Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Retrospettiva (Prima Parte)

Post n°49 pubblicato il 30 Luglio 2009 da je_est_un_autre

Cosa c'è, di quello che è stata tua madre, in te?
In spiaggia, da piccolo, ti spingeva fuori da sotto l'ombrellone, urlando "IL SOLE TI FA BENE!".
Il dorso dei piedi ti si riempiva presto di bolle. Non hai più amato il mare.
Del resto, quando ai suoi figli piccoli tentava di mostrare un segno d'affetto - e ci provava - di dare una carezza, diventava goffa, come se stesse facendo qualcosa che non le apparteneva davvero, come se una piccola vergogna, un intimo pudore la bloccasse.

Era iniziato tutto molto tempo prima. Tuo nonno, quando doveva andare a morosa, faceva così: prendeva la bicicletta e si appostava lungo l'argine. La ragazza che sarebbe diventata tua nonna lo vedeva e faceva per raggiungerlo. Quando lei era vicina, lui faceva dietro-front e se ne andava. Era tutto.
Si era innamorata e si erano sposati.
Quando già erano una famiglia, alle tre del mattino tuo nonno riempiva una cassetta di radicchi per venderli al mercato, a Modena. Venti chilometri in bicicletta.
Al suo ritorno, nessuno parlava. C'era la campagna, una mucca (l'unico tesoro) ma soprattutto c'era la canapa da coltivare, la fatica e il macero e le puzze. Anche per i bambini, che quelli che li facevano arrivare in quinta elementare era già tanto.
Tua madre la odiava, la campagna. E qualcosa stava cambiando, pensava tuo nonno. Riuniva la famiglia attorno al tavolo, e diceva:
"Csa fàmmia? A vendàmm la vaca?"
E tua nonna: "Nando, avàmm sòol quala lè"
E tuo nonno: "Desis. A la vendàmm"
L'azzardo fu ben ripagato. La bottega (di stoffe prima, "negozio di confezioni" poi) fu la vera fortuna per i tuoi nonni e tua madre. Prima sudata, poi curata e infine davvero mitizzata, fino a costituire il perno centrale di tutta una storia familiare, divenne l'emblema di un "boom" privato che non ha fatto in tempo a lasciarsi travolgere dallo "sboom" causato dalla diffusione degli ipermercati (la quintessenza del diavolo, in casa tua).
Perchè sì, ad un certo punto la scelta fu inevitabile.
Purtroppo la cessione della bottega fu molto più drammatica di quella della mucca. Nel giro di pochi anni tuo nonno perdette la parola, tua nonna la ragione.
Tua madre non si è mai lasciata sorprendere dalle nostalgie. Sorrideva come per dire: era solo una bottega.

(continua)

 
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Commenti al Post:
anna0772
anna0772 il 30/07/09 alle 10:45 via WEB
molto bello...sei sicuro di non aver mai conosciuto anche mia madre? ....uguale...
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 30/07/09 alle 11:35 via WEB
Uhm. Verso Treviso, eh? Non credo. Ma so che devono esserci molte storie così, dalle "nostre" parti.
(Rispondi)
 
non.sono.io
non.sono.io il 30/07/09 alle 11:34 via WEB
Aspetto con ansia la seconda parte. Posso occuparmi della vendita dei diritti a Sky per farne una fiction?
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 30/07/09 alle 11:38 via WEB
Certamente! Ad una sola condizione: avere l'ultima parola sul cast.
(Rispondi)
 
 
 
esperiMente
esperiMente il 30/07/09 alle 11:54 via WEB
A chi faresti interpretare la mamma?
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 30/07/09 alle 11:55 via WEB
Ti proponi?
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
 
esperiMente
esperiMente il 30/07/09 alle 11:58 via WEB
Solo per la parte in cui la mamma è giovane e bella.
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 30/07/09 alle 12:08 via WEB
Nessun problema: avremo sul set i truccatori migliori. Ehi, Espe, che hai capito!? Intendo per poterti invecchiare a dovere, ed essere protagonista dall'inizio alla fine!
(Rispondi)
 
