuore e piombare lo spirito nella polvere.

A 60 anni o a 16, c’è sempre nel cuore di ogni essere umano il desiderio di essere meravigliati, l’immancabile infantile curiosità di sapere cosa succederà ancora, la gioia di partecipare al grande gioco della vita. Al centro del vostro cuore e del mio cuore c’è una stazione del telegrafo senza fili: finché riceverà messaggi di bellezza, speranza, gioia, coraggio e forza dagli uomini e dall’infinito, resterete giovani. Quando le antenne riceventi sono abbassate, e il vostro spirito è coperto dalla neve del cinismo e dal ghiaccio del pessimismo, allora siete vecchi, anche a vent’anni; ma finchè le vostre antenne saranno alzate, per captare le onde dell’ottimismo,c’è speranza

Samuel Ullman__Essere giovani

 

essere giovani

Una notte d’estate e la poesia di Antonio Machado.

Notte d’estate (Noche de Verano) di Antonio Machado è una poesia che mette in scena la solitudine e il vuoto del poeta proiettati sul paesaggio di un vecchio villaggio durante una notte estiva.

Notte d’estate
È una bella notte d’estate
Tengono le alte case
aperti i balconi
del vecchio paese sulla vasta piazza
Nell’ampio rettangolo deserto,
panchine di pietra, evonimi ed acacie
simmetrici disegnano
le nere ombre sulla bianca arena.
Allo zenit la luna, e sulla torre
la sfera dell’orologio illuminata.
Io in questo vecchio paese a passeggiare
solo come un fantasma.

Noche de verano, (testo originale)

Es una hermosa noche de verano.
Tienen las altas casas
abiertos los balcones
del viejo pueblo a la anchurosa plaza.
En el amplio rectángulo desierto,
bancos de piedra, evónimos y acacias
simétricos dibujan
sus negras sombras en la arena blanca.
En el cenit, la luna, y en la torre,
la esfera del reloj iluminada.
Yo en este viejo pueblo paseando
solo, como un fantasma.

Antonio Machado

Il caldo di una notte d’estate, i climatizzatori che non facevano ancora sentire il loro rumore notturno, i balconi delle case ai piani alti, per far entrare la frescura della notte.
Tutto questo creava comunità, appartenenza, identità collettiva .Questo paesaggio risveglia il senso di solitudine di chi lo vive , come Antonio Machado,espressione di un malessere esistenziale per una perdita recente , oppure ,chi lo ricorda può ritrovarvi luoghi antichi, sommessi momenti di piacevole solitudine in periodi giovanili, quando le notti semplici e silenziose facevano da sfondo a sogni e desideri. Chi non ha avuto momenti come questi, che ripensati ad anni di distanza non ci vedano ,come il fantasma di Machado, aggirarsi tra tutto quello che non c’è più ed è stato , per noi, tantissimo? E l’orologio della torre ci  fa scorrere ,proprio  davanti agli occhi, il film della vita che scorre e di quello che è stata la nostra esistenza.

borgo estivo

Nè ieri, nè domani …oggi forse..

Cominciano ad andare via tutti:le persone, i sogni,i fumi di tutte le battaglie.
Persino le ragioni e i torti ,che mi hanno infiammata,adesso si confondono
e si congedano. Nella mia nuova età  averla vinta è triste, ti fa sentire più sola. Ho sulle spalle più addii che anni.  E gli anni che ho vissuto insieme ad altri sono rimasti in mano a me soltanto. Mi capita di tirare fili,che mi ricadono addosso, non c’è più nessuno, dall’altra parte, a tener saldo quel che mi legava: a un’amica, a un ricordo, a un uomo conosciuto e perso.
Ho chiuso tante porte su un amore o l’altro. E ho chiuso gli occhi  di chi andava via, mentre temevo di avere le mani troppo fredde e mi chiedevo
che sono stata:  abbracciare la bambina,  la ragazza e me.  E dire a tutte:
cerca di star bene.  Ma è ancora presto  per vivere all’indietro.  Devo tirare dritto  e vedere cosa c’è poi-

 

stai bene

Per un’arte disobbediente e disimpegnata..

