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Date la colpa alla mia insonnia

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Il mistero delle cose che succedono

Post n°329 pubblicato il 26 Maggio 2018 da je_est_un_autre

Io non lo so perchè succede così, evidentemente non ho la competenza o la preparazione o la sensibilità per capire perchè certi gruppi di allievi di teatro funzionano meravigliosamente bene, altri invece procedono come frenati da una qualche misteriosa zavorra e chiudono l'anno col fiatone, come se fosse un sollievo, quasi senza gioia. L'insegnante è lo stesso, il metodo è più o meno quello, eppure così vanno le cose.
In questo ho certamente una qualche responsabilità - negli anni sono cambiato, all'inizio non stavo davvero mai fermo sulla sedia, facevo vedere (o almeno ci provavo) come si recitavano tutti i personaggi, raccontavo un mucchio di sciocchezze per farli ridere; l'età, è inutile negarlo, inaridisce, irrigidisce  nella ripetizione degli schemi, ed è difficile combattere questa sensazione di stanchezza.
Eppure succede che certi gruppi (sarà anche il materiale umano di cui sono composti, non è che non sappia che questo ha il suo peso, è che so che non è solo questo) mostrino, quasi all'improvviso, una incredibile coesione, una scioltezza sulla scena, una serenità nell'affrontare la replica di un saggio di fine d'anno, da lasciare senza parole.
E' così che è andata col gruppo di ieri sera, al punto tale da farmi restare quasi più stupito che orgoglioso. Per me tutto questo resta un mistero.
Loro, domande non se ne fanno. Stanno vivendo il loro magic moment ed è giusto che sia così.
Io vivo invece questa condanna eterna di ripensare al passato cercando di decifrare le cose, con la sensazione di non  lavorare abbastanza per ottenere una risposta e quindi sovraccaricando questa elaborazione di un oscuro senso di colpa.
Ma sono così con tutto, mica solo col teatro. Forse anche per questo continuo a dormire maluccio.

 

 
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