Faccio l’amore con un fantasma… e so che sei tu!

Lenzuolo di sopra.

Piegato con cura mi sono sistemato
tra la biancheria dell’armadio

Hai tirato fuori le lenzuola del tuo letto
e mi hai messo come lenzuolo di sopra

Sei scivolata sotto il copriletto
e ti ho coperta centimetro per centimetro

Allora siamo stati spazzati  dall’uragano
e siamo caduti ansimando  nell’occhio  del ciclone

Adesso giaci bagnata di sudore
con lo sguardo perso nel cielo raso

e il lenzuolo di sopra
ancora aggrovigliato tra le gambe

Oscar Hanh

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Mi piace riconoscermi nel pensiero di qualcuno che è nella Storia, mi gratifica e mi sento molto meno piccola.

Ronald  Reagan è stato uno dei più amati presidenti degli Stati Uniti, durante la cui presidenza gli USA brillarono sulla scena mondiale sia per le scelte di politica interna, che per quelle di politica estera. Le sue biografie ci portano all’interno dei suoi discorsi, delle sue interviste ed anche delle sue personali riflessioni. Molte di queste rispecchiano benissimo anche il pensiero dell’uomo comune,per cui vi propongo qualcosa di lui, che va a giustificare molti nostri cattivi pensieri sui governanti e sul potere. Dopo tutto se le ha pensate uno che è stato dentro alle stanze dei bottoni, possiamo pensarle e dirle anche noi, no ???

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“Abbiamo creduto allora e ora: Non ci sono limiti alla crescita ed al progresso umano quando gli uomini e le donne sono liberi di seguire i propri sogni.”

“Si ritiene che la politica sia il secondo più antico mestiere del mondo. Sono arrivato a rendermi conto che è fortemente somigliante al primo.”

“Il governo è come un neonato: un canale alimentare con un grande appetito a un’estremità e nessun senso di responsabilità all’altra.”

“Amici miei, la storia è chiara: abbassare le tasse significa una maggiore libertà, e ogni volta che abbassiamo le tasse, la salute della nostra nazione migliora.”

“Il contribuente è uno che lavora per lo stato senza essere un impiegato statale.”

“L’assegno di disoccupazione è una vacanza prepagata per i fannulloni.”

“Abbi fiducia, ma verifica.”

“Le menti migliori non sono negli uffici governativi. Se ve ne fossero alcune, il mondo degli affari le assumerebbe portandosele via.”

“Le nove parole più terrificanti nella lingua inglese sono: Io sono del governo e sono qui per aiutarla.”

“Le vedute del Governo sull’economia possono essere riassunte in frasi molto brevi. Se si muove, tassalo. Se continua a muoversi, regolamentalo. E se smette di muoversi, sussidialo.

“Il debito pubblico è abbastanza grande da badare a se stesso.”

Picasso e Velasquez…dall’ammirazione alla rivisitazione.

“Se mi mettessi di buona lena a copiare Las Meninas, a un certo punto arriverei a un’interpretazione personale, dimenticando l’opera di Velázquez. Sicuramente modificherei o cambierei la luce, spostando dei personaggi. Così, poco a poco, le damigelle d’onore apparirebbero deplorevoli a un pittore che copiasse opere antiche in modo tradizionale. Non sarebbero più le figure che aveva visto sulla tela di Velázquez. Sarebbero solo le ‘mie’ Meninas “.Così scriveva Picasso ad un amico anni prima di dedicarsi alla rivisitazione di artisti del passato, che aveva sempre amato ,ed essere approdato ,dopo aver sperimentato molti stili diversi, alla quasi esasperazione del cubismo.

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È del 1950 la sua copia del Ritratto di pittore di El Greco, del 1955 la sua interpretazione delle Donne di Algeri di Eugène Delacroix. Sei anni dopo si cimentò con il primo pittore della modernità, Édouard Manet e la sua opera più rappresentativa ed enigmatica Le déjeuner sur l’herbe. Ma solo delle “meninas” creò tante riproduzioni- mentre rifece di Velasquez anche El bufòn , il giullare di corte, in una curiosissima interpretazione, dove traspare tutta per intero l’ispirazione.

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Per non dimenticare,mai!!! Olocausto. Poesie di Edith Brock.

