Ho tentato di ascoltare un programma radiofonico in cui venivano esposte le ragioni del Sì e del No nei referendum sulla giustizia. Devo farmi un'idea, mi son detto, e mi son messo lì.
Cioè, la volontà c'era; era il mio cervello che scappava continuamente altrove.
Nonostante l'intenzione ho pensato a tutto tranne che alla giustizia, ascoltando. I pareri fioccavano e il pensiero scivolava altrove, tipo: ma la terza musica nel saggio è quella giusta o faccio ancora in tempo a cambiarla? oppure: dove andremo a mangiare la pizza dopo la prima? o anche: ma possibile che Arnautovic sia stato davvero contattato dalla Juve? o addirittura: beh, cosa ci sarebbe poi di così strano a vedere effettivamente Bono Vox in via Vittorio Veneto (*)?
Quando, raramente, con un enorme sforzo di concentrazione, mi mettevo effettivamente ad ascoltare, ecco, mi veniva da dar ragione a tutti: a quelli del Sì, a quelli del No, alle chiamate da casa, al conduttore che dava la linea alla regia.
Mi sono sentito microscopico, ignorante da vergogna e anche distratto.
Alla fine, spegnendo la radio, ho pensato: io che decido delle cose sulla giustizia in Italia, ecco, non mi sembra una grande idea.
(*): Questa va spiegata ai non bolognesi: due giorni fa si era diffusa la bufala della presenza di Bono Vox in città: in realtà si trattava di un sosia, ma hanno abboccato tutti, cittadini e anche i giornali.
Inviato da: lisa.dagli_occhi_blu
il 13/09/2024 alle 17:36
Inviato da: elyrav
il 12/09/2024 alle 09:15
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il 10/09/2024 alle 08:30
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il 10/09/2024 alle 00:56
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il 09/09/2024 alle 15:54