Le installazioni ideologiche alla Biennale di Venezia richiamano un saggio di Dave Hickey sulla sorvglianza. L’augurio è che si vada nella direzione opposta a quella tracciata

“Figli obbedienti del panopticon, così devoti alla causa dell’impegno, della sorveglianza”. E’ la definizione che degli artisti suoi contemporanei forniva Dave Hickey, critico d’arte americano antiaccademico, antidottrinario, anticensura, in un libro del 1993 ora tradotto da Johan & Levi: “Il drago invisibile. Quattro saggi sulla bellezza”. Oggi è tal quale. “Figli obbedienti alla causa dell’impegno” gli innumerevoli artisti che, ovinamente filopalestinesi, a fine maggio pubblicarono sui social “All eyes on Rafah”. “Devoti alla causa dell’impegno” i non pochi artisti che nell’antioccidentale Biennale di Venezia (fino al 24.11) timbrano il cartellino ideologico con installazioni, bandiere, video, ricami, angurie e scritte “Cuori uniti contro il genocidio”. Sogno pertanto la bellezza lodata da Hickey, sogno artisti disobbedienti e disimpegnati, sogno quadri non virtuosi, viziosi, con donne senza velo e senza veli, liberamente, impoliticamente nude.

Camillo Langone__da IL FOGLIO

diezione opposta

Oggi ho riletto “11 minuti” di Paulo Coelho..

INNO A ISIDE (III- IV secolo avanti Cristo, rinvenuto a Nag Hammadi)

Perché io sono la prima e l’ ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la Madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica”.

Questo è l’incipit di “11 minuti” il romanzo di  Paulo Coelho, tratto da una storia vera di una ragazza brasiliana, che, dopo varie esperienze negative nel suo paese, dove è nata povera, decide di cambiare vita andando via e precisamente a Ginevra dove capirà tutto della vita , ma soprattutto di se stessa-
Un romanzo sul sesso che declina ,in una lunga e intensa riflessione sull’amore e la libertà. Una storia sul difficile e talvolta tortuoso percorso di una donna verso la consapevolezza di sé che passa attraverso la perdizione, il riscatto e la ritrovata dignità.

11 ,inuti

Uniti contro la Bestia…

 

 

