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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

Cuor di Carogna

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Diario di una gravida

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Bari - Roma Andata e ritorno

Post n°363 pubblicato il 12 Agosto 2008 da sara_1971

Sara, al fine di “monetizzare il proprio tempo e aumentare il proprio potenziale reddito” (come potete vedere a differenza vostra io clicco regolarmente sugli annunci pubblicitari di questo blog, tsk) decide di intraprendere un devastante viaggio in compagnia di quattro truzzi… ehm, distinti parchitelliani. Alla guida il proprietario del macchinone tamarro, sul sedile anteriore un maschio moderatamente trendy con un cespuglio alla Nashville in testa, nel vano posteriore due cariatidi di cui una tappezzata con uno scintillante vestitino rosa_Barbie_quarantanni che sfortunatamente mostra una inquietante tendenza ad impigliarsi nei piercing di Sara. Partenza ore 3 della notte. Sara, al centro del sedile posteriore, in croce tra le due ladrone, cerca di dormire e ripensa con partecipazione alle sofferenze della vita del manichino, svegliandosi ogni 20 minuti con la stessa espressione di un fantasma dal lenzuolo a brandelli, grazie al simpatico yodel del vicinato. Alle 9.00 l’allegra comitiva arriva a destinazione: Sara lancia un’occhiata allo specchietto e si vede riflessa armonica come un occhio di Picasso, scende dall’auto e si incammina per un sentiero scosceso come se avesse il piede varo. Ore 10.00: appuntamento: di lavoro per Sara, di diligente struscio della carta di credito familiare per tutti gli altri. Premessa: i parchitelliani sono gli animali più imperscrutabili che io abbia mai conosciuto, capaci di fucilare 800 euro in venti minuti di shopping salvo poi tenere in piedi per ore una trattativa pur di risparmiare 40 euro (pezzenti), ma vabbè, tralasciamo. Ha inizio la trattativa: Sara sniffa nell’aria la meravigliosa opportunità di scatenare un casino senza doversi preoccupare delle conseguenze e si adopera per farlo al meglio con la precisa intenzione di racimolare quaranta denari in più: la riuscita dell’operazione si evince dalle pupille verticali dell’oriundo in cui è possibile scorgere la nitida cattiveria di un demone (nota a margine: uno dice “Rotary club” e si immagina persone in giacca e cravatta, rispettabili, filantrope, educate e pacate… Certo, certo, come no). L’affare si conclude con una dolente cacofonia di grugniti con cui sfaccendati pieni di soldi si lamentano dell’aver fatto il passo più lungo del loro assegno (pezzenti bis). Ore 16.00: completamente digiuni i gagliardi esponenti dell’aristocrazia barese imboccano l’autostrada: in sottofondo il petulante rutilare delle due bizzoche impegnate a disquisire degli innumerevoli vantaggi del botulino mentre Sara decede sul sedile con il fascino di un emo trasandato e poco comunicativo. Ore 19.00: Sosta forzata di due ore per lavori in corso durante la quale nel vano anteriore si discetta con professionalità della magnifica triade donne, motori e palestra. Ore 24.00: Arrivo. Sara saluta la combriccola e si chiede perché si sia laureata se poi si ritrova a guadagnare molto più da questi fugaci affarucci che non dalla miseria che le passano in Università. Incamminandosi verso il portone si avvicina alla sua auto, amorevolmente parcheggiata dal tossico sul marciapiede, e lì scorge un ulteriore segno divino ovvero una multa delicatamente appoggiata sul parabrezza. E’ da questi piccoli particolari che nasce l’ottimismo di chi avrebbe tutte le carte in regola per suicidarsi ed invece.

 
 
 
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