Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Guarda, a dir molto siete in:

 
Citazioni nei Blog Amici: 135
 

Ultime visite al Blog

je_est_un_autreArianna1921surfinia60OgniGiornoRingraziocassetta2elyravDizzlybubriskaSoloDaisyEstelle_kQuartoProvvisorioDoNnA.Shesse_famorino11
 

Ultimi commenti

Hai un nome preciso sul quale puoi sfogarti, non tutti...
Inviato da: Arianna1921
il 28/03/2024 alle 19:48
 
Ora mi hai incuriosito. Ma è uno di quelli bassi? perchè io...
Inviato da: surfinia60
il 28/03/2024 alle 19:25
 
Ahah*_* Je ,ringrazio il signor Tunelo perché m'hai...
Inviato da: OgniGiornoRingrazio
il 28/03/2024 alle 19:14
 
Probabile :)
Inviato da: elyrav
il 28/03/2024 alle 12:45
 
Siamo degli inguaribili sentimentali.
Inviato da: je_est_un_autre
il 26/03/2024 alle 17:57
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Italia Anno Niente (Prima parte)Italia Anno Niente (Seco... »

Archeologia (un tempo, se ben ricordo)

Post n°72 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da je_est_un_autre

Lei vide "Le onde del destino" e ne rimase sconvolta.
Raccontò il film a lui, e gli disse che le era venuto da vagheggiare di amori assoluti, come quello.
Gli raccontò della devozione senza scampo, e dell'andare giù e giù e giù, e della morte, e della liberazione.
Lui l'ascoltò senza fiatare, senza quasi osare guardarla, tranne forse che per un momento: e gli sembrò di scorgere sul viso appena arrossato di lei come una specie di pudore, come di chi sa di dire cose che non sempre le donne e gli uomini sono pronti a dirsi, e gli pareva che lei stessa ne fosse sorpresa.
Dopo, stettero zitti per un po', camminando.
Poi lui disse:
"Io. Io non lo so. Nessuno, da quando sono nato, mi ha mai insegnato a volare alto. Ho imparato ad avere paura. Così credo, nel tempo, di avere messo un certo distacco tra me e le cose del mondo".
Lei si fece seria e lo guardò. Per un istante, lui avvertì fermarsi anche l'aria, e si sentì un po' meno al sicuro.
Più tardi, seduti e al riparo, lei sciolse gli imbarazzi con  un lieve capriccio:
"Io non mi piaccio" diceva "Guarda i miei capelli. E guarda le mie mani".
Lui sorrise, e le guardò i capelli e le mani.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963