Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Febbraio 2021 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Guarda, a dir molto siete in:

 
Citazioni nei Blog Amici: 135
 

Ultime visite al Blog

je_est_un_autresurfinia60amorino11bubriskaDizzlywoodenshipArianna1921cassetta2elyravlisa.dagli_occhi_blubisou_fatalEstelle_ksolitudinesparsaa_solitary_man
 

Ultimi commenti

Non sono sicuro di aver capito: vuoi dire "pensa un...
Inviato da: je_est_un_autre
il 16/05/2024 alle 16:52
 
" Pensa un orfano!" volevo dirtelo in privato...
Inviato da: Dizzly
il 16/05/2024 alle 14:28
 
Ti abbraccio anch'io, Lisa.
Inviato da: je_est_un_autre
il 07/05/2024 alle 15:40
 
Ti abbraccio
Inviato da: lisa.dagli_occhi_blu
il 07/05/2024 alle 13:13
 
Caspita, eri anche più giovane di me. Sì, è una perdita...
Inviato da: je_est_un_autre
il 04/05/2024 alle 18:16
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Febbraio 2021

 

Da Pulcinella a Starsky e Hutch

Post n°452 pubblicato il 28 Febbraio 2021 da je_est_un_autre

Sto pensando di cambiare commercialista, e ne ho incontrato uno. Rispetto a quello di prima giganteggia, non solo fisicamente. Del resto "quello di prima" lo trovavo sempre approssimativo, sempre vago, a volte anche doloso (sembrava preso da un set tipo commedia all'italiana, o da un film di Totò, e infatti aveva qualche somiglianza fisica con certe maschere della tradizione partenopea):
"Massì, Lorè, machettempuorta? Non hai ricevuto i 600 euro? Ecchettenefott'attè? Rifacciam 'a dumanda. La facimme doje vote. Due volte, hai capì? Cambiamm categorì. Oh, ma sempe 600 t'arrivano, mica milleddù".
"Quello nuovo" mi è stato consigliato da un amico, attore e insegnante di recitazione come me, che curiosamente aveva aggiunto "Non sorprenderti di una strana atmosfera alla Miami Vice, o alla Starsky e Hutch". (Dev'essere proprio una prevedibile tendenza di noi dell'ambiente ad assimilare le situazioni della vita quotidiana ai set, alle fiction, ecc.)
In verità per un po' è andato tutto in modo molto normale, l'unica cosa è che non sorride mai, ma mica son lì per veder sorridere uno. Poi ad un certo punto, mentre stavo riferendogli di certe mie chiamate all'inps per ottenere quegli stramaledetti bonus, è intervenuto:
"No, veda. Lei non avrebbe dovuto telefonare all'inps"
"Ah, no?"
"No. Avrebbe dovuto fare un'altra cosa. Vuole sapere quale? Ecco qua: prendere svariati chili di tritolo e fare esplodere il parlamento. Durante una seduta plenaria"
"..."
Ho cercato, negli occhi, in qualche cambio di tono, non so, qualcosa che mi suggerisse che stava facendo dell'ironia, che dicesse quella cosa per scherzo, invece no, nulla, era serissimo. Poi ha interrotto il silenzio ricominciando a parlare di tassazione, percentuali, il lavoro suo insomma. Mi stavo quasi dimenticando dell'episodio quando Starskyehutch mi ha fermato di nuovo:
"Lei non avrebbe dovuto accettare quel lavoro come prestazione occasionale"
"Ah, no, eh?" ho chiesto io, presentendo la bomba in arrivo.
"No. Avrebbe dovuto munirsi di punteruolo d'acciaio e rigare tutte le macchine dei politici"
"...Capisco"
"E sa quando avrebbe dovuto, anzi, quando dovrebbe farlo ancora?"
"Non so" ho azzardato io, un po' sconcertato "Forse sempre mentre si trovano in seduta plenaria in Parlamento?"
"Bravo. Così è più facile"
E lì ha ricominciato a parlare lucidissimamente di IVA e quant'altro. Io un po' lo seguivo e un po' mi interrogavo sulla categoria dei commercialisti in generale quando il competente e torrenziale Starskiehutch, dopo altri venti minuti si è interrotto di nuovo:
"Perchè ad esempio qui, vede, non avrebbe dovuto emettere questa fattura"
Ci risiamo, ho pensato.
"E che cosa avrei dovuto fare?"
"Me lo dica lei" ha detto gelido Starskyehutch.
"Così a occhio, lei sta per dirmi che durante una seduta plenaria in Parlam..."
"No!"
Ho pensato: meno male, forse è rinsavito.
"La seduta plenaria non la facciamo in Parlamento stavolta, ma su un gigantesco aereo militare, pilotato da lei. Una volta arrivato a diecimila metri d'altezza, lei apre l'enorme botola sulla pancia dell'areo, proprio dove si svolge la seduta, e tac! il problema politici è risolto"
"Ho capito" ho detto io "vedrò cosa si può fare".
Poi il nostro incontro è terminato, con toni formali assolutamente nella norma. Non fosse per queste robe, io lo trovo convincentissimo.
Sì, è vero, sono entrato lì che ero un uomo mite, normale, e ne sono uscito potenziale terrorista, teppista, kamikaze.
Ma non si può mica stare sempre lì a guardare il capello.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

