Ho fatto un sogno stupido e avvilente, che solo apparentemente ha a che fare col teatro.
Insomma ero lì, dopo uno spettacolo, e tutti facevano i complimenti agli attori tranne a me, anzi me li facevano ma era evidente che si trattava di complimenti di circostanza, vuoti, dovuti. In quei sorrisi gelidi, in quelle strette di mano stitiche leggevo giudizi negativi non solo sulla mia prova, ma anche sulla mia persona. E questa sensazione era rafforzata dal fatto che nessuno mi degnasse di uno sguardo, e addirittura d'essere diventato invisibile, e tutti mi giravano al largo. Dopo, decidevo di andarmene, e come succede nei sogni si verificava una situazione assurda di cui però nessuno si stupiva: la mia macchina era parcheggiata sotto una loggia attorniata da sedie su cui attori e spettatori si erano attardati a chiacchierare, ed ero nuovamente un fastidio per tutti, e mettevo in atto una manovra complicatissima per non urtare nessuno e filare via.
Mi sono svegliato angosciato. Il cane Spike camminava per la casa e l'ho portato fuori anche se non erano nemmeno le cinque. Spike e il cielo appena azzurrino dell'alba mi hanno almeno rasserenato un po'.
Ma mi chiedo: perchè, a un'età non certo verde, e da un pezzo, ancora devo vivere questa sensazione inconscia di non essere accettato, di sentirmi goffo, inadeguato?
Non sarebbe ora di piantarla? Mi sembra così stupido.
Inviato da: je_est_un_autre
il 20/09/2024 alle 09:35
Inviato da: cassetta2
il 20/09/2024 alle 09:00
Inviato da: je_est_un_autre
il 19/09/2024 alle 08:02
Inviato da: bluaquilegia
il 18/09/2024 alle 10:01
Inviato da: bluaquilegia
il 18/09/2024 alle 10:01