Cellette come quelle dei monaci. Monaci, che russano come locomotive.
A questo gioco siamo ridotti, io e il mio compagno di stanza - durante i lavori e lungo tutta la giornata una carezza d'uomo: vedere chi dei due capitola e abbandona la stanza accettando la sconfitta, proclamando automaticamente l'altro Gran Russatore Inarrivabile.
Ha l'addormentamento facile, lui, e il Rombo, il Tuono, la Terribile Russata è di quelle che fanno tremare le ginocchia. Ma io sono un combattente. E poi lui non lo può sapere, ma secoli d'insonnia mi hanno temprato. Mezz'ora, un'ora d'attesa sono una sciocchezza. Impossibile non ascoltare, è vero, ma pensare ad antichi eroi, a Yukio Mishima e ai samurai mi agevola il lavoro: prima o poi lui cambia posizione e allora tocca a me. La mattina, mi sveglio sempre solo.
Fratello, tu non lo potevi sapere.
Oggi festa, domani trasferimento. Un villaggio in mezzo ai boschi dimenticato da dio, dall'uomo e dai treni. La nostra stanza, come al solito, sarà l'ultima in fondo al corridoio: "Lorenzo e Ale dormono assieme anche a 'sto giro, vero? ahahahah!".
Domani è già qui, amico. La guerra continua.
Inviato da: je_est_un_autre
il 02/10/2024 alle 09:46
Inviato da: elyrav
il 02/10/2024 alle 09:35
Inviato da: je_est_un_autre
il 30/09/2024 alle 09:00
Inviato da: je_est_un_autre
il 30/09/2024 alle 08:58
Inviato da: Arianna1921
il 29/09/2024 alle 17:06