L'ACCAPPATOJE

Post n°451 pubblicato il 21 Febbraio 2021 da je_est_un_autre

Il mondo dei mercati rionali, come preventivato, ha delle sfumature (ma neanche tanto sfumature) da commedia all'italiana. L'altro giorno mi si è parato davanti un  metro e mezzo di postina mai vista prima: arruffata, i capelli ricci arrabbiati, l'aria accigliata e l'accento napoletanissimo. Mi si è avvicinata e con gli occhi puntuti, il dito indice proteso, mi fa:
"TU! PROPRIO TU! TE STAV'A CERCA'! TU M'HAI VENDUTE N'ACCAPPATOJE! STU ACCAPPATOJE M'HA STINT TUTT'A BIANCHERI'!"
Ora. Calma e gesso. Io non solo non ho mai veduto prima la suddetta postina, non solo faccio i mercati da meno di un mese, ma in più nel nostro banco, gli accappatoi non li teniamo proprio. Però ho pensato: perchè deluderla? Perchè perdere quest'occasione? E così mi sono lanciato:
"Signora! Lei m'offende! Chieda in giro: i miei accappatoi non stingono! Nel quartiere i miei accappatoi sono famosi. Lo dico e lo ripeto: NON STINGONO!"
"E JE O' DICO N'ATA VOTA: STINGONO! SI NUN CE CRED JE PORTO TUTT'A BIANCHERI'! STINTA!"
"Me la porti, ma ripeto: NON STINGONO!"
"STINGONO!"
"NO!"
"SI'!"
"NO!"
"..."
E qui, mentre anche alcuni passanti si erano fermati, penso per fare il tifo, la postina si è bloccata e mi ha squadrato una volta di più.
"Che c'è?" le ho chiesto.
"Ma vuje, venite pure o' mercoledì?"
"No, signora, solo il giovedì"
"Ah"
"Ah"
"E allor' fors' me sò shbajat"
"Lo penso anch'io"
"Scusate tant."
"Si figuri"
"Arrivederci"
"Arrivederci, signora"
Ma mentre se ne andava, non ho resistito e ho ripetuto davanti ai pochi avventori rimasti:
"E comunque, si sappia: i miei accappatoi NON STINGONO!"
Non ho capito bene cosa diceva la postina mentre risaliva sulla sua motoretta, ma doveva essere qualcosa come "sfott'". Mi sarà sembrato.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Market number One

Post n°450 pubblicato il 07 Febbraio 2021 da je_est_un_autre

Siccome non lavoro da un anno (cioè, non è proprio così, ma insomma), siccome i ristori sono pochi e soprattutto per me sono già finiti ("Lorè, ie nun puozze sapé, tu devi chiamà all'INPESE, pé mmé quaccheccosa angora te deveno dà" mi aveva detto il mio sempre informatissimo commercialista, io ho chiamato l'inps e mi hanno detto "Non ci risulta"), siccome non fare un cazzo mi piace solo per un po' poi mi stanco, siccome un'anima buona mi ha dato questa opportunità, mi sono messo a fare i mercati.
Non so se sarà il mio nuovo lavoro, quanto durerà eccetera, ma al momento il mio orizzonte è una foresta di tende, tovaglie e asciugamani. Per ora mi tocca soprattutto la parte più manuale della professione: sistemare la merce sul banco al mattino, riporla nel furgone a fine giornata, carico e scarico dai grossisti ecc. Qualcosina ho anche cominciato a vendere: il mio primo tappetino (per me una specie di parente del famoso "Numero Uno", il primo decino guadagnato da zio Paperone) mi ha dato un'emozione pari quasi al primo bacio, o alla prima uscita al pubblico a teatro.
Ma ne ho da imparare: è pazzesca la quantità di tende esistente al mondo, pazzesca la quantità di tende che si spossono stipare in un furgone, e pazzesca anche la varietà delle tipologie umane delle clienti (quasi sempre donne, quasi sempre assai agées). Da quella che annuncia un amore sconfinato per il colore della tal tenda, ma peccato per il soggetto: delle farfalle, "e io fin da bambina ho un'invicibile repulsione per quell'orribile animale"; a quella che insiste dieci minuti per assicurarsi che la tal tovaglia "non va stirata, vero? si stira da sè solo stendendola, VERO?" perchè "non ho tempo e stirare è la cosa che più mi repelle al mondo".
Insomma un bel catalogo di repulsioni.
Ma anche un posto dove spiarla, questa strana umanità. Che non si sa mai. Un giorno tutto potrebbe tornare utile.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Lontano e vicino

Post n°449 pubblicato il 01 Febbraio 2021 da je_est_un_autre
Foto di je_est_un_autre

Sto tenendo lontano il pensiero del teatro. L'ho allontanato, in questo periodo buio. Non è che l'abbia progettata, questa cosa. E' venuta da sè.
Non so bene cosa sia. Forse è una forma di difesa.
Poi un giorno, improvvisamente, ti capita sotto gli occhi una serie di foto, e ti assalgono i ricordi, un affollamento di sensazioni improvvise e quasi dolorose, nella loro concretezza.
Chissà se si disimpara, a recitare. Quel poco che sapevi fare, almeno. O se è come andare in bicicletta, che dicono che non si dimentica più, come si fa. Mi viene la paura di non saperlo più fare. Comunque la prima volta che ci torno, sul palco intendo, ecco, se ci torno, ci andremo in due. Che in due ci si aiuta.
La prima volta, dicevo, sarà con una commedia che ho scritto io in questo periodo, e parla di due gemelli assai diversi. L'altro attore è una sagoma, dovreste vederlo.
Comunque se la faremo vi invito.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963