Vedo il G7 in Puglia e mi si stringe il cuore. Non perché si faccia dalle mie parti, vicino a casa mia, ma perché vedo lì raccolto e concentrato intorno a un tavolo l’Occidente euro-atlantico, più l’ospite giapponese. E allora penso tante cose. Per mettere ordine la prendo alla lontana e parto dall’inizio: l’Europa, o meglio l’Euro-Usa, è solo una fetta del mondo, minoritaria per popolo, territorio, religione e commercio. All’interno di questo mondo che si definisce democratico, la metà del popolo sovrano non va a votare, per dissenso, disinteresse, disgusto.  Nella mezza popolazione Euro-Usa che va a votare, la maggioranza vota  A est è Putin, a Ovest è Trump, nell’Europa dell’Ovest è Le Pen, nel mezzo, almeno fino a ieri, era la Meloni più contorno di Salvini, nell’Europa dell’est è Orban e altri meno in vista (A sud-est c’è l’Ayatollah).  Ma ogni Paese ha la sua bestia interna, dalla Francia alla Spagna alla Germania, ma la bestia in questione di bestiale poi fa solo una cosa: cresce nei consensi, vince democraticamente le elezioni. Un successo bestiale. Per restare in Europa, i due presidenti più scarsi della storia di Francia e di Germania, Flic & Floc, hanno preso appena il 14 per cento dei voti della metà d’elettorato che è andato a votare; praticamente niente. Ma decidono loro le sorti dei loro paesi, dell’Europa e sono tra i grandi decisori del mondo. Schulz è di imbarazzante mediocrità, ogni cosa che fa, che dice, che esprime con lo sguardo è la vacuità, la miseria del nulla, la disgrazia del niente. Macron, invece, è di massima furbizia e minima intelligenza, ha un moralismo transgenico e intermittente, sconfinato, pari solo al suo cinismo. Sanno, i due, di non essere amati nel mondo, in Europa e soprattutto nei loro Paesi, dal loro Sovrano, il popolo francese, tedesco, europeo. Eppure stanno lì come se nulla fosse accaduto e decretano, decidono, tramano. C’è da fermare la Bestia, non possiamo scendere. In America nei confronti di Trump è in atto il più schifoso e clamoroso tradimento della democrazia, del diritto, del rispetto della libertà e della diversità di opinioni, stanno cercando di impedire di farlo candidare in tutti i modi, a colpi di sentenze, multe, colpi bassi, inguinali; mignottate, in ogni senso. L’argomento principe che motiva questa guerra preventiva per impedire l’accesso al voto è che lui porterebbe l’America fuori dalla democrazia, dai diritti, dalla libertà, dalla civiltà. E per impedire che questo avvenga sospendono la democrazia, i diritti, la libertà, la civiltà… Ma la cosa più ridicola in questa sceneggiata, è che quel signore col ciuffo alla Casa Bianca c’è già stato, abbiamo le prove di cosa succede quando va al potere; e non è successo niente di quel che oggi profetizzano in caso sciagurato di sua vittoria. Non solo, ma non ci furono guerre con lui, a differenza di chi lo precedette e di chi lo ha sostituito; non ci fu tracollo economico ma crescita e benessere; tanto è vero che quattro anni dopo, i cittadini sovrani lo rivogliono al governo. Perché la Bestia andò a casa, dopo aver perso democraticamente le precedenti elezioni (e non consideriamo l’ombra di brogli).  In Europa la Bestia è Marine Le Pen, mentre la Meloni, anche lei confermata a pieni voti al governo, sta a bagnomaria, o a bagnomarine, sotto osservazione, per vedere come si comporta, se è in o out, se si normalizza, cioè si ursulizza o si lepenizza. La Bestia in questione non ha mai compiuto nessuna bestialità, ha solo il torto grave di combattere per le sue idee da decenni; e il torto più grave di essere la più votata di Francia, più del doppio di quel che prende il giovanotto scarso e scaltro dell’Eliseo.  In Europa siamo un tantino più evoluti rispetto all’America: rilasciamo, seppure a malincuore, la patente di voto alla Bestia. Ma appena prende più voti del dovuto, revochiamo il diritto di circolazione. E se i voti sono troppi per impedire la circolazione allora imponiamo la Ztl: al centro del potere la Bestia non può accedere, sono sbarrate tutte le vie d’accesso, le alleanze, i repubblicani. L’ultimo caso è dei gollisti che da decenni sono diventati autogollisti, perché si rovinano con le loro stesse mani e anziché fare maggioranza di centro-destra e governare seppure in condominio con la Bestia, preferiscono finire in terza fila, da comparse, nel trenino di Macron.  Eppure ci sarebbe da fare un discorso semplice: se la Bestia raccoglie i voti della maggioranza del popolo sovrano non può essere più considerata bestia se non a condizione di definire bestiale il popolo sovrano e la democrazia. Quando la Bestia prende i voti che ieri erano dei gollisti, dei centristi, dei moderati, non possiamo più giudicarla come espressione di frange estremiste. C’è il vostro popolo là, non potete ignorarlo, dovete fare i conti…Nel frattempo al G7 volano stracci, aborti, follie, sanzioni e ancora soldi per Zelenskij. Ed è curiosa la rappresentazione dei fatti che viene fornita nell’EuroUsa zone, Italia inclusa, dall’informazione d’apparato: se un’incursione russa uccide nove ucraini si fa titolo sulla strage; poi passi alla Palestina e apprendi con euforia che sono stati liberati quattro ostaggi, e tutti siamo felici; piccolo particolare fatto cadere con disattenzione, nell’operazione sono stati uccisi 275 palestinesi. In Ucraina nove morti fanno, giustamente, orrore e notizia; a Gaza 274 palestinesi uccisi per liberare 4 ostaggi no, capita, normali incidenti sul lavoro. Ma in che mondo viviamo? Ma si, nel mondo, anzi nella porzione di mondo, che ritiene di essere campione dei diritti, del libero pensiero, della verità e della pace. Il mondo che si oppone alla Bestia. Siamo ridotti così male che il migliore degli ospiti della Meloni al g7 è addirittura Papa Francesco…

