…spesso mi sento un essere di cristallo, eppure..

 

cristallo

 

… e all’improvviso capisco che per vivere, per sopravvivere, per tenere bada a tutte le incombenze quotidiane, per non soccombere alle paure, alle aspettative, per non demoralizzarsi a causa di insuccessi o imprevisti, per armarsi contro tutte le delusioni che ancora arriveranno, pronte a spezzare la corazza che credevamo di esserci costruiti come vecchie tartarughe che si portano la casa addosso, l’essenziale, l’indispensabile… è fare pace con se stessi. Guardarsi e dirsi: io mi perdono per ogni volta che ci ho creduto, per i miei fallimenti, per le mie visioni troppo grandi sulla vita. Fare pace, e addormentarsi dicendo: io ce l’ho messa tutta.

Tatiana Andena

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Come un oceano le mie emozioni .

 

Non voglio far dissolvere nessuno dei miei fantasmi personali.Voglio cominciare a conoscerli bene, intimamente. Adoro sentirmi in mondi per niente familiari, disorientata, spaesata.Non sono come la maggior parte delle persone,frammentate in migliaia di pezzetti. Sono un insieme, un oceano di sensazioni, scintillii, seta, pelle, occhi, bocche, desiderio.

Anaïs Nin

oceano passione

 

Il ragno nel buco della serratura…

 

Il Ragno nella buca della chiave

Un ragno, dopo avere esplorato tutta la casa, di fuori e di dentro, pensò di rintanarsi nel buco della serratura. Che rifugio ideale! Chi lo avrebbe mai scoperto, li dentro?
Lui, invece, affacciandosi sull’orlo della toppa,avrebbe potuto guardare dappertutto senza correre alcun rischio. Lassù diceva fra sé, sbirciando la soglia di pietra tenderò una rete per le mosche ;quaggiù aggiungeva scrutando lo scalino ne tenderò un’altra per i bruchi; qui, vicino al battente dell’uscio, farò una piccola trappola  per le zanzare.
Il ragno gongolava. Il buco della serratura gli dava una sicurezza nuova, straordinaria; cosi stretto, buio, foderato di ferro, gli sembrava più inattaccabile di una fortezza, più sicuro di qualsiasi armatura. Mentre si crogiolava in questi pensieri, gli giunse all’orecchio un rumore di passi: allora, prudente, si ritirò in fondo al suo rifugio. Qualcuno stava per entrare in casa; una chiave tintinnò, s’infilò nel buco della serratura e lo schiacciò.

Leonardo Da Vinci

    Sentirsi troppo furbi non è mai nè una garanzia nè un ‘assicurazione-

Big Spider in Backlit in Switzerland.

L’amore materno è la cosa più vicina all ‘amore di DIO.

 

amore_mamma

 

Credo non esista legame maggiore tra due esseri che l’amore materno  ,un sentimento potente e incondizionato che trascende le parole e le azioni. L’amore materno è una forza insita nel DNA di una donna o di qualsiasi animale femmina in natura, capace di dispensare conforto, sicurezza e guida per il piccolo, nonchè motivazione per la madre di nutrire, proteggere e sacrificarsi per suo figlio. Se per ogni animale l’amore materno è biologico ed emotivo, per l’uomo è anche amore spirituale e sociale ,che si esprime oltre l’invisibile sentimento ,anche con abbracci, baci, sorrisi, storie, canzoni, preghiere e regali. Una qualsiasi madre non esita a mettere in pericolo la propria vita per salvare quella del figlio, e, per quanti figli possa avere, non avrà mai amore diverso per qualcuno tra loro, quest’amore è un legame indissolubile per tutta la vita, che ha eco nella parola mamma.

Addio a Silvio Berlusconi!

