S_CAROGNE

Per la cruna di un ego

Non sto scrivendo io questo pezzo, siete avvisati. Non la Sara che conoscete, perlomeno. Che poi nel frattempo se ne stia creando un’altra (di Sara)… ah beh… io questo non lo so… (Però detto tra noi lo spero perché ultimamente mi sarei un po’ venuta in uggia)

Occorrente

Un marito

Una moglie

Una figlia piccola

Una amante

Una situazione economica tale da non rendere agevole il divorzio

Preparazione

Sposarsi dopo un lungo fidanzamento avendo cura di scegliere il momento esatto in cui reciprocamente si avverte il bisogno di lasciarsi e ricominciare da zero (parrebbe il motivo principale per cui si continua a convolare a nozze).

Rendersi conto, fin dalla luna di miele, di essersi impastoiato con le proprie stesse sante manine.

Cercare di svagarsi dedicandosi con allegria all’adulterio: nel caso in cui siate scoperti potrete contare sui parenti del vostro coniuge per ridipingere con cura la facciata del vostro (ormai ex) matrimonio.

A questo punto sembrerebbe proprio arrivato il momento di procreare con gioia ed insieme responsabilità.

Generare almeno un figlio, nei casi peggiori due, convinti che una nascita possa rinsaldare la coppia ormai andata a ramengo.

Procacciarsi una amante giovane, bionda, di ottima famiglia. Un modello totalmente diverso dalla moglie, bruna mediterranea, ben tornita, un po’ naif.

Innamorarsene e farsi cogliere in castagna più e più volte.

Rimandare per anni il momento dei conti familiari: la tela che avete ordito per anni non rispecchia più il vostro ego e, detto tra noi, non sapete più dove sbattere la testa (la vostra, almeno).

Continuare a vivere con il coniuge che si mostrerà ben contento di riservarvi le peggiori ingiurie in pubblico e in privato. Cementare giorno dopo giorno la tomba della vostra unione con insulti e ripicche.

Desiderare ardentemente ricominciare da zero la propria vita, costi quel che costi.

A questo punto mi preme avvisarvi dell’esistenza di due scuole di pensiero.

L’una vuole che il coniuge fedifrago chieda il divorzio e viva in ristrettezze economiche per il resto dei suoi giorni (ciò si verifica SOLO se il fedifrago è di sesso maschile perché nel caso contrario per la moglie inizia un’età dell’oro fatta di assegni di mantenimento e cotillons).

L’altra, invece, preferisce evitare di turbare la serenità della famigliola con sterili lotte forensi accantonando l’ipotesi del divorzio.

Il fedifrago quindi riprende ad occuparsi della propria moglie e a ricoprirla di attenzioni, arrivando finanche a proporre un giretto nelle campagne circostanti per sfuggire alla routine quotidiana.

Se abbracciate  questa seconda filosofia procuratevi un avvocato (uno bravo) e preparatevi ad affrontare la stravagante esperienza di sapere dai giornali del vostro imminente arresto.

Potevo forse risparmiarvi la mia stupida opinione sul caso Rea? Certo che no. Di seguito invece trovate uno dei pochi articoli intelligenti scritti sulla vicenda.

E’ un momento impressionante: quello in cui la doppia vita sta per morire e chi la conduce non sembra rendersene conto. Molti uomini vivono così, tirano la corda e nell’attimo in cui si sta spezzando continuano a tirare. Sarebbe incredibile se non fosse vero. Lui prometteva di passare la Pasqua insieme a due donne diverse e aveva addirittura fatto prenotare in due luoghi diversi. Pazzesco, ma nient’affatto raro. Uno dei 19 dirottatori dell’11 settembre la sera del 10 ha fatto testamento poi ha chiamato la moglie lontana, le ha raccontato della festa che la sua famiglia stava preparando per loro a Beirut il mese seguente, ha fatto piani per la vacanza e nella voce c’era entusiasmo, l’ho sentita e lo so: ci credeva.

Vivere nella finzione è possibile, ma non dura. Poi le strade si restringono, devi scegliere, avendo vissuto male scegli la vita peggiore e non resta niente.

P.S. Se potete non sposatevi. O sa proprio volete farlo cercatevi un coniuge decente. In alternativa un alibi perfetto.