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Date la colpa alla mia insonnia

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Ti faccio un nastro/2

Post n°297 pubblicato il 03 Aprile 2017 da je_est_un_autre

Che poi tutta la faccenda è nata così, con una telefonata della bibliotecaria: "Su, tu sei una colonna del rock di Santa Fè (*), sei l'unico che può parlare di queste storie!" e questa cosa di essere una colonna del rock un po' mi rende perplesso, io che non  ho mai imbracciato una chitarra nè altro strumento di alcun tipo. Che poi a pensarci bene non è neanche vero. Per alcuni mesi - ero un protoadolescente di dodici anni, più o meno - ho frequentato un corso di chitarra: si erano iscritti alcuni amici e potevo forse essere da meno? no di sicuro: "Se Pingo e Psico suonano la chitarra, allora anch'io voglio suonare la chitarra!".
Cominciai ad andare alle lezioni con Pampurio (siamo creativi da queste parti coi soprannomi, si nota?) tutti pieni di entusiasmo, ma ci mettemmo tre lezioni a capire che il maestro era un despota crudele e forse anche sanguinario: prima di entrare a lezione io sudavo freddo, con Pampurio ci eravamo inventati alcuni riti apotropaici per scongiurare certe sfuriate che poi diventavano i nostri incubi notturni. In pochi soffertissimi mesi decidemmo che era meglio lasciare, non saremmo mai diventati delle rockstar ma pazienza.
Però la musica era davvero qualcosa per cui valeva la pena vivere, e questo divenne tanto più vero quando già si profilavano davanti i nostri vent'anni. Che poi all'epoca la nostra, quella che ci piaceva di più, era una musica dolente e cupa, i tempi erano quelli e si ascoltava quella roba lì. C'è solo da aggiungere un piccolo ma significativo aneddoto, tenendo conto che io non ho mai smesso di ascoltare quelle cose: ebbene, l'altro giorno alcuni miei allievi del corso di teatro erano in macchina con me, stavamo andando a vedere la sala dove faremo il saggio - e tra questi un ragazzino di tredici anni o giù di lì, che ascoltando le canzoni che arrivavano dalle casse ha commentato: "Cavolo, che musica triste. Peggio di quella che ascolta mio padre".
Ecco come un tredicenne riesce a farti sentire vecchio e deprimente in un colpo solo. E' la forza della gioventù.
Ma venderemo cara la pelle.

 

(*): Santa Fè è il posto in cui abitualmente vivo, Santa Fè in provincia di Bologna.

 
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