 

E’ morto Silvio Berlusconi, il politico più amato e più odiato, che abbia segnato la politica Italiana negli ultimi trentacinque anni, l’unico imprenditore di rilievo che si sia esposto in prima persona, scendendo in campo per la sua Italia, accettando polemiche, insulti, processi, senza mai demordere da quello che era il suo sogno, una Italia radicata nel centro destra, per la quale auspicava il meglio. Sono contenta che se ne sia andato da questo mondo in un momento in cui il suo partito fa parte del governo. Forse la Dea Bendata, gli ha sempre fatto l’occhiolino, ma è cosa indiscutibile che sia stato un grande uomo di enormi capacità e di lungimirante intelligenza. Non c’è stato campo in cui abbia messo mano senza che non sia stato un grande successo: l’imprenditoria, lo spettacolo, lo sport, la politica sia italiana, che Europea e internazionale-Un uomo, che quando parlava della madre, tratteneva a stento le lacrime e a volte l’abbiamo piangere, non avrebbe mai potuto essere quel mostro, come per anni l’ha definito una certa stampa, che non lo accettava, non tollerava alcunchè venisse da lui. Era una persona semplice, anche umile, sempre attento agli altri, di grandissima generosità e lo sanno i moltissimi, che da lui hanno avuto aiuto economico. Era anche un uomo allegro, capace di trasmettere allegria, capace di divertirsi , come è giusto sia per qualsiasi persona, anche se investito di cariche importanti. Nel bene e nel male in tutti questi anni lui è entrato nelle nostre vite, ci mancherà e personalmente sono molto addolorata. Condoglianze a tutta la famiglia e a Lei, caro Cavaliere, sia lieta la sua Pace Eterna-

berlusconi

Resistere con tutta la forza della nostra mente…

 

Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.

Giordano Bruno

 

resistere

La deriva autoritaria di Giorgia Meloni…la nuova parola d’ordine.

 