 
 
 
esperiMente
esperiMente il 30/07/09 alle 12:13 via WEB
Mmmmm, non so, non mi convince, questa cosa...parlane col mio agente.
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 30/07/09 alle 12:15 via WEB
Quante storie, queste attrici!
(Rispondi)
 
 
 
 
ballodasola3
ballodasola3 il 30/07/09 alle 17:08 via WEB
Io mi accontento di una comparsata... son troppo timida! ma se vuoi mi offro per la ricerca delle locations...
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 30/07/09 alle 23:28 via WEB
Grande! (Stiamo mettendo su una troupe da urlo!)
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violet_space
violet_space il 30/07/09 alle 19:16 via WEB
Trovo sia una virtù distaccarsi dalle cose con un sorriso.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 30/07/09 alle 22:04 via WEB
E' sicuramente una virtù! Non volevo assolutamente dire il contrario.
(Rispondi)
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 19/11/09 alle 15:55 via WEB
Il nonno materno era cattivo. Rimasto vedovo troppo presto con tre figli piccoli: mia mamma, 7 anni, mia zia 9, e mio zio, appena due anni. Mia mamma era quella tra loro che ben presto sviluppo' un istinto di sopravvivenza non indifferente. Lavoravano, le bambine, in casa e fuori, e accudivano al fratellino. Io di me bambina ho rari ricordi, mia mamma invece racconta ancora vividamente come dovesse lavare le sue tute da minatore, ore e ore a grattare... ...di come imparò presto a fare il minestrone, da quella volta che ci mise il sale, e la minestra era insipida, allora ce ne mise un altro po', e ancora niente, e aggiunse tanto di quel sale che alla fine la minestra fu immangiabile; chiaro che le busco' di santa ragione.... .. di come avessero sempre fame, perchè anche se da mangiare c'era, comandava il nonno su tutto, e il nonno teneva tutti i salami e le salsicce (perchè come tutti era anche contadino) chiusi a chiave nel "cjast" , in soffitta.... ... e di come una volta gli rubò la chiave dalla cintura mentre era ubriaco, di quelle chiavi grandi, in ferro.. e per un po' potè rubare qualche salame e mangiarlo coi fratelli , avendo ben cura di spostare tutta la fila affinchè non si accorgesse del vuoto... poi buttò la chiave fuori, nella neve.. e il nonno dovette cambiare la serratura e lei zitta quando chiedeva con sospetto.. ma dove sarà la chiave.. e a primavera al disgelo, la chiave si trovò in fondo al cortile... ... di quando dovevano fare chilometri e chilometri con la gerla e un quintale in spalla per guadagnare qualche soldo.. e di come lei pretese un paio di scarpe, e anche un cappotto, e lui l'accontentava, a quella piccola indisponente, mentre mia zia rimase col cappotto di Badoglio per anni.... .. di quando gridava a tavolta oppure ubriaco e le mandava a letto senza cena, mia zia fuggiva via spaventata e piangendo, lei, mia madre, diceva no, ho lavorato e devo anche mangiare... e prendeva anche la minestra della sorella e gliela portava in camera.. e non piangeva, mia madre... Finchè non arrivò la matrigna. Una donna già in età e senza figli. Allora, l'affetto non era contemplato. L'unico cambiamento per loro fu che ebbero un'altra persona da cui guardarsi. Ben presto mia madre se ne andò in Svizzera a lavorare, poi capitò qui, nella bassa, ragazza alla pari si direbbe oggi, in casa del farmacista. E come ho già scritto un giorno passò mio padre lì davanti in bicicletta, la vide, che era bellissima mia madre da giovane, da allora passò e ripassò finchè non ebbe il coraggio di fermarsi e chiederle: " Ma noi, non ci siamo già visti? Non eri a ballare a T. l'altra sera?" Lei gli disse "tu sei mat", sei matto, ma già sorrideva.
(Rispondi)
 
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