L'atrabilioso

Leggo da un blog locale di discreto successo: tenere un blog nel 2010 non ha senso, è un dinosauro, un animale estinto, scrivo un post ed è già vecchio.
Credo abbia ragione.
Ho capito d'un tratto perchè ho passato gli anni a leggere i blog senza mai aprirne uno: non lo sapevo ma stavo aspettando che diventasse una cosa vetusta, con addosso quel gusto un po' rétro delle cose inutili. Arrivare in ritardo, starmene col culo al caldo in una posizione ben protetta di retroguardia è una specialità della mia vita, e non crediate alle apparenze.
Naturalmente all'inizio, in perfetta buona fede, mi ero imposto una rotta ben chiara: se lo faccio, se comincio a scriverne uno anch'io, è perchè desidero ardentemente sputtanarmi in modo sistematico e consapevole. Non fatevi troppe domande, è che pensavo che solo così avesse un senso.
Manco a dirlo ho disatteso me stesso cominciando da subito ad ammorbidire i toni come un vecchio sdentato con gli occhi lucidi.
Ma sapete, c'è sempre un  momento in cui le cose ce le si dice davvero - da soli, intendo, per se stessi - anche se naturalmente è il momento in cui il ruolo del sordo ci riesce meglio.
La verità è una puttana che arriva nel tuo letto alle tre del mattino.

Avete mai sentito i Killing Joke? Era il gruppo che all'epoca dei miei primi ascolti post-punk mi faceva venire la pelle d'oca.
Specie questo brano.
Provate ad ascoltare come attacca il synth e poi la chitarra. Santo cielo.
Bastarda musica. Ti faceva pensare che avresti potuto spaccare tutto.

E invece avevo già cominciato a raccontarmela.