Dal mese di giugno è partita una nuova moda pret-a-porter: la deriva autoritaria. Si porta così, come uno scialle trasversale, tra i fianchi e il collo, e avvolge tutto; si sfila con la mano alzata in segno di saluto romano, il passo dell’oca, e sono botte da Orban per giudici, corte dei conti, stampa e gay pride. Sullo sfondo i cadaveri appesi di Fazio, Littizzetto e Annunziata, che si sono suicidati preventivamente per accusare il regime di strage.
Me la sono vista, la regina de noantri, la Giorgia de Melonis, andare spedita verso la deriva autoritaria mano nella mano a Joe Biden, l’altra manina che tocca il Papa, l’agenda Draghi sotto il braccio, gli abbracci appassionati a Zelenskij, gli stivaloni da vecchio regime che gli ha donato il ducesco Bonaccini per guadare il fango e gli occhioni minacciosi fuori dalle orbite e dall’orbace, come la Buonanima. Il battesimo del regime è annunciato urbi et orban dai quotidiani dei proletari italiani, fino a ieri del compagno lavoratore Carlo De Benedetti e oggi del compagno lavoratore John Elkann, operaio della Fiat, esule all’estero con la sua botteguccia, per amor di libertà e di fisco.
Se la Meloni proroga le norme introdotte da Mario Draghi sulla Corte dei Conti in quel tempo si chiamava efficientamento e modernizzazione, oggi si chiama ducettismo e svolta autoritaria. Se a finanziare le armi in Ucraina lo fa la Meloni col suo feldmaresciallo Crosetto, è guerrafondaia, se lo fa Draghi, la sinistra, e ampi paraggi è per la pace e la democrazia contro il tiranno. E poi se la Regione Lazio nega il patrocinio al gay pride perché sostengono gli uteri in affitto, che è reato, la deriva autoritaria si colora di omofobia, persecuzione dei trans, negazione della libertà e del diritto d’opinione. Non capiscono la differenza elementare tra il diritto di manifestare – che nessuno tocca, lede o minaccia – e il dovere degli enti pubblici di unirsi a manifestare per il gay pride, sottoscrivendo le loro battaglie senza battere ciglio.
Se un ente locale desse il patrocinio a una processione religiosa, griderebbero all’oscurantismo, alla deriva autoritaria. Invece il patrocinio al gay pride va dato, e se non lo dai sei liberticida. E’ un’Ideologia di Stato da osservare. Questa è la protervia della sinistra italiana guidata dallo Zan Alessandro: la libertà non è il tuo diritto di sfilare, comiziare  e manifestare, ma è l’obbligo della Repubblica di essere dalla tua parte, dare un carisma di ufficialità e di protocollo al tuo corteo e ai tuoi slogan. Ma non ho fatto in tempo a pensare che la decisione della Regione Lazio dovrebbe essere estesa a tutti gli enti locali, che la stessa Regione Lazio, impaurita dalle reazioni, ha fatto retromarcia, ed è pronta a dare il patrocinio purché non si faccia campagna sulla maternità surrogata. Il sindaco di Roma, Gualtieri, si è affrettato a dare il patrocinio. Avesse la stessa solerzia per pulire una città che è riuscito nel miracolo di peggiorarla rispetto ai tempi della Raggi… Perché non dare il patrocinio anche a chi sostiene tesi e visioni opposte, come Pro Vita e altre associazioni in difesa della famiglia e delle nascite?
La svolta autoritaria ha ormai quasi trent’anni, se non vogliamo risalire ai governi democristiani (vi ricordate ad esempio il fanfascismo?) Da quando arrivò Berlusconi al governo si gridò alla dittatura, alla svolta autoritaria, all’epoca sudamericana anziché polacco-ungherese. Berlusconi andò tre volte al governo con libere e democratiche elezioni, accettò i verdetti elettorali che lo davano per sconfitto e l’ultima volta andò via senza resistenza anche quando fu fatto fuori da un mezzo golpetto bianco, rosso e merdone; votò perfino a favore del suo successore tecnocrate e poi addirittura per la conferma al Quirinale del suo mandante. E nel mezzo, durante i suoi governi, fu attaccato come mai nessuno da magistrati, stampa e poteri grossi su tutti i fronti, persino dentro le mutande. Insomma questa fu la dittatura di Berlusconi, che semmai può essere accusato del contrario, di aver cambiato davvero poco. Il suo difetto non era l’autoritarismo semmai il contrario, la compiacioneria.
Ma a fronte di tutto questo, impunemente, gli stessi che ieri gridavano alla dittatura berlusconiana oggi gridano alla dittatura meloniana (che il mio correttore automatico, chissà per quale allergia ai cocomeri o ai conservatori, traduce in melanzana). E tutti sanno bene che una cosa del genere non la vuole nessuno, nessuno è in grado di instaurarla e a nessuno sarebbe permesso farlo, nel contesto interdipendente e subalterno in cui viviamo. Se c’è una cosa da notare del governo Meloni è il suo essere del tutto allineato alla Nato, agli Usa, alla Ue, alla linea Draghi, a Mattarella e all’establishment che contestava dall’opposizione. Di tutto la si può accusare, inclusa l’abdicazione alla sovranità, meno che di instaurare un regime dittatoriale (o per i comici della sinistra radicale, il fascismo). Ma la denuncia di un governo “d’estrema destra” che scivola verso l’Ungheria, dopo la fatwa lanciata dal vecchio ayatollah Romano Prodi, diventa subito parola d’ordine: deriva autoritaria. Ecco pronto il kit della collezione partigiana primavera-estate che l’indossatrice Elly Schlein, consigliata dall’armocromista, lancerà nel campo della moda politica. E pubblicherà il suo manifesto su un altro organo dei lavoratori, detenuti nella Ztl, Vogue, con tanto di sue foto in posa mentre con un décolleté libero, uguale e transessuale partirà eroicamente per la guerra di liberazione cantando fieramente: Orchetta nera, belva missina. E i vecchi neofascisti così pochi, così sconfortati, sentendo la vaga assonanza con Faccetta nera bell’abissina, si sveglieranno dal loro antico, mesto torpore e sogneranno per un momento che stia davvero tornando il Duce. A Elly, e ai suoi compagnucci della stampa e propaganda, sono affidati ormai i loro sogni nostalgici.