Nascita

Nascere per caso
nascere donna
nascere povera
nascere ebrea
è troppo
in una sola vita.

Infanzia

Il tuo latte era già avvelenato
da un presagio minaccioso
le tue braccia stanche
non mi offrivano protezione
i tuoi occhi erano consumati dal pianto
il tuo cuore batteva per paura
la tua bocca s’apriva solo per pregare
o maledire me l’ultima nata che chiedeva rifugio
dalle sagome umane che colpivano nel buio
dai cani aizzati contro dai padroni taciturni e grevi
dallo sputo di bambini nutriti d’ignoranza
dagli idioti lasciati liberi
dalle vergogne e dalle catene familiari
per sfogarsi con gli ebrei
all’uscita della sinagoga.

Quel pensiero

Quel pensiero di seppellirti
te l’hanno tolto con almeno trent’anni di anticipo!
Abbiamo avuto una lunga festa d’addio
nei vagoni stivati dove si pregava dove si facevano
i bisogni in fila dentro un secchio
che non profumava del tuo lillà di maggio
e anche il mio Dio Sole ha chiuso gli occhi
in quel luogo di arrivo il cui nome
oggi irrita le coscienze, dove io e te
rimaste sole dopo una selezione
mi desti la prova d’amore
sfidando i colpi di una belva umana
anche tu madre leonessa a carponi
per supplicare iddio maligno di lasciarti almeno l’ultima
la più piccola dei tuoi tanti figli.
Senza sapere la tua e la mia destinazione
per troppo amore volevi la mia morte
come la tua sotto la doccia
da cui usciva un coro di topi
chiusi in trappola.
Hai pensato alla tua piccola con quel frammento
di coscienza risvegliata dal colpo
del portoncino di ferro
con te dentro mio pane amato mio pane bruciato!
O prima ancora
sapone paralume concime
nelle mani parsimoniose di cittadini
che amano i cani i poeti la musica
la buona letteratura e han
nostalgia
dei familiari lontani.

Edith Bruck

LEI é stata una di quei bambini .Coi suoi romanzi e le sue poesie ci racconta quelle orribili verità, quegli orrori,vissuti da milioni di ebrei, affinchè nulla di questo venga dimenticato e, mai più, nessuno, non importa chi, non importa perchè e per quale scopo, abbia a soffrire una simile incommensurabile tragedia…

27gennaio

Dolcezza e fuoco, quando mi toccavi..ancora e per sempre ti amo.

 

Vorrei   riempire di  meraviglia i suoi occhi ,schiudere un poco le labbra e sollevare il seno al suo delicato toccarmi. Potrei raccontargli tutto il mio amore,  perchè sia stato il mio mondo,iniziato e finito con lui. Vorrei perdermi ancora in quell’intrigo di corpi, di mani che si cercavano, di bocche infuocate,la nostra foresta del sogno, dell’estasi dell’amore, tutto il nostro mondo racchiuso in quella stanza,dove ,in lui ,risplendeva tutta la nobiltà del cielo e della terra … e mi addormentavo tra le sue braccia e mi svegliavo con un bacio…la piccola scintilla , che rimaneva sempre sotto la brace e risvegliava quel fuoco che era solo nostro..

 

 

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Io sono due…

“Io sono due..”

Io sono due
è chiaro ora
sono due più uno
meno uno e fanno due
che due volte sono
nata e due volte morta
due volte mi sono persa
forse una volta di più
perché due e una sono tre
le volte che ho sbattuto
e una volta ho anche vomitato
ma erano forse due
dato che sono in quattro
a tirarmi per i piedi
mentre dormo con voce di drago
e una volta sola ho amato
ma saranno duecento le volte
che ho toccato l’allegria
però non duecento volte sono nata
perché al centonovantanove
mi sono stufata ed ecco
al due mi sono scordata
non fosse due sarebbe zero
sono io e l’altra due
prendimi come sono
di una due e di due una.


Dacia Maraini

 


La notte…in estate, mi manchi ancora di più.

ALFONSO GATTO – Poesia d’ amore

Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.

Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuto dal mare
dal vento che pare l’anima.

E baci perdutamente
sino a che l’arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.

Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’esisti è vero.
Da quanto t’ho cercato.

Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.

E il bacio che cerco è l’anima.

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