TECNOLOGIE ENERGETICHE E FONTI RINNOVABILI

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Sezione: TECNOLOGIE ENERGETICHE E FONTI RINNOVABILI

E Se Fosse Greta La Vera Nemica Che Putin Sta Combattendo? – La Piccola Greta Ha Impaurito Lo Zar Le Bombe Sono Per Gli Ambientalisti?

Autore: T. G. E.

TRANSIZIONE LETALE
E se fosse Greta la vera nemica che Putin sta combattendo?

• E se l’origine del risentimento di Putin fosse (soprattutto) economico, legato alle decisioni di realizzare il processo di transizione energetica che avrebbero messo la Russia in ginocchio in qualche anno e limitato il processo di consolidamento competitivo della Cina? Vuoi vedere che
La piccola Greta ha impaurito lo zar
Le bombe sono per gli ambientalisti?
Una lettura alternativa dell’invasione ucraina: con il capitalismo inclusivo e sostenibile idealizzato dall’Occidente, l’economia russa finirebbe in ginocchio. La guerra serve a rinegoziare la politica green
fi paradigma verde Se Pechino fermerà è un colpo mortale da sola il conflitto, per i produttori instaurerà un diverso non «puliti» ordine mondiale
in gran parte, anche se non dichiarata, è stata proprio la piccola Greta a preoccupare la grande Russia e la grandissima Cina? Propongo una ipotesi di spiegazione e, conseguentemente, di soluzione alla guerra in Ucraina. Forse esagero nella semplificazione, ma ho letto e sentito di peggio, pertanto me la si perdoni. È possibile che l’origine della inaccettabile decisione, tuttora misteriosa, di invadere la Ucraina possa esser individuabile (anche) nelle conseguenze di una serie di errori dell’Occidente fatti negli ultimi 5o anni, generati dal vecchio Nuovo ordine mondiale (Nom) e dal grande reset post Covid di transizione energetica e tecnologica. Detto reset, concepito per correggere le conseguenze del fallimento del Nom e del Covid, è sintetizzato nella proposta definita quale nuovo capitalismo inclusivo e sostenibile, che però include solo consumistica
mente e sostiene solo l’ambientalismo neomalthusiano. Ma esclude e non sostiene Russia e Cina, anzi si abbatte su di loro. Se ciò fosse vero (ma non lo sappiamo, possiamo solo dedurlo) risulterebbe evidente che la soluzione stia nel sacrificare talune aspirazioni di chi supporta Greta e C. e stia nel modificare, in modo ragionevole, detto piano di transizione energetico e tecnologico, in vero accordo con entrambe, Russia e Cina. Coesistono più premesse che rendono ragionevole questa riflessione nelvuoto di leadership nel mondo globale. Soprattutto il drammatico cambio di potere economico tra Occidente ed Oriente. L’Occidente oggi ha (circa) il 45% del Pil mondiale verso il go% di 5o anni fa ed ha 11 12,5% di popolazione mondiale verso il 25% di 50 anni fa. E ciò è avvenuto grazie al crollo della natalità, esclusivamente nel mondo occidentale. È vero che so anni fa eravamo 4 miliardi e oggi siamo 8 miliardi. Maso anni fa in Occidente c’erano (arrotondo e semplifico per facilitare il messaggio) circa i miliardo di persone e oggi c’è sempre circa i miliardo di persone. E chiaro questo? E il problema ambientale è dovuto proprio agli effetti di questo fenomeno: iperconsumismo inquinante in Occidente, per sostenere la flessione del Pil conseguente alla decrescita della popolazione, e delocalizzazione in Asia per produrre a basso costo (e conseguente scarsa attenzione alle emissioni) per soddisfare il bisogno di consumi – E chiaro anche questo? Ma ora l’Occidente che, deindustrializzando ha perso opportunità di creare posti di lavoro, vuole rimpatriare le produzioni con investimenti tecnologici competitivi nei costi, a discapito dell’Asia che rischia di interrompere il suo necessario riequilibrio per assicurare consumi interni. Ma ora sempre l’Occidente nell’intento di avviare un nuovo modello di crescita post Covid concepisce la transizione energetica, correttissima finché si vuole ma penalizzante chi produce energia «sporca». Si pensava che detti produttori sarebbero stati a guardare in silenzio? Il vecchio Non è fallito prima del Covid, dopo si è aggravato e ha inventato il reset, magari con indifferenza verso chi ne avrebbe potuto risentire. Ora si sta prospettando un nuovo Non che si prospetta essere euroasiatico piuttosto che euroamericano. Certo la materia è complessa. La Russia è una potenza bellica, ma dal punto di vista economico non è una potenza rilevante, è produttore ed esportatore di materie prime, energetiche soprattutto, ma ha un Pil più o meno come quello italiano e proprio in questo momento vede coincidere molte sue preoccupazioni con la Cina. In più sembra avere e voler affermare valori
ed aspirazioni che l’Occidente ha invece dimenticato-rinnegato, ho detto «sembra». Proprio per questo la prima scelta del reset post Covid, quello della transizione energetica e tecnologica (detto capitalismo sostenibile), che mira ad azzerare l’uso di prodotti energetici sporchi e inquinanti (carbone, petrolio, gas), colpisce l’economia e il potere della Russia. La seconda scelta del reset, quello che mira a far consumare tutti a costi anche marginali abbassando i costi di produzione grazie ad investimenti tech (capitalismo inclusivo), colpisce l’economia cinese, che compete a low cost e high pollution, mettendola in difficoltà mentre sta ridistribuendo le produzioni al suo interno per far consumare i suoi abitanti. Non credo certamente che questa guerra sia spiegata solo da problemi economici, non voglio sottovalutare una serie di altri temi-problemi spaventosamente complessi da capire, che infatti gli «esperti» sembrano impegnati a spiegare interpretando e persino a volte confondendo, spesso contraddicendosi. Leggendo le interpretazioni sul perché Putin abbia invaso l’Ucraina sembra di rivivere le interpretazioni del Covid fatte dai virologi. Probabilmente, deve difendersi economicamente, ma perché invadendo l’Ucraina? Perché ha accesso prezioso al Mar Nero? Perché ha la maggior centrale nucleare d’Europa? Perché l’Ucraina è il «granaio d’Europa»? Perché l’invasione genera profughi in Europa che dovrebbero compensare la minaccia di sanzioni? Per dissuadere l’espansione Nato intorno alla Russia? Notavo che la crescita prezzi delle materie prime, energetiche e non, indebolisce l’Europa (in modo diverso Paese per Paese) ma rafforza competitivamente la Cina, se sostenuti con prezzi a lei favorevoli, come possiamo immaginare. Ciò conferma che in atto c’è un ribaltamento del modello competitivo globale. Il reset post Covid si sta ritorcendo contro chi lo ha concepito prescindendo dall’apprezzamento di attori che sarebbero stati danneggiati (Russia in primis). Curioso, non hanno costruito scenari strategici prima di avviarlo? Molto curioso. Azzardo una ipotesi (se non rivediamo subito il modello di transizione energetica e mandiamo veri negoziatori a trattare): la Cina interviene, tratta lei le condizioni, fa cessare la guerra, salva il mondo dalla terza world war e instaura di fatto il Nuovo ordine mondiale.
®R.R.
AL COMANDO Vladimir Putin è presidente della federazione russa dal maggio 2012: è al suo quarto mandato
[Ansa]

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TECNOLOGIE ENERGETICHE E FONTI RINNOVABILIultima modifica: 2022-03-12T13:15:33+01:00da SensoAstratto
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