Marcello Veneziani                                                                                                  

Curiosità sullo zafferano, per chi lo ama nel risotto alla milanese o in altre gustose ricette , sia italiane, che esotiche-

Passeggiando nel corridoio delle spezie di un negozio di alimentari nel 2024, una selezione si distingue tra gli altri: lo zafferano. A Whole Foods, 0.5g di “Hand-Harvested Saffron Threads” vende per $ 8. In altre parole, è costoso. E ‘costoso anche su internet: un sito web offre solo dieci cucchiai (dieci grammi) di zafferano per $ 120.
L’ironia dello zafferano è che tutto lo zafferano deve essere raccolto a mano dalla pianta Crocus sativus, un fiore che fiorisce petali viola e blu in autunno. Lo zafferano è costoso non perché sia difficile da coltivare, ma a causa del lavoro e dei tempi noiosi necessari per estrarlo dal fiore. Le pregiate “stimmate” rossastre-arancioni si formano al centro della pianta poche settimane dopo la fioritura, e devono essere raccolte a metà mattina, quando il fiore è completamente aperto al sole. Un sito web di giardinaggio descrive il processo di raccolta dello zafferano come qualcosa che dovrebbe essere fatto con pinzette a un tavolo da cucina. Per secoli, lo zafferano è stato un prezioso colorante, spezie e profumo e il processo di raccolta non è cambiato molto. Secondo uno studio neozelandese in un campo con moderne routine di semina e fertilizzazione, ci vogliono tra 70.000 e 200.000 fiori per produrre un chilogrammo di fili di zafferano essiccati. I fiori devono essere raccolti a mano e gli stimmi rimossi per l’essiccazione, e il risultato è che ci vogliono “circa 370-470 ore di lavoro per produrre 1 kg di zafferano secco.”
Il Crocus sativus era derivato dal Crocus cartwrightianus, probabilmente originario dell’attuale Iran. Lo zafferano che conosciamo oggi dariva dal lavoro di esseri umani “selezionando gli esemplari con stigmi eccezionalmente lunghi.” Crocus sativus è sterile e non produce i propri semi fertili. Pertanto, gli esseri umani devono dissotterrare i cormi (radici e steli riproduttivi sotterranei) e piantarli altrove.

Il commercio internazionale portò lo zafferano dall’attuale Medio Oriente e Mediterraneo in Spagna, dove fu probabilmente introdotto per la coltivazione nel 921. Centinaia di anni dopo, lo zafferano poteva essere trovato ovunque dai campi dell’Inghilterra alla Russia.
Uno dei primi riferimenti allo zafferano risale al 2300 a.C., in La leggenda di Sargon di Akkad, un’opera mesopotamica che descrive il luogo di nascita del fondatore dell’impero accadico come “città dello zafferano.” La parola “zafferano” è molto simile in molte lingue in tutto il mondo. Gli etimologi fanno risalire la parola al latino medievale “safranum”, che deriva dalla parola araba az-za’Faran.
Nel 2022, abbinando arte antica e genetica, nuove ricerche pubblicate su Frontiers dimostrarono che il Crocus sativus diventò di uso comune per la prima volta in Grecia nel 1700 a.C. Molte antiche opere d’arte minoiche raffigurano lo zafferano, tra cui l’affresco di scimmie blu raccogliendo zafferano sotto.