  MV                                                                                                                                         

I talenti non vanno dimenticati, speriamo che qualcuno ricordi “un poeta”.

A luglio ricorre il centenario della nascita di Tito Balestra, artista e poeta delicato di versi mai troppo noti, nonostante sia stato un personaggio di spicco nel mondo letterario della prima metà del novecento , amico e frequentatore di molte celebrità della cultura, dell’ arte, del cinema di quel periodo. Molto amico di Tonino Guerra,  col quale trascorse la giovinezza, il quale fu il primo ,forse ,a riconoscere il valore letterario di Tito. Vi racconto questo episodio :

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A Longiano vive un poeta che si chiama Tito Balestra che è amico di un altro poeta che si chiama Tonino Guerra, che è di Santarcangelo. Vanno al mare in bicicletta, mangiano il cocomero, scrivono poesie. Poi arriva la guerra, Tonino si nasconde ma viene scoperto e deportato in Germania. Tito resta in Romagna, partecipa alla Resistenza aiutando partigiani e Alleati. Poi torna la pace, si trasferisce a Roma e conosce Anna. Per lei scrive una poesia che finirà in una raccolta da un titolo bellissimo: ‘Se hai una montagna di neve tienila all’ombra’. È la poesia d’amore migliore di tutto il ‘900, dice Tonino quando la legge per la prima volta. E ha ragione.

Anna ho comperato un pezzo di terra
ho un cavallo, una frusta e sollevo la polvere
e chiamo il vicino e gli tocco la spalla
oppure un altro, un sogno piu piccolo,
io e te insieme abbiamo una stanza
e abbiamo vetri contro il vento e la pioggia
e un cuscino un po’ grande che basta per due
guardami in faccia ho gli occhi castani.

Apprendo e condivido questa novità in campo medico.

Si Chiama MrgFUS, si Trova in Italia ed è una Macchina Capace di Eliminare i Tremori del Parkinson

In Italia è entrata in funzione la prima macchina capace di eliminare in parte o del tutto i tremori dovuti al morbo di Parkinson. Il congegno, chiamato chiamato MrgFUS, acronimo di Magnetic Resonance guided Focused Ultrasound (Trattamento con Ultrasuoni Focalizzati guidati dalla Risonanza Magnetica), funziona sull’80% dei pazienti e presenta molti vantaggi rispetto ai trattamenti tradizionali.

Tremori del Parkinson

Basta infatti una sola seduta senza dover venire ricoverati in ospedale; non ha effetti collaterali; non produce radiazioni; non provoca in alcun modo dolore; evita al paziente di contrarre infezioni batteriche ospedaliere (che causano 7mila decessi all’anno in Italia); non ha bisogno di interventi chirurgici e anestesia e non è minimamente invasivo.

La qualità di vita dei pazienti, quindi, migliorerà drasticamente. Vediamo nello specifico come funziona la MrgFUS. Come suggerisce il nome completo il macchinario si basa su due principi che lavorano in sinergia: una Risonanza Magnetica “3 Tesla”, che fa in modo di individuare e monitorare la parte esatta dell’organismo da trattare, e gli ultrasuoni focalizzati che producono ablazione dei tessuti malati.

In questo modo si possono curare non solo i tremori dovuti al Parkinson ma anche ad altre condizioni, oltre al dolore neuropatico e a vari tumori delle ossa. L’apparecchio può inoltre curare fibromi e l’adenomiosi, una forma di endometriosi. Gli scienziati sperano per il futuro di usarla anche per rilasciare farmaci al cervello attraverso la barriera emato-cefalica e curare altre forme tumorali, come il cancro alla prostata e le metastasi ossee.

La MrgFUS, prodotta in Israele, è stata installata presso l’Ospedale Borgo Trento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. E’ stata presentata con una conferenza stampa a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il Sindaco di Verona Federico Sboarina e il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria.

Il costo del macchinario, primo in Europa, è di 7 milioni e 87 mila euro, di cui 1 milione e 360 mila sono stati donati dalla Fondazione Cariverona e il resto investiti con utili della stessa AOUI, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.