.Il Crocus sativus è noto soprattutto per le sue proprietà culinarie. E ‘il sapore pietra angolare in molti piatti da tutto il mondo, che vanno dalla paella al biryani. Alcuni chef descrivono lo zafferano come degustazione “leggermente terroso e dolce,” mentre emana un “aroma affumicato.”Ma lo zafferano è anche apprezzato per il suo valore medicinale e aromatico. Allo zafferano in piccole dosi è stato precedentemente attribuita  proprietà sedative, espettoranti, stimolanti, stomachiche, antispasmodiche, antiisteriche e afrodisiache ed è stato prescritto anche in febbre, melanconia e ingrossamento della milza. In alcuni casi, è stato anche usato come abortivo.

Lo zafferano può essere utilizzato anche per tingere capi di abbigliamento o pelle. Per gli indù, lo zafferano è uno dei colori più sacri, ed è talvolta “applicato come un colorante rosso sulla fronte,” scrivere Madan et al. A Roma, spiegare Basker e Negbi, “è stato utilizzato per colorare la veste del matrimonio.” Anche i monaci buddisti indossano notoriamente abiti del colore dello zafferano, anche se le vesti non sono tinte con la pianta.

Linea colorata incisione dello zafferano di C.H. Hemrich, dopo T. Sheldrake

I fiori di Crocus sativus fioriscono in autunno per pochi giorni e devono essere raccolti nelle prime ore del mattino, a mano. La natura laboriosa della raccolta ha creato un mercato in cui lo zafferano è molto più costoso di molte altre spezie popolari. Come spiega l’archeologo Jo Day, “la casa reale della Navarra del XV secolo, ad esempio, pagava otto volte tanto lo zafferano quanto il pepe, anch’esso una spezia molto costosa…”

Oggi, la maggior parte dello zafferano è coltivato in paesi in cui i lavoratori sono pagati meno rispetto ai loro omologhi dell’Europa occidentale. I produttori principali sono l’Iran, l’India e la Grecia. Il prezzo di lusso dello zafferano ha anche stimolato tentativi di farlo crescere negli Stati Uniti.

Una fattoria di zafferano, Torbat heydariyeh, provincia di Razavi Khorasan, Iran via Wikimedia Commons

Lo zafferano non è una pianta molto resistente al clima. Anche se resistente all’acqua e quindi fiorente nelle regioni semi-aride, diventa difficile coltivarla quando ci sono temperature altissime per lungo tempo, poiché lo zafferano potrebbe impiegare più tempo per fiorire, ritardando così il guadagno per molti piccoli agricoltori ,che si affidano a queste piccole piante per vivere La necessità di una diversificazione economica può essere alla base dei recenti sforzi  dei coltivatori di zafferano , atti ad offrire opportunità al turismo.

Troppo forti per restare alla periferia di Bruxelles..

Può l’unico leader europeo che ha vinto le elezioni, Giorgia Meloni, mettersi all’opposizione in Europa?

I socialisti non ci stanno simpatici, anzi pensiamo che siano la causa della maggior parte delle disgrazie europee. Neppure la presidente uscente del governo europeo Ursula von der Leyen sprizza simpatia, potendo sarebbe meraviglioso, pensando alla nuova guida dell’Unione, fare a meno degli uni e dell’altra. Nonostante l’ottimo risultato delle varie destre europee, pare però che non ci siano i numeri per mettere su una maggioranza di centrodestra pilotata da quel Partito popolare che raggruppa tutti i partiti moderati (tranne quello di Macron). Questioni complicate, fatte di veti e controveti, che per spiegarle non basterebbe un giornale intero. Il tema che quindi si impone è il seguente: può l’unico leader europeo che ha vinto le elezioni,Giorgia  Meloni, mettersi all’opposizione in Europa? Può il partito italiano principale, Fratelli d’Italia, chiamarsi fuori dalla cabina di regia che deciderà le sorti dell’Europa per i prossimi decisivi e complicati cinque anni perché «noi mai più con i socialisti» o perché «Ursula non ci piace»? Non so che risposte darà a queste domande nei prossimi giorni Giorgia Meloni. Certo ha una grande responsabilità, quella di tenere l’Italia in partita a prescindere dalle appartenenze politiche dei singoli interlocutori. È nello stile della donna, che non si è chiesta se Joe Biden fosse di destra o di sinistra ma se l’America debba o no essere nostro interlocutore privilegiato e strategico; non se il presidente tunisino o quello albanese siano sinceri democratici, ma se utili alla causa italiana. Quella che sta affascinando gli italiani è una nuova destra che si è liberata dai fantasmi che ancora aleggiano nei suoi estremi, che ha superato gli slogan facili del populismo demagogico, che ha dimostrato di saper stare seduta alla pari a tavoli importanti. E allora perché non immaginare che un’operazione simile sia possibile anche in Europa, con o senza socialisti, con o senza Ursula perché i percorsi si costruiscono un passo alla volta. Chi vuole inchiodare Fratelli d’Italia al destino di tutte le destre europee indistintamente ha uno scopo preciso: togliersi dai piedi il più possibile Giorgia Meloni. Non sapendo che la donna ha uno scarso spirito decoubertiniano: l’importante non è solo partecipare, serve vincere.

 Alessandro Sallusti.

Che bello vedere ammainate le bandiere dei politici ambientalisti e abortisti!

 

Mi piacciono le non elezioni: come quella di Federico Pizzarotti, che a Parma mi impone la raccolta differenziata, e quella di Emma Bonino, che mi ha sottratto innumerevoli connazionali con mezzo secolo di impegno pro aborto.

Non sono un elettore, non mi piacciono le elezioni: mi piacciono le non elezioni. Mi piace la non elezione di Federico Pizzarotti, l’uomo che mi ha rubato il cassonetto: da sindaco di Parma mi tolse il prezioso contenitore per impormi la raccolta differenziata, un sistema da colonia di insetti, bene, oggi il mio cassonetto è vendicato. Mi piace la non elezione di Emma Bonino, la donna che mi ha sottratto innumerevoli connazionali, con mezzo secolo di impegno pro aborto: in confronto l’elezione di Ilaria Salis appartiene all’ambito del meno peggio perché fra le varie accuse che pendono su quest’ultima non c’è quella di aver soppresso creature inermi. So perfettamente che i politici sono conformisti per statuto e perciò quasi tutti ambientalisti e abortisti, e che fra destra e sinistra, su questi come su altri temi, le differenze sono semplici sfumature, ma un conto sono i gregari e un conto sono le bandiere, e mi piace vederle ammainate simili bandiere.

Camillo Langone__da IL FOGLIO                        

                         bandiere ammainate                                       

Cadere e rialzarsi…

 

Quanto è difficile abbandonare il nostro modo di pensare?
 Quanta paura abbiamo di perdere qualcosa?
 Quanto sarebbe facile mandare avanti tutte le sofferenze, come si fa con un film troppo noioso o disturbante, e arrivare direttamente al punto in cui si rialza.
E invece dobbiamo attraversare il dolore, tanti dolori, tanti dispiaceri anche se ce ne sono alcuni che non supereremo mai.
Ci sono cose che dobbiamo fare, momenti da dimenticare ,parti di noi , luoghi e persone da abbandonare.
Abbiamo percorso tante strade , convinti di essere finalmente su quella che ci avrebbe portato a quella meta, solo sempre intravista, come un miraggio ,per accorgerci poi che ancora era una strada sbagliata, oppure non la nostra strada.
Ma se riusciamo a comprendere che se le cose belle a un certo punto finiscono, anche quelle brutte prima o poi lo faranno, poichè questa è la legge della